Decreto-Legge in materia penitenziaria: misure afflitte da minimalismo. di Patrizio Gonnella

“Le misure del Governo non incideranno sul sovraffollamento essendo afflitte da minimalismo”. “Sarebbe stato necessario ben altro per produrre una controtendenza nella crescita dei numeri o nella qualità della vita penitenziaria.

In base a quanto si legge nella bozza del decreto-legge, le telefonate verranno, con un successivo regolamento, aumentate da quattro a sei al mese. Cosa, peraltro, già possibile a legislazione vigente. Per contrastare l’isolamento penitenziario e incidere sulle cause dei suicidi sarebbe stato necessario prevedere telefonate quotidiane e non una ogni cinque giorni. Inoltre la misura entrerà in vigore tra sei mesi almeno. Un’altra estate passerà invano.

In materia di liberazione anticipata si è intervenuti sulla procedura ma non sull’allargamento dei giorni di concessione. Nel frattempo siamo a 49 suicidi dall’inizio dell’anno e a tassi di affollamento elevatissimi e ingestibili.

Assumere sempre e solo poliziotti non basta. Bisognerebbe anche aumentare il numero di educatori, mediatori, assistenti sociali, medici, psichiatri, etno-psichiatri, interpreti, direttori. Altrimenti trasformiamo le carceri in un luogo di ordine pubblico.

Infine la previsione di invio di ben 85 agenti in Albania per gestire la prigione che nascerà in quel paese è irriguardosa per chi fa turni massacranti in Italia e apre le porte a una pericolosa esternalizzazione della detenzione, come ai tempi del colonialismo”

fonte: https://www.antigone.it/66-lassociazione/3552-decreto-legge-in-materia-penitenziaria-misure-afflitte-da-minimalismo

Patrizio Gonella – Presidente associazione Antigone
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