È da due anni che la nostra Associazione [Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, N.d.R.] riceve periodicamente la stessa segnalazione: l’ascensore del Palazzo ex INPS del Comune di Pescara, che conduce a diversi uffici comunali (Politiche Sociali, Commercio, Ambiente, Servizi, Lavori Pubblici), nonché agli uffici degli assessori Del Trecco, Masci, Sulplizio, Di Nisio e Cremonese, è rotto e le persone in carrozzina sono costrette ad entrare da una porta secondaria.
Già cinque mesi fa, esattamente il 17 giugno, ci eravamo trovati costretti a denunciare pubblicamente questa gravissima discriminazione [anche il nostro giornale ha ripreso quella denuncia, N.d.R.]. Non c’è stata alcuna risposta, né è stata disposta la riparazione dell’ascensore.
Sorprende, delude e amareggia che Assessori che dovrebbero occuparsi ogni giorno di disabilità, che hanno il proprio ufficio collocato in quell’ala del palazzo comunale, non comprendano ed empatizzino su cosa possa rappresentare per una persona con disabilità dover entrare da due anni da un ingresso secondario, solo perché nessuno dispone la sistemazione di un ascensore. Si chiama discriminazione!
E sconcerta anche l’atteggiamento dell’assessore al Commercio Alfredo Cremonese, che da un lato nell’ottobre scorso dichiarava di preoccuparsi dell’accessibilità dei negozi, chiedendo l’abbattimento delle barriere architettoniche, mentre dall’altro continua a disinteressarsi della riparazione dell’ascensore che consente alle persone con disabilità di accedere al suo ufficio in condizioni di parità e uguaglianza con tutti i cittadini.
Forse sarà sfuggito a lui, al Sindaco e agli altri Assessori che entrare da una porta secondaria significa essere discriminati in base alle norme nazionali e internazionali a tutela delle persone con disabilità e, soprattutto, significa trattare le persone con disabilità come “persone di serie B”.
Al Sindaco che dice di “amare Pescara” chiediamo dunque: quanto altro tempo i cittadini di serie B dovranno aspettare per essere “amati”?