Pubblicato da D’Abruzzo Edizioni Menabò il libro curato da Franco Corleone, con l’edizione anastatica di “Matteotti” di Piero Gobetti.
Il 10 giugno del 1924, giorno dell’assassinio di Giacomo Matteotti, segna lo spartiacque tra la fine dell’Italia giolittiana e il trionfo di Mussolini. Una data che si situa tra il colpo di Stato del 1922 favorito dalla monarchia e le leggi fasciste, fascistissime, del biennio 1925-1926. Nel centenario della morte di Matteotti, questo volume si lega al libro su Piero Gobetti editore e presenta in edizione anastatica il saggio dedicato al leader socialista pubblicato su La Rivoluzione Liberale, subito dopo stampato come pamphlet e che ebbe la tiratura di ben settemila copie. L’impegno di Matteotti si caratterizzò nella puntuale denuncia delle violenze del fascismo, per il rigore intellettuale, il rifiuto della retorica e la serietà non demagogica. Condivideva con Gobetti l’analisi di un regime che rompeva la continuità istituzionale. Matteotti era un socialista riformista con tratti di intransigenza assoluta. Dopo il 10 giugno 1924, è bene ripeterlo, l’Italia subì una svolta autoritaria che fece scuola in Europa e la dittatura si impose. Un pensiero originale di Matteotti è stato quello di aver auspicato già nel 1923 la necessità degli “Stati Uniti d’Europa”, suggestione poi ampliata da Carlo Rosselli e sviluppata al confino da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel “Manifesto di Ventotene”.
Per ordinare il libro: https://dabruzzo.it/prodotto/10-giugno-1924-il-fascismo-uccide-la-democrazia/
Sul sito della Fondazione Giacomo Matteotti gli eventi in occasione del centenario della morte