Prevenire il suicidio. di Carlotta Carboni, Giuseppa Minutolo

L’OMS considera il suicidio una causa di mortalità evitabile e pone per il 2030 l’obiettivo di ridurre a un terzo il numero di suicidi a livello mondiale. Pertanto, ha sviluppato una strategia di prevenzione chiamata Live Life, che consiste nell’adozione di misure condivise e scientificamente supportate. In Europa, il tasso di mortalità per suicidio è stato pari a 10,2 per 100.000 abitanti nel 2019, con il sesso maschile quasi 4 volte più colpito di quello femminile. Le fasce d’età più coinvolte sono state 15-19 anni, 50-54 anni e  oltre i 85 anni. Le differenti strategie  adottate in Italia e Francia.


Con oltre 700.000 decessi annui nel mondo, il suicido è un’emergenza sanitaria annoverata tra gli imperativi di salute pubblica dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) (1). Attualmente la consapevolezza verso la prevenzione è ancora bassa, a causa dello stigma che circonda il suicidio. Troppo spesso il senso di vergogna e la mancanza di servizi sanitari appropriati fanno sì che molte persone non cerchino o ricevano l’aiuto necessario (1).

Le cause del suicidio sono multifattoriali (Figura 1). Tra i principali fattori di rischio troviamo le patologie psichiatriche, in particolare i disturbi depressivi, la dipendenza  da alcol o sostanze, ma anche altre condizioni come la storia familiare, l’appartenenza a un gruppo vulnerabile, le condizioni di vita precarie o l’isolamento sociale (2). Uscire dall’aspetto meramente bio-medico significa guardare alle disparità tra gli individui e aprire un importante capitolo sul ruolo dei determinanti sociali e commerciali del suicidio (3,4).

 Figura 1: Fattori di rischio e fattori protettivi del suicidio. (Immagine sviluppata da: https://www.cdc.gov/suicide/factors/index.html )

Come messo in evidenza da un recente articolo pubblicato in the Lancet Psychiatry, spostare l’attenzione sulle cosiddette cause delle cause significa andare ad esplorare le agende politiche e le strategie di prevenzione del suicidio messe in atto dai diversi paesi per comprendere come essi affrontano i determinanti modificabili a monte del suicidio (5).

Qualsiasi siano le misure intraprese nei vari Paesi nel mondo, i decessi tra coloro che accedono ai servizi sanitari per un supporto psicologico rimangono ancora elevati (6). Eppure, l’OMS considera il suicidio una causa di mortalità evitabile e pone per il 2030 l’obiettivo di ridurre a un terzo il numero di suicidi a livello mondiale (7). Pertanto, ha sviluppato una strategia di prevenzione chiamata Live Life, che consiste nell’adozione di misure condivise e scientificamente supportate quali (8):

  • limitare l’accesso ai metodi che istigano all’atto di suicidio,
  • interagire con i media per un’informazione responsabile e sicura sul suicidio,
  • promuovere le competenze socio-emotive degli adolescenti,
  • identificare, valutare, gestire e seguire precocemente chiunque abbia avuto comportamenti suicidari.

In Europa (Figura 2), il tasso di mortalità per suicidio è stato pari a 10,2 per 100.000 abitanti nel 2019, con il sesso maschile quasi 4 volte più colpito di quello femminile (9). Le fasce d’età più coinvolte sono state 15-19 anni, 50-54 anni e  oltre i 85 anni, che presentano una distribuzione crescente dei rispettivi tassi medi pari a 4,3, 14,5 e 23,4 (9).

Figura 2: Tasso di mortalità per suicidio (ogni 100.000 abitanti) in Europa nel 2019 – Fonte: Eurostat

In Italia, i suicidi sono meno frequenti rispetto agli altri Paesi europei. Con un tasso standardizzato di mortalità pari a 5,6 per 100.000 abitanti nel 2019, si posiziona quintultima nella classifica Eurostat (9). Tuttavia, il fenomeno non deve essere sottovalutato: infatti, l’Italia riporta una media annuale di almeno 4.000 suicidi, con un gradiente Nord-Sud decrescente (10). Per i tentativi di suicidio non esistono dati nazionali attendibili. Tuttavia, secondo la Fondazione Brain Research Onlus (BRF), nel 2023 si sarebbero verificati 1585 fenomeni suicidari, di cui quasi il 52% associato a decesso (11).

Al contrario, la Francia si trova in decima posizione, registrando una mortalità per suicidi superiore alla media europea con un tasso pari a 13,8 per 100.000 abitanti nel 2019 (9). Nonostante il numero di suicidi sia più frequente nel sesso maschile, la tendenza è inversa nei tentativi di suicidio. Il totale nazionale annuo di tentativi di suicidio sarebbe pari a 120.000 attribuibili al sesso femminile, mentre 78.000 al sesso maschile (12).

Quando si parla di suicidi, è fondamentale analizzare anche l’impatto generato dalla pandemia Covid-19 – e, in particolare, dalla durata e dalla portata delle restrizioni, dai conseguenti vincoli sociali, dalle ricadute economiche ecc. – sulla salute mentale e sul benessere. Questa constatazione, insieme ai primi studi effettuati in materia, sollevano preoccupazioni circa lo stato della salute mentale, particolarmente fra i giovani e nelle popolazioni a rischio, al punto da prevedere un possibile aumento dei comportamenti suicidari in futuro (13-17). Le differenze epidemiologiche e le specificità socio-economico-culturali di questi due Paesi sono sicuramente alla base delle differenze di approccio alla prevenzione e gestione del suicidio a livello nazionale.

ITALIA

In Italia, non sembra esserci una linea di indirizzo ufficiale per la prevenzione del suicidio, tranne per i fenomeni suicidari nelle strutture ospedaliere (6,11,18). Solo nel 2022 è stata effettuata una mozione parlamentare per rilevare i fenomeni suicidari ed applicare misure di prevenzione (19). Tuttavia, molti esperti in psichiatria e di settori affini hanno offerto il loro contributo per la prevenzione del suicidio:

  • Telefono Amico Italia, un’associazione di volontariato che offre supporto psicologico sia telefonicamente (02 2327 2327) sia online (telefonoamico.net) a chiunque abbia pensieri suicidari o comunque si trovi in una condizione di fragilità psicologica, dando anche consigli sulla gestione di soggetti in tale condizioni (20);
  • Osservatorio suicidi e tentati suicidi, istituito su base volontaria dalla Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze. Iniziata la sua attività pilota durante la pandemia Covid-19, ha implementato il suo sistema di intercettazione dei fenomeni suicidari sul territorio nazionale, al fine di valutare l’impatto in termini epidemiologici e dare informazioni più dettagliati sulle cause (11);
  • Servizio per la Prevenzione del Suicidio, che sensibilizza sulla tematica del suicidio attraverso seminari e altri eventi formativi (21);
  • International Association for Suicide Prevention (IASP) – Italia, che coinvolge diversi professionisti per attuare le strategie di prevenzione contro il suicidio (22);
  • Samaritans onlus, un’associazione di volontariato che contrasta i fenomeni suicidari offrendo aiuto e supporto nei soggetti a rischio (23).

Nelle strutture ospedaliere, al contrario, esistono delle linee guida ministeriali (6, 18). Esse prevedono una valutazione del rischio di suicidio fin dall’ingresso in ospedale, quindi dalla storia anamnestica e dall’esame obiettivo del paziente, ponendo maggiore attenzione a tutte le condizioni che portano a un maggior rischio di suicidio. Sono osservati, in particolare, gli aspetti socio-demografici (come il sesso maschile e le fasce d’età 15-24 anni e oltre i 65 anni), l’emarginazione, lo stato psichico attuale e pregresso e precedenti traumi psichici. Bisogna considerare che l’osservazione clinica del paziente per la prevenzione del suicidio non rimane confinata al periodo di degenza, ma si estende fino alla prima settimana dopo le dimissioni; la presa in carico del paziente una volta dimesso passa al medico di famiglia. L’assistenza sanitaria post-dimissione è maggiormente curata nei pazienti con pregressi tentativi di suicidio. Essa consiste nel dare un contatto ospedaliero per un tempestivo aiuto in caso di necessità e l’accesso ai relativi servizi sanitari territoriali (18).

 FRANCIA

La Francia, per affrontare la complessità e la multicausalità del fenomeno suicidario, ha adottato una strategia multimodale di prevenzione del suicidio basata su (24):

  • un approccio multilivello che combini interventi individuali e collettivi
  • un approccio multisettoriale basato su una partnership tra i diversi settori coinvolti (sanitario, sociale, educativo, giudiziario, associativo, ecc.)
  • un approccio multidisciplinare che attinge all’expertise di diversi settori.

Tale strategia si declina operazionalmente in 4 assi fondamentali:

  • Numero nazionale di prevenzione suicidio: azione di prevenzione primaria del suicidio. Questo dispositivo è destinato ad individui con idee suicidarie, a coloro che abbiano vissuto il suicidio o tentativo di suicidio di una persona a loro prossima, o ancora a professionisti portati a confrontarsi con tali tematiche in ambito lavorativo. Le telefonate sono gestite, 24/24 ore e 7/7 giorni, da operatori sanitari specificatamente formati alla valutazione, orientamento e intervento in caso di crisi suicidaria.
  • VigilanS : Si tratta di un’azione di prevenzione secondaria e terziaria gestito da operatori sanitari e si configura come un sistema di ricontatto telefonico degli individui che abbiano precedentemente tentato il suicidio. Questo ricontatto permette di mantenere il follow-up del paziente nei 6 mesi successivi al tentativo di suicidio, periodo in cui le ricadute avvengono con maggiore frequenza. VigilanS ha permesso di ridurre del 38% il rischio di recidiva nei 12 mesi successivi al tentativo di suicidio nei pazienti inclusi nel dispostivo (25).
  • Papageno: al fine di prevenire il rischio di contagio suicidario e l’effetto Werther[1], questo asse si declina in una serie di azioni che vanno dal censimento degli hotspot suicidari – luoghi pubblici frequentemente utilizzati per mettere in atto il suicidio-, alla formazione di giornalisti alla cossidetta “comunicazione sicura” focalizzata sulle risorse esistnti per prevenire il sucidio più che sulla descrizione o degli eventi suicidari, passando dalla sensibilizzazione della popolazione all’uso dei social media.
  • Formazione: eventi formativi a destinazione (i) di cittadini per costituire reti sentinelle che possano individuare persone in sofferenza psicologica e (ii) di professionisti sanitari e socio-sanitari per permettere loro di orientare ed intervenire in caso di crisi suicidaria.

Trasversalmente a questi assi, esiste un Osservatorio Nazionale Suicidi – organo consultivo presieduto dal Ministro della Salute – che ha come obiettivo la produzione di analisi statistiche, ricerche e monitoraggio dei fenomeni suicidari a livello nazionale, volte al rafforzamento delle strategie di prevenzione del suicidio (26).

Il suicidio è un tema rilevante che merita un sistema di monitoraggio a lungo termine che permetta di valutare l’efficacia delle misure di prevenzione intraprese dai due Paesi europei. Entrambi i Paesi sono impegnati in modo importante nella valutazione dei determinanti sociali e delle strategie politiche sanitarie volte a contrastare i fattori favorenti il suicidio e a promuovere i fattori protettivi, secondo l’approccio Health in all policies, (27).

In futuro, i due Paesi dovrebbero valutare l’efficacia delle diverse misure di prevenzione intraprese per sviluppare delle linee guida per la prevenzione del suicidio che tengano in considerazione anche  fattori individuali, sociali ed economici.

Carlotta Carboni, medico in formazione specialistica in Sanità Pubblica, Università delle Antille e della Guiana Francese

Giuseppa Minutolo, medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva

[1] Con effetto Werther si designa il fenomeno sociale che puo provocare, a seguito del suicidio di un individuo, catena di altri suicidi. Vi si contrappone l’effetto Papageno, che favorisce, presentando le possibili  alternative al suicidio, di mobilizzare i mezzi a disposizione per affrontare le crisi ed i pensieri sucidari. I mezzi di comunicazione di massa, detenendo un  potere di influenza, possono avere un forte  impatto in favore di uno o dell’altro effetto, rendendo quindi fondamentale l’integrazione del trattamento mediatico del suicidio  nelle strategie di prevenzione secondo l’OMS.

Bibliografia:

  1. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/suicide
  2. https://www.saluteinternazionale.info/2021/09/cause-del-suicidio/
  3. https://www.cdc.gov/suicide/facts/disparities-in-suicide.html
  4. https://www.saluteinternazionale.info/2023/07/i-determinanti-commerciali-del-suicidio/
  5. van Schalkwyk MCI, Collin J, Eddleston M, Petticrew M, Pearson M, Schölin L, Maani N, Konradsen F, Gunnell D, Knipe D. Conceptualising the commercial determinants of suicide: broadening the lens on suicide and self-harm prevention. Lancet Psychiatry. 2023 May;10(5):363-370. doi: 10.1016/S2215-0366(23)00043-3. Epub 2023 Apr 2. PMID: 37019125. https://www.thelancet.com/journals/lanpsy/article/PIIS2215-0366(23)00043-3/fulltext
  6. https://www.infermiereonline.org/2023/05/03/gestione-del-rischio-suicidario-nel-servizio-sanitario-nazionale-dai-limiti-clinico-organizzativi-alle-prospettive-di-ehealth/
  7. Comprehensive mental health action plan 2013–2030. Geneva: World Health Organization; 2021. Licence: CC BY-NC-SA 3.0 IGO. https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/345301/9789240031029-eng.pdf?sequence=1
  8. Live life: an implementation guide for suicide prevention in countries. Geneva: World Health Organization; 2021. Licence: CC BY-NC-SA 3.0 IGO. https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/341726/9789240026629-eng.pdf?sequence=1
  9.  Dati EuroStat: https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/tps00122/default/table?lang=fr
  10. https://www.epicentro.iss.it/mentale/giornata-suicidi-2020-fenomeno-suicidario-italia#:~:text=Il%20tasso%20(grezzo)%20di%20mortalit%C3%A0,nelle%20Regioni%20del%20Nord%2DEst.
  11. https://www.fondazionebrf.org/osservatorio-suicidi/
  12. https://www.santepubliquefrance.fr/maladies-et-traumatismes/sante-mentale/suicides-et-tentatives-de-suicide/documents/rapport-synthese/hospitalisations-et-recours-aux-urgences-pour-tentative-de-suicide-en-france-metropolitaine-a-partir-du-pmsi-mco-2004-2011-et-d-oscour-R-2007-2011#:~:text=%C3%80%20partir%20des%20donn%C3%A9es%20du,120%20000%20chez%20les%20femmes
  13. https://www.who.int/publications/i/item/WHO-2019-nCoV-Sci_Brief-Mental_health-2022.1
  14. https://www.santepubliquefrance.fr/les-actualites/2023/conduites-suicidaires-dans-les-regions-francaises-pendant-et-a-la-suite-de-la-crise-sanitaire
  15. https://www.santepubliquefrance.fr/maladies-et-traumatismes/sante-mentale/suicides-et-tentatives-de-suicide/documents/article/reactive-surveillance-of-suicides-during-the-covid-19-pandemic-in-france-2020-to-march-2022
  16. Pirard P, Chin F, Khiréddine I, Tebeka S, Regnault N. Hospitalisations pour tentative de suicide dans les établissements de soins aigus en France lors de l’infection à Covid-19 : tendances temporelles nationales en 2020-2021. Bull Épidémiol Hebd. 2023;(12-13):230-7. http://beh.santepubliquefrance.fr/beh/2023/12-13/2023_12-13_4.html
  17.  Léon C, du Roscoät E, Beck F. Prévalence des pensées suicidaires et tentatives de suicide chez les 18-85 ans en France : résultats du Baromètre santé 2021. Bull Épidémiol Hebd. 2024;(3):42-56. http://beh.santepubliquefrance.fr/beh/2024/3/2024_3_1.html
  18. https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_592_allegato.pdf
  19. https://temi.camera.it/leg18/post/OCD15_14757/suicidio-approvata-alla-camera-mozione-che-impegna-governo-ad-attuare-interventi-prevenzione-contrasto-e-monitoraggio-del-fenomeno.html
  20. https://www.telefonoamico.it/telefono-amico-italia-e-la-prevenzione-al-suicidio/
  21. https://www.prevenireilsuicidio.it/
  22. https://www.prevenireilsuicidio.it/iasp-international-association-for-suicide-prevention
  23. http://www.samaritansonlus.org/
  24. Instruction N° DGS/SP4/2019/190 du 10 septembre 2019 https://sante.gouv.fr/fichiers/bo/2019/19-10/ste_20190010_0000_0124.pdf
  25. https://www.santepubliquefrance.fr/presse/2023/prevention-du-suicide-vigilans-un-dispositif-efficace-face-au-risque-de-recidives-des-tentatives-de-suicide https://www.santepubliquefrance.fr/maladies-et-traumatismes/sante-mentale/suicides-et-tentatives-de-suicide/documents/enquetes-etudes/evaluation-d-efficacite-de-vigilans-de-2015-a-2017-dispositif-de-prevention-de-la-reiteration-suicidaire
  26. https://drees.solidarites-sante.gouv.fr/article/observatoire-national-du-suicide
  27. Galea S, Vaughan R. Extending the Scope of Health in All Policies Approaches. Am J Public Health. 2021 Oct;111(10):1733-1735. doi: 10.2105/AJPH.2021.306479. Epub 2021 Sep 23. PMID: 34554818; PMCID: PMC8561175. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8561175/

fonte: https://www.saluteinternazionale.info/2024/06/prevenire-il-suicidio/

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