Le parole pronunciate da Giorgia Meloni sulla fine del reddito di cittadinanza sono “gravissime”, “sprezzanti e totalmente irrispettose nei confronti di chi vive in condizioni di povertà e disagio, assolutamente indegne per chi è chiamato a rappresentare il Paese” (il riferimento è all’intervento in Aula alla Camera il 25 gennaio, della presidente del Consiglio nel corso di un’interrogazione sulle politiche dell’Esecutivo in materia di lavoro)
PER IL GOVERNO LA COLPA È TUA
“Se sei incapiente, se sei disoccupato, se sei in difficoltà, per il governo la colpa è tua che non fai abbastanza per uscire dalla tua condizione. Un governo che colpevolizza le vittime anziché preoccuparsi di prendersene cura e, soprattutto, anziché rimuovere le cause di diseguaglianze e povertà.
“Se il reddito di cittadinanza è stato cancellato non sono stati cancellati né poveri né povertà, tanto meno si può ignorare che non basta essere adulti o non vivere in famiglie con minori o anziani per non trovarsi in condizioni di povertà o bisogno. Senza contare che si può essere poveri pur lavorando se il proprio lavoro è povero, sottopagato, precario e frantumato, e tanti, troppi lo sono”.
LA FOGA DEI CONTROLLI
“Alla retorica infamante di colpevolizzazione di coloro che vivono in condizioni di bisogno, la presidente aggiunge la foga dei controlli da attivare subito: farebbe meglio a preoccuparsi di come mettere i servizi pubblici, con risorse e organici adeguati, a partire dai servizi per l’impiego e dai servizi sociali dei Comuni, nelle condizioni di garantire la presa in carico dei bisogni complessi delle persone e delle famiglie disagiate, che non sono solo economici ma anche abitativi, sociali, sanitari, educativi, assistenziali”.
RIPRISTINARE IL CONTRASTO ALLA POVERTÀ
“Si mettano subito a disposizione e venga garantita la piena trasparenza dei dati dettagliati sulla situazione delle domande presentate e di quelle accolte di Assegno di inclusione, e anche quelle pagate per quanto riguarda il Supporto per formazione e lavoro su cui sembra essere caduta un’inspiegabile cortina di fumo”.
Occorre “ripristinare subito uno strumento di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito che abbia carattere universale, come quelli presenti in tutti gli altri Paesi europei”, e di garantire “un forte investimento nell’infrastrutturazione sociale per rispondere ai molteplici bisogni delle persone in condizioni di difficoltà e disagio”.
fonte: https://www.collettiva.it/copertine/welfare/colpevoli-di-poverta-vhfb1v1u