La Telemedicina offre innumerevoli opportunità e vantaggi per i pazienti fragili. La Missione 6 del PNRR ha individuato a tal fine il subinvestimento “Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici” incentrato sull’innovazione tecnologica al servizio del paziente. Tuttavia, per renderlo realmente operativo, occorre superare le barriere che ostacolano l’uso sistematico della Telemedicina.
La Telemedicina è una grande opportunità di equità di accesso alle cure che può aumentare il livello di esigibilità del diritto alla salute dei cittadini, la sostenibilità e l’innovazione del Sistema Sanitario Nazionale.
Non a caso, per i pazienti fragili, la Missione 6 del PNRR ha individuato un apposito subinvestimento finalizzato a garantire un migliore supporto ai pazienti cronici.
Telemedicina per i pazienti cronici: i vantaggi
La Telemedicina non è solo una soluzione temporanea o un semplice sostituto delle visite in presenza ma è sempre più una componente cruciale e in continua evoluzione dell’assistenza sanitaria digitale.
Oltre a ridefinire l’accessibilità alle cure mediche, infatti, ha di fatto anche introdotto nuove dinamiche nella relazione tra paziente e sistema sanitario.
Per i pazienti cronici, in particolare, rappresenta una modalità di cura più flessibile, efficiente e personalizzata, capace di migliorare la qualità della vita e di ottimizzare l’uso delle risorse sanitarie.
Mentre le tecnologie corrono, però, è fondamentale garantire l’accesso equo a questi servizi di assistenza sanitaria a distanza, assicurando che ogni paziente, indipendentemente dalla sua posizione geografica o situazione economica, possa beneficiare di questa grande opportunità.
Questi alcuni dei principali vantaggi della Telemedicina per i pazienti cronici:
- Monitoraggio continuo e migliore qualità di vita
Uno dei principali vantaggi della Telemedicina è la possibilità di monitorare costantemente le condizioni di salute dei pazienti cronici. Attraverso dispositivi indossabili e applicazioni mobili, parametri vitali come – ad esempio – pressione sanguigna, glicemia e ritmo cardiaco, possono essere tracciati e inviati in tempo reale ai professionisti sanitari. Questo monitoraggio remoto continuo permette una gestione più accurata delle patologie, riducendo il rischio di complicanze e i ricoveri imprevisti
- Equità di accesso alle cure
La Telemedicina cancella le distanze, rendendo le cure specialistiche accessibili anche a chi vive in aree remote o con mobilità ridotta. Per i pazienti cronici, spesso costretti a frequenti visite mediche, la capacità di consultarsi con il proprio medico da casa significa anche meno viaggi e meno stress.
Inoltre, la disponibilità di consulenze specialistiche – prenotate anche attraverso le ormai tante piattaforme di booking online per la sanità – permette di ottenere secondi pareri senza la necessità di spostarsi fisicamente
- Riduzione dei tempi di attesa e dei costi
La gestione delle malattie croniche tramite la Telemedicina riduce significativamente i tempi di attesa per una consulenza. La comunicazione diretta con il personale sanitario tramite piattaforme digitali consente ai pazienti di ricevere risposte rapide e di agire tempestivamente in caso di necessità. Ciò non solo migliora l’efficacia delle cure, ma riduce anche i costi associati a spostamenti, perdite di tempo lavorativo e ricoveri urgenti
- Personalizzazione delle terapie e autonomia del paziente
La Telemedicina promuove un approccio più personalizzato alla cura delle malattie croniche. L’accesso a dati in tempo reale consente, infatti, di modulare le terapie in base all’evoluzione delle condizioni cliniche del paziente. Inoltre, la Telemedicina incoraggia l’ ”autogestione della salute”, fornendo agli individui gli strumenti e le conoscenze necessarie per prendere decisioni informate sulla propria condizione clinica
- Sicurezza e prevenzione durante le emergenze sanitarie
Il recente scenario pandemico ha messo in evidenza l’importanza della Telemedicina nella prevenzione e nel contenimento delle infezioni. Per i pazienti cronici, particolarmente vulnerabili in situazioni di emergenza sanitaria, la possibilità di accedere a cure a distanza ha rappresentato una salvaguardia essenziale per la loro salute, minimizzando l’esposizione a potenziali rischi.
Telemedicina per i pazienti fragili: il grado di consapevolezza
“Occorre sviluppare sistemi di telemedicina per l’assistenza ai pazienti fragili, ultra65enni affetti da una o più patologie croniche (scompenso cardiaco, BPCO e diabete) – ha affermato al proposito Paolo Cannas, Dg Asl Nuoro e Coord. Laboratorio “Riorganizzazione dei processi e dei modelli – Innovazione” Forum Permanente Dg di Federsanità – garantendo, però, una risposta sanitaria presso i territori di residenza del paziente.
Per sviluppare i sistemi di teleassistenza e telemonitoraggio occorre, però, che questi siano compresi dalla popolazione, ma soprattutto dai dipendenti che li devono applicare.
A livello di management e di decisore politico, ormai c’è consapevolezza diffusa, ma è al livello di middle management e di operatori che occorre intervenire per rendere efficace il cambio di passo organizzativo”.
Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici: lo stato dell’arte degli investimenti PNRR
Un cambio di passo, quello appena sottolineato, sul quale – in effetti – il decisore politico – nella fattispecie, il Ministero della Salute – sembra mostrare consapevolezza.
Come è noto – ha affermato al proposito il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato durante una recente interrogazione parlamentare – la Telemedicina è una prestazione sanitaria sui generis, perché viene erogata a distanza mediante le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Nell’ambito del PNRR – ha evidenziato il sottosegretario – è stato emanato, in attuazione della Missione 6 – Salute, il decreto 21 settembre 2022, con il quale sono state approvate le nuove linee di indirizzo per i servizi di telemedicina che stabiliscono i requisiti tecnici indispensabili per garantire l’omogeneità e l’efficienza nell’attuazione dei servizi.
Nell’ambito di detta Missione 6 del PNRR è stato individuato il subinvestimento “Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici” (M6C1I1.2.3), incentrato prioritariamente sull’innovazione tecnologica al servizio del paziente.
Lo stanziamento assegnato alla linea d’investimento, in fase di prima programmazione del PNRR, era pari ad 1 miliardo di euro. Le risorse erano stanziate per 250 milioni allo scopo di realizzare la “Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT)”, infrastruttura che assicuri un’erogazione dei servizi equa ed uniforme su tutto il territorio nazionale e per 750 milioni al fine di implementare i “Servizi di Telemedicina” a livello regionale/aziendale, mediante la realizzazione di infrastrutture regionali deputate all’erogazione dei servizi assistenziali ed allo sviluppo di modelli organizzativi integrati di sanità digitale.
500 milioni di euro in più dalla rimodulazione del PNRR Missione 6
Quanto finora analizzato riguarda la situazione dell’investimento “Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici” previsto dal suddetto decreto 2022.
Ma – e questa è una buona notizia – “agli esiti del technical meeting intercorso con la Commissione Europea a novembre 2023 – ha fatto sapere Gemmato – nell’ambito del processo di rimodulazione complessivo del PNRR e in particolare della Missione 6, è stata definita una riallocazione delle risorse.
Per quanto concerne, specificatamente, la Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici (M6C1I1.2.3), si è stabilito di rifinanziare il subinvestimento, con un aumento di risorse pari a 500 milioni di euro, stabilendo un incremento del target finale di 100.000 persone, per un totale di 300.000 assistiti con servizi di telemedicina entro il quarto trimestre 2025.
Nuove infrastrutture per connettere strutture sanitarie e pazienti
Grazie agli investimenti del PNRR, si va affermando un corpus di regole dal quale può delinearsi uno “statuto sulla telemedicina” che consentirà un uso della telemedicina consolidato, sistematico e uniforme sul territorio nazionale, in linea con quanto sancito a livello europeo – ha evidenziato Gemmato.
Che – nel corso della suddetta interrogazione – ha anche annunciato l’implementazione di una rete infrastrutturale per connettere strutture sanitarie e pazienti:
“La Telemedicina, migliorando l’accesso alla sanità in condizioni di uguaglianza anche territoriale – ha concluso il sottosegretario – rende il servizio sanitario efficiente e potenzia le condizioni di godimento del diritto alla salute, tutelato in Costituzione agli articoli 2, 3 e 32.
A tal fine – ha fatto sapere – sarà implementata la rete infrastrutturale in grado di connettere le strutture mediche tra loro e le strutture mediche e i pazienti nelle loro unità remote”.
FONTE: https://www.healthtech360.it/telemedicina/telemedicina-pazienti-cronici/