La vulnerabilità dei contesti urbani, il tema del disagio e delle condizioni di vivibilità tornano all’attenzione quando sfociano nel dramma. I residenti di Scampia chiedono aiuto, occorre mettere da parte retorica e misure slogan e intervenire lì come altrove, assumendo come priorità il tema delle periferie e delle aree degradate”.
“Quando la cronaca ci consegna notizie come quella della vela azzurra di Scampia emerge come il progressivo arretramento dello spazio pubblico abbia concorso nel tempo ad aumentare il degrado e l’abbandono di luoghi nei quali si pone da tempo la necessità di un reale processo di integrazione e di una strategia complessiva di riscatto, attraverso interventi integrati per la rigenerazione dell’area, superando la logica della settorialità e di azioni spot in momenti di particolare visibilità ed emergenza”.
È necessaria una programmazione pluriennale, con continuità delle risorse dedicate, azioni di sistema e non di progetto che coinvolgano più ambiti ed attori. Così come avviene in molti Paesi europei dove vi è un’ampia tradizione di politiche nazionali rivolte ai quartieri degradati che coordinano e indirizzano piani locali”.
Ma al momento, la risposta del Governo in tema di politiche abitative è una norma orientata a sanare irregolarità formali in abitazioni private, sulla quale la Cgil, pur condividendo la necessità di alcune semplificazioni in materia edilizia e urbanistica, aveva già espresso delle perplessità su elementi di particolare criticità, ma che nel percorso parlamentare è diventata una norma di deregolamentazione ampissima, con pericolose derive”.
“Il Governo – su questi temi mette in campo soltanto misure slogan, come ha fatto anche a Caivano: seppure suggestive, da sole non sono sufficienti a rispondere ai complessi e gravi problemi di disagio e degrado che vivono molte aree del Paese”.
fonte: https://www.cgil.it/ufficio-stampa/scampia-cgil-basta-misure-spot-servono-piano-organico-e-risorse-dedicate-per-periferie-e-degrado-ykwmmbyr
Daniela Barbaresi segretaria confederale della Cgil