Prevenzione degli infortuni in edilizia: gli interventi complessi funzionano. di Lidia Fubini

Da sapere

I lavoratori del comparto edilizia sono esposti con alta frequenza a fattori di rischio che possono causare infortuni gravi o mortali. Nella presente revisione sistematica vengono presi in considerazione gli studi di valutazione di interventi per la riduzione degli infortuni in questo comparto.

La revisione sistematica è stata eseguita dal Cochrane Work Group nel 2018 (1) e rappresenta l’aggiornamento di quella pubblicata nel 2007 (2) e successivamente nel 2012 (3,4), e pur tuttavia giunge alle medesime conclusioni.

Risultati dello studio

Interventi legislativi: gli interventi normativi, sia a livello nazionale, sia a livello di agenzia, possono avere un effetto iniziale sugli infortuni fatali e non fatali, che potrebbero tuttavia non essere sostenuti nel tempo. Gli studi considerati hanno risultati scarsamente significativi. Gli studi riguardanti interventi di vigilanza hanno risultati contradditori.

Interventi di formazione: gli studi di interventi di formazione sulla sicurezza non forniscono prove di effetti positivi nella riduzione degli infortuni non fatali.

Interventi di informazione: non sono stati reperiti studi che abbiano valutato l’efficacia di interventi informativi quali campagne sulla comunicazione del rischio.

Interventi persuasivi: non sono stati reperiti studi che abbiano valutato l’efficacia di interventi persuasivi quali formazione tra pari e condivisione di esperienze di metodi lavorativi sicuri.

Interventi facilitativi: i sussidi monetari forniti alle aziende possono condurre ad una forte limitazione degli infortuni non fatali dovuti alle cadute dall’alto.

Interventi multicomponenti: interventi diversificati che utilizzino campagne sulla sicurezza possono condurre alla diminuzione degli infortuni e sostenerla, a livello aziendale, ma non a livello regionale. Un intervento complesso con il programma per un ambiente di lavoro libero dalla droga, ha ridotto gli incidenti non fatali in modo molto più efficace nel primo anno rispetto ai successivi, con l’introduzione parallela di un sussidio per l’azienda per la messa in sicurezza di impalcature. L’introduzione di servizi di medicina del lavoro può non portare alla diminuzione di infortuni mortali o non mortali.

Lo studio

Nella revisione sistematica (1), sono stati inclusi 17 studi di cui nove riguardavano l’introduzione o la variazione delle normative che regolano la sicurezza nel comparto, due studi hanno valutato l’efficacia di una campagna sulla sicurezza, uno che ha valutato un programma per la disassuefazione alla droga nel luogo di lavoro, uno relativo ad un programma di formazione e uno sull’efficacia delle ispezioni (interventi di vigilanza) in cantiere.

Limiti

La maggioranza degli interventi che adottano le raccomandazioni e i corsi standard sulla sicurezza non sono stati valutati adeguatamente. Le prove di efficacia sono di scarsa qualità anche rispetto all’introduzione di norme e regole, delle campagne di sicurezza e dei corsi di formazione. Anche le evidenze di interventi orientati alle imprese sono di scarso impatto.

Bibliografia

  1. van der Molen HF, Basnet P, Hoonakker PLT, Lehtola MM, Lappalainen J, Frings-Dresen MHW, Haslam R, Verbeek JH. Interventions to prevent injuries in construction workers. Cochrane Database of Systematic Reviews 2018, Issue 2. Art. No.: CD006251. DOI: 10.1002/14651858.CD006251.pub4.
  2. van der Molen HF, Lehtola MM, Lappalainen J, Hoonakker PLT, Hsiao H, Haslam R, et al. Interventions for preventing injuries in the construction industry. Cochrane Database of Systematic Reviews 2007, Issue 4. DOI: 10.1002/ 14651858.CD006251.pub2.
  3. van der Molen HF, Lehtola MM, Lappalainen J, Hoonakker PLT, Hsiao H, Haslam R, Hale AR, Frings-Dresen MHW, Verbeek JH. Interventions to prevent injuries in construction workers. Cochrane Database of Systematic Reviews 2012, Issue 12. Art. No.: CD006251. DOI: 10.1002/14651858.CD006251.pub3
  4. Gilardi L. Prevenire gli infortuni fra i lavoratori del settore edile: novità dalla Cochrane. Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute. Regione Piemonte. Febbraio 2013.

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Fonte: Dors

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