È online, sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il rapporto globale sulla tassazione dell’alcol dal titolo “Global report on the use of alcohol taxes 2023” sviluppato dal team “Health, Fiscal Policies, Health Promotion Department dell’Head Quarter di Ginevra e pubblicato a dicembre 2023. Il documento segue e completa il manuale tecnico sulle politiche fiscali in materia di alcol pubblicato dall’OMS nel 2020. Il consumo di alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute della popolazione mondiale.
Sebbene storicamente utilizzate prevalentemente per aumentare le entrate, le accise sono uno strumento efficace per diminuire l’accessibilità economica (affordability) delle bevande alcoliche e ridurre il consumo di alcol e i danni alcol-correlati.
L’accisa è un’imposta sulla fabbricazione e la vendita di un prodotto di consumo ed è un tributo indiretto, ovvero è il produttore a pagare il tributo che poi gira al consumatore. A differenza di altri tributi, ad esempio l’IVA, è applicata a specifiche categorie di prodotti, sulla quantità dei beni prodotti (e non sul prezzo) ed è applicata una sola volta. Spesso alle accise si sommano altre imposte come l’IVA o dazi doganali o tasse di importazione. Tuttavia, le tasse esistenti sulle bevande alcoliche sono estremamente varie nel mondo, in termini di struttura e livello, e la maggior parte non è ottimizzata per perseguire obiettivi di salute.
Il rapporto fornisce una valutazione della tassazione applicata alle bevande alcoliche, confrontando qualitativamente la loro struttura e fornendo stime di parametri standardizzati per comparare i livelli fiscali tra i Paesi, per la prima volta a livello globale. I dati si riferiscono a 164 Paesi nel mondo e sono stati raccolti attraverso un’indagine conoscitiva, mediante l’utilizzo di un questionario semi-strutturato, che ha coinvolto 195 Stati membri dell’OMS e membri associati nel periodo compreso tra luglio 2022 e giugno 2023.
Questa valutazione integra il manuale tecnico dell’OMS sulle politiche di tassazione degli alcolici e ha lo scopo di informare i decisori politici in merito alle accise applicate alle bevande alcoliche e sostenere ulteriori ricerche.
La sezione 1 fornisce informazioni sul consumo di alcol e le conseguenze negative del consumo, sulla raccomandazione politica dell’OMS relativa alla tassazione delle accise delle bevande alcoliche e sull’importanza di valutare l’utilizzo della tassazione come strumento politico, traendo insegnamento da quanto già appreso dal monitoraggio della tassazione del tabacco effettuato dall’OMS a partire dal 2008.
La sezione 2 presenta la copertura globale della politica di tassazione. Punto chiave:
- A luglio 2022 almeno 148 Paesi hanno applicato accise alle bevande alcoliche a livello nazionale, tuttavia il vino è esente da accise in almeno 22 Paesi, principalmente in quelli della Regione Europea, mentre dovrebbero applicarsi a tutte le bevande alcoliche.
La sezione 3 fornisce una panoramica della struttura delle accise sulle bevande alcoliche in tutti i Paesi. Punti chiave:
- L’accisa specifica basata sul volume rappresenta la tipologia di accisa più diffusa per la birra e il vino, mentre l’accisa basata sul contenuto di alcol è la più diffusa per i superalcolici.
- Solo il 23,1% dei Paesi che implementano specifici sistemi di accise è vincolato a un regolare adeguamento automatico delle aliquote fiscali.
- Circa la metà dei Paesi esaminati applica accise basate sul contenuto di alcol per la birra e il 60% dei Paesi lo fa per i superalcolici.
- Meno del 25% dei Paesi esaminati applica accise ad valorem (cioè proporzionale al prezzo) e la maggioranzadi essi (circa il 60%) la applica sul prezzo di produzione e non su quello di vendita al dettaglio.
La sezione 4 illustra l’uso di altre imposte indirette e misure complementari sul prezzo attraverso esempi nazionali.
La sezione 5 presenta le stime della quota delle accise sul prezzo al dettaglio per 330 ml della birra più venduta e 750 ml della marca più venduta di superalcolici. Questi indicatori consentono confronti standardizzati tra Paesi con modelli fiscali diversi. Punto chiave:
- la quota media globale delle accise è bassa, pari al 13,4% per la birra e al 24,8% per i superalcolici, con una significativa eterogeneità tra le Regioni dell’OMS.
La sezione 6 si concentra sulla tassazione e i prezzi. Punto chiave:
- Gli attuali livelli di accise sono bassi in molti Paesi. A livello globale, i prezzi al dettaglio medi per 330 ml della marca di birra più venduta e 750 ml della marca più venduta di superalcolici sono di 2,26 dollari e 19,63 dollari a parità di potere d’acquisto (PPA), di cui la componente relativa all’accisa è pari a 0,39 dollari (17,2%) e 5,20 dollari (26,5%) rispettivamente.
La sezione 7 esamina l’attuazione della destinazione delle entrate derivanti dalle accise sulle bevande alcoliche. Punto chiave:
- Dei 148 Paesi che applicano accise alle bevande alcoliche analizzate, 21 destinano tali entrate a programmi sanitari, compresa la copertura sanitaria universale, la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili, il controllo sull’alcol e la promozione dell’attività fisica.
Infine, la sezione 8 riassume i punti principali e fornisce considerazioni chiave per guidare i decisori politici nel miglioramento delle accise esistenti sulle bevande alcoliche, alla luce delle evidenze disponibili.
Alla fine del documento sono forniti le note tecniche sui metodi utilizzati per le analisi, il razionale alla base della scelta degli indicatori e gli allegati con i risultati dettagliati per ciascun Paese.
Nel complesso, il rapporto evidenzia che le accise sulle bevande alcoliche sono sottoutilizzate. I Paesi dovrebbero perseguire il miglioramento della politica fiscale e un maggiore aumento delle tasse, affinché i prodotti delle bevande alcoliche diventino meno convenienti e come conseguenza si riducano i danni legati al consumo di alcol.
In Italia, il vino e le bevande fermentate diverse dal vino e dalla birra sono esenti da accisa.
Come già evidenziato nel manuale tecnico dell’OMS sulle politiche di tassazione degli alcolici, è noto che adeguate politiche sul prezzo di vendita possono contribuire sia a ridurre il consumo di alcol e i relativi rischi per la salute sia favorire l’economia dei Paesi attraverso risparmi in salute (e dei relativi costi) nel breve, medio e lungo termine. La tassazione degli alcolici è il meccanismo principale attraverso il quale i governi influenzano i prezzi di queste bevande. Esistono varie forme di tassazione: in una prospettiva di sanità pubblica l’approccio da considerare è quello di una tassazione rispetto al contenuto/gradazione alcolica della bevanda.
Sebbene la maggioranza dei Paesi della Regione europea dell’OMS abbia una qualche forma di regolamentazione del prezzo di vendita degli alcolici, le misure esistenti non sono spesso implementate o sono inefficaci.
Le aliquote fiscali dovrebbero essere le stesse per le diverse bevande (birra, vino, superalcolici) dal momento che una tassazione ridotta di una bevanda rispetto a un’altra potrebbe incoraggiarne il consumo e il consumo di maggiori quantità, soprattutto per quanto riguarda i bevitori a maggior rischio.
L’aumento delle aliquote fiscali sui prodotti più economici è una delle opzioni più efficaci disponibili per quei contesti in cui sono presenti disuguaglianze sanitarie legate al consumo di alcol. Ciò non esclude, tuttavia, che possa essere applicata una tassazione maggiore per i prodotti ad alta gradazione alcolica, così come per i prodotti che hanno bassi costi di produzione rispetto ad altre bevande.
La tassazione potrebbe inoltre essere collegata direttamente al tasso d’inflazione o in alternativa, o in parallelo, potrebbe essere promosso un “prezzo minimo unitario” (Minimum Unit Price), una misura che tiene conto sia del contenuto alcolico sia del volume del prodotto e che si è mostrata particolarmente efficace nei bevitori a maggior rischio, come è stato fatto da tempo in Scozia e in altri Paesi ma che risulta ancora scarsamente diffuso.
Allo stato attuale, i sistemi di tassazione degli alcolici nella Regione europea dell’OMS sono scarsamente allineati e presentano ampie variazioni per prodotti diversi.
In conclusione, come sottolineato sia dal manuale tecnico sia dal più recente rapporto globale dell’OMS, le politiche sui prezzi degli alcolici rappresentano uno strumento estremamente efficace per ridurre i danni alcol-correlati e richiederebbero di essere diffusamente implementate in tutti i Paesi.
- consulta il rapporto globale sulla tassazione dell’alcol “Global report on the use of alcohol taxes 2023” pubblicato dall’OMS a dicembre 2023
- consulta il manuale tecnico dell’OMS sulle politiche di tassazione degli alcolici “Alcohol pricing in the WHO European Region. Update report on the evidence and recommended policy actions” pubblicato dall’OMS Europa a giugno 2020
- leggi il contributo “Politiche sul prezzo di vendita e di tassazione degli alcolici nella prevenzione del rischio e dei danni alcol-correlati: le raccomandazioni dell’OMS per l’Europa” pubblicato su EpiCentro a luglio 2020.
Fonte: EpiCentro ISS – Testo scritto da Emanuele Scafato e Claudia Gandin – Osservatorio Nazionale Alcol, Centro Nazionale Dipendenze e Doping, ISS