Località a nord e a sud dell’enclave hanno subito colpi, mentre le forze di terra israeliane si sono estese anche nelle zone centrali. Gruppi armati palestinesi hanno lanciato razzi verso Israele, suscitando le preoccupazioni dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, riguardo alla sicurezza dei civili che sono stati sradicati più volte.
Il governatorato di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, sta ora “scoppiando”, ha dichiarato il direttore degli Affari dell’UNRWA a Gaza Tom White su X – ex Twitter – nella tarda serata di martedì, con un video che mostra una lunga fila di auto che avanzano a passo d’uomo, cariche di materassi legati e altri oggetti.
Strade distrutte
Nel suo ultimo aggiornamento sulla crisi, l’ufficio di coordinamento degli aiuti delle Nazioni Unite OCHA ha dichiarato che le forze israeliane hanno effettuato “pesanti” bombardamenti dall’aria, dalla terra e dal mare “nella maggior parte della Striscia di Gaza, in particolare nella zona centrale” dal 23 al 26 dicembre.
Tra questi, “più di 50 attacchi” tra il 24 e il 25 dicembre su tre campi profughi – Al Bureij, An Nuseirat e Al Maghazi – che avrebbero ucciso decine di persone e ostacolato il lavoro delle squadre di soccorso che dovevano affrontare le strade distrutte che collegavano i campi.
L’OCHA ha anche riferito che 164 soldati israeliani sono morti e altri 874 sono rimasti feriti durante le operazioni di terra a Gaza.
Nuovi timori per la salute
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Fonte: UNRIC