AGENAS pubblica il Report “Monitoraggi Nazionali ex ante dei tempi di attesa per l’attività libero professionale intramuraria (ALPI) e volumi di prestazioni ambulatoriali e di ricovero erogate in attività Istituzionale e ALPI“.
Il Rapporto, relativo all’anno 2022, presenta i dati dei quattro monitoraggi svolti in modalità ex ante (al momento della prenotazione) delle prestazioni prenotate in attività libero professionale nell’anno 2022 (gennaio, aprile, luglio, ottobre).
La rilevazione ha evidenziato che la maggior parte delle richieste (circa il 78%) riguardano le visite specialistiche; di contro il 22% di prenotazioni riguarda le prestazioni diagnostiche.
Confrontando i dati a livello nazionale nei quattro monitoraggi:
✓ circa il 56% delle prenotazioni ha un tempo di attesa inferiore ai 10 giorni;
✓ circa il 30% delle prenotazioni viene fissato tra gli 11 e i 30/60 giorni (a seconda che si tratti di una visita specialistica o di una prestazione strumentale);
✓ per il 14% delle prenotazioni si deve attendere oltre i 30/60 giorni.
Riguardo i volumi, nel complesso, dopo una forte riduzione sia in istituzionale sia in ALPI registrata nell’anno 2020, dovuto all’emergenza Covid, emerge un netto recupero delle prestazioni; nello specifico, nel 2019, le prestazioni erogate in ALPI erano 4.765.345 e quelle in istituzionale erano 58.992.277, mentre nel 2022 quelle erogate in ALPI 4.932.720 e quelle in istituzionale 59.793.294.
Le quattro rilevazioni si sono svolte secondo le “Linee Guida per il monitoraggio ex ante delle prestazioni prenotate in ALPI” predisposte da AGENAS.
Ndr: Rimane poco chiaro, nella descrizione del capitolo 5.1. (“Equilibrio ALPI/ISTITUZIONALE”) se il ricorso all’ALPI è rispettoso delle norme circa i tempi di effettuazione delle prestazioni: la prestazione istituzionale non deve svolgersi in tempi superiori al 100% rispetto a quella effettuabile in ALPI (es. tempi attesa prestazione Istituzionale 6 giorni vs ALPI 3 giorni)
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