Legge 180, conquista di civiltà. La libertà è (ancora) terapeutica. di Stefano Cecconi, Rossana Dettori

Quarant’anni fa la 180 restituì dignità e cittadinanza alle persone con disturbi mentali. Essa rappresenta ancora oggi un formidabile motore di trasformazione delle istituzioni e di affermazione dei diritti per i soggetti più vulnerabili.

Il processo per l’abolizione del manicomio come istituzione totale – distruttiva e irriformabile, così la definiva Basaglia – era cominciato molto tempo prima, già negli anni sessanta. Ma fu la legge 180 a sancire una svolta radicale. Migliaia di uomini e di donne internati in manicomio furono da quel momento, seppur gradualmente, liberati, impedendo che altri vi fossero rinchiusi. A partire dal 13 maggio del 1978 – giorno dell’approvazione della norma (domenica prossima ricorre dunque il quarantennale) – alle persone con disturbi mentali furono così restituiti diritti, dignità e cittadinanza.

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