Tasse sulle bevande zuccherate: una strategia per promuovere la salute o no? di Silvano Santoro

Negli ultimi anni e soprattutto in questi ultimi tempi, siamo stati testimoni di un dibattito politico riguardante la tassazione delle bevande zuccherate. Con questo articolo Dors mette a disposizione una serie di risorse, documentazione nonché gli articoli pubblicati in passato sul tema (20122020), allo scopo di orientare i lettori su questa strategia per promuovere salute e prevenire alcune patologie.

Il consumo eccessivo di zucchero è un problema crescente in tutto il mondo, associato a numerose malattie croniche come il diabete, le malattie cardiovascolari e l’obesità adulta e infantile. Negli ultimi anni, la tassazione delle bevande zuccherate è emersa come potenziale soluzione per ridurre il consumo di zuccheri aggiunti e promuovere uno stile di vita salutare.

Le Conseguenze del consumo eccessivo di zucchero

Negli ultimi cinquant’anni, il consumo di zucchero è triplicato a livello globale. Questo aumento ha portato a un incremento delle calorie giornaliere derivanti da zuccheri aggiunti, superando spesso le 500 calorie al giorno in molte parti del mondo. Le conseguenze sulla salute sono significative (alcune risorse disponibili: 1234)

  • Ipertensione: Il fruttosio aumenta l’acido urico, elevando la pressione sanguigna.
  • Trigliceridi alti e insulino-resistenza: Il fruttosio contribuisce alla sintesi di grassi nel fegato.
  • Diabete: L’eccesso di fruttosio aumenta la produzione di glucosio epatico.
  • Invecchiamento precoce: Il fruttosio danneggia lipidi, proteine e DNA.

Alcuni studi suggeriscono anche un legame tra il consumo di zucchero e l’insorgenza di alcune forme di cancro e il declino cognitivo.

L’Introduzione della tassazione delle bevande zuccherate

La tassazione delle bevande zuccherate (Sugar Tax) è stata adottata in vari paesi come misura per ridurre il consumo di zucchero. Una revisione sistematica condotta da Teng et al. (2019) ha dimostrato che una tassa del 10% sulle bevande zuccherate può portare a una significativa riduzione delle vendite e del consumo di queste bevande. Gli studi hanno rilevato una riduzione media del 10% negli acquisti e nel consumo di bevande zuccherate a fronte di un aumento del 10% del costo delle bevande.

Esempi di Implementazione della Sugar Tax

Diversi paesi hanno implementato con successo la sugar tax con risultati variabili:

  • Francia: introdotta nel 2012, la sugar tax era molto bassa e non ha portato a una riduzione dei consumi di bibite; quindi la Francia ha alzato l’aliquota.
  • Regno Unito: annunciata nel 2016 la “Soft Drink Industry Levy (SDIL)” è stata introdotta nel 2018 al fine di preparare l’opinione pubblica e l’industria. In particolare bisogna consentire all’industria di riformulare i prodotti esistenti con meno zucchero. L’esperimento britannico ha avuto successo: i consumi di soft drink sono diminuiti di un terzo, e lo zucchero contenuto in molte bevande è stato ridotto, mentre è presto per osservare l’effetto su peso e malattie conseguenti.
  • Messico: Una tassa sulle bevande zuccherate ha portato a una riduzione del consumo, particolarmente tra le persone con un livello socio-economico più basso.
  • Cile: L’impatto della tassa è stato più significativo tra le classi con reddito più elevato.
  • Ungheria e Finlandia: Anche questi paesi hanno registrato una diminuzione del consumo di bevande zuccherate dopo l’introduzione della tassa.

Equità e Impatto Sociale

Un aspetto critico della tassazione delle bevande zuccherate è l’equità. Le bevande zuccherate sono spesso consumate in quantità maggiori dalle comunità a basso reddito, che possono essere colpite in modo sproporzionato dalla tassa. Tuttavia, le entrate generate dalla sugar tax possono essere reinvestite in programmi di promozione della salute nelle comunità più colpite, migliorando l’accesso a opzioni alimentari più sane e finanziando iniziative di educazione sanitaria.

Raccomandazioni per i Decisori Politici

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di non superare i 25 grammi di zuccheri aggiunti al giorno e suggerisce l’introduzione di tasse sulle bevande zuccherate come parte di un approccio integrato per promuovere la salute. Le politiche fiscali devono essere attentamente disegnate per massimizzare l’efficacia e minimizzare gli effetti negativi sui gruppi vulnerabili. Alcuni suggerimenti includono:

  • Determinare il tipo di tassa: Le tasse possono essere applicate in base al volume della bevanda, al valore del prodotto o al contenuto di zucchero.
  • Valutare il contesto locale: Fattori sociali, culturali ed economici devono essere considerati per adattare la tassa alle specificità del contesto.
  • Monitorare e valutare l’impatto: Utilizzare dati di diverse fonti per monitorare l’efficacia della tassa e apportare eventuali modifiche.

Conclusione

La tassazione delle bevande zuccherate è una misura promettente per ridurre il consumo di zuccheri aggiunti e promuovere scelte alimentari a favore della salute e del ben-essere. Sebbene l’efficacia della tassa possa variare in base al contesto e al disegno della politica, le evidenze suggeriscono che una tassa del 10% può ridurre significativamente il consumo di bevande zuccherate. I prodotti dovrebbero essere tassati in modo proporzionale al loro contenuto in zucchero. L’introduzione della tassa dovrebbe inoltre essere preparata con cura, lasciando il tempo all’industria di riformulare i propri prodotti e all’opinione pubblica di comprenderne i suoi veri scopi di salute. Per massimizzare i benefici, è essenziale che le entrate generate siano reinvestite in programmi di promozione della salute e che le politiche siano attentamente monitorate e adattate in base ai risultati.

Con un approccio integrato e basato sull’evidenza, la tassazione delle bevande zuccherate può contribuire a migliorare la salute pubblica e a ridurre le disuguaglianze sanitarie.

ChangeLab Solution:

Segnaliamo infine questa associazione no profit che vuole aiutare i legislatori americani verso scelte utili per la salute – la quale sostiene che le tasse sui consumi sono sempre tasse impopolari e che la sugar tax può contribuire a ridurre i consumi se è legata ad azioni di informazione e educazione sanitaria dei consumatori; il solo (lieve) aumento del prezzo non sarà sufficiente, a fronte delle spinte al consumo delle industrie e della loro pubblicità. Sono disponibili a questi link:

Bibliografia:

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  • Sugar tax cost effective in reducing healthcare burden and costsPharmacoEconomics & Outcomes News, 889, 27 – 27 (2021). https://doi.org/10.1007/s40274-021-08115-1.
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  • Redondo, M., Hernández-Aguado, I., & Lumbreras, B. (2018). The impact of the tax on sweetened beverages: a systematic review.. The American journal of clinical nutrition, 108 3, 548-563 . https://doi.org/10.1093/ajcn/nqy135.
  • Teng AM, Jones AC, Mizdrak A, Signal L, Genç M, Wilson N. Impact of sugar-sweetened beverage taxes on purchases and dietary intake: Systematic review and meta-analysis. Obes Rev. 2019 Sep;20(9):1187-1204; https://doi.org/10.1111/obr.12868
  • 7. Afshin A, Penalvo J., et al. (2017). The prospective impact of food pricing on improving dietary consumption: A systematic review and meta-analysis. PLoS ONE, 12(3), e0172277. 10.1371/journal.pone.0172277
  • Wright, A., Smith, K., & Hellowell, M. (2017). Policy lessons from health taxes: a systematic review of empirical studiesBMC Public Health, 17. https://doi.org/10.1186/s12889-017-4497-z.
  • Jou J., Niederdeppe J., et al. Strategic messaging to promote taxation of sugar-sweetened beverages: lessons from recent political campaigns. in Am. J. Public Health, vol. 104, n. 5, pp. 847-53, May 2014.70. https://doi.org/10.2105/ajph.2013.301679

Per approfondire

fonte: https://www.dors.it/2024/05/tasse-sulle-bevande-zuccherate-una-strategia-per-promuovere-la-salute-o-no/

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