La rotta dall’America centrale agli USA è il corridoio migratorio via-terra più pericoloso al mondo. Una rotta disseminata di morti, violenze, malattie, rapimenti e stupri. Biden, che ha in larga parte confermato le misure introdotte da Trump al confine col Messico, deve cambiare politica migratoria. Le elezioni del 2024 rappresentano l’opportunità per dare finalmente priorità alle persone piuttosto che ai confini e per affrontare questa esplosiva crisi umanitaria (1).
Secondo il Missing Migrant Project dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) il 2022 è stato l’anno più letale mai registrato per i migranti e ha identificato il confine tra Stati Uniti e Messico come la rotta migratoria via terra più pericolosa al mondo. I viaggi pericolosi che i migranti sono costretti a compiere li espongono a una vasta gamma di rischi per la salute. Le difficoltà nel raccogliere informazioni lungo queste rotte clandestine fa sì che la reale portata delle sfide affrontate dai migranti raramente faccia notizia, mentre, d’altra parte, le attività di controllo e deterrenza esercitate dagli Stati Uniti aggravano le condizioni di salute dei migranti e espongono i gruppi più vulnerabili a danni maggiori.
Il tratto più sperduto del percorso via terra è il Darién Gap tra il Sud America e l’America centrale, uno degli ambienti più ostili della Terra. Una lettera di ricerca pubblicata su The Lancet ha esaminato tutti i casi forensi di morte di migranti nel Darién Gap dal 2018 al 2022 e ha scoperto che il numero di morti confermate (per annegamento, malattia, accoltellamento, arma da fuoco e cause sconosciute) è
aumentato costantemente ogni anno, prima di impennarsi nel 2021. Le indagini dell’OIM e della Croce Rossa Internazionale hanno rilevato che questa tendenza è continuata nel 2023 e con l’aggiunta delle sparizioni il numero totale delle vittime potrebbe raddoppiare, sottolineando la difficoltà della raccolta dei dati in un ambiente aspro e senza legge. Nonostante la crescente consapevolezza dei rischi di infortuni, malattie, stanchezza, rapina, violenza e stupro, più persone percorrono la rotta come mai prima d’ora; quest’anno oltre 360.000 migranti hanno intrapreso questo pericoloso viaggio.
Delle 250.000 persone che hanno attraversato il Darién Gap nel 2022, più di 150.000 provenivano dal Venezuela, in fuga da persecuzioni politiche, povertà estrema e crisi nell’assistenza sanitaria. In risposta alle pressioni del governo degli Stati Uniti, Messico, Costa Rica e Belize hanno imposto restrizioni sui visti che di fatto vietano ai venezuelani di entrare e transitare legalmente nei loro paesi. I migranti sono quindi costretti a farsi trasportare clandestinamente da organizzazioni criminali attraverso sette confini, lungo un viaggio di 4.800 km verso gli Stati Uniti. Lo sfruttamento è diffuso. In Colombia, i cartelli collaborano con le autorità locali per commercializzare apertamente beni e servizi ai migranti a prezzi esorbitanti. In Messico, i migranti in attesa di entrare legalmente negli Stati Uniti stati aggrediti, estorti, derubati e rapiti dalle stesse bande che avevano assoldato per farli passare clandestinamente oltre il confine dal Guatemala.
Le organizzazioni che forniscono aiuto e supporto sono sopraffatte. Las Americas, un gruppo di difesa senza scopo di lucro che offre assistenza legale ai richiedenti asilo, nell’agosto 2022 ha ricevuto 4000 telefonate al giorno, il 70% delle quali riferite al bisogno di assistenza medica. A tutte le persone in Messico viene garantita l’assistenza sanitaria di base nell’ambito del programma assicurativo nazionale INSABI, ma i requisiti di residenza e l’interpretazione discrezionale dei diritti limitano l’accesso per i migranti. Le organizzazioni umanitarie che gestiscono cliniche gratuite su entrambi i lati del confine segnalano che i nuovi arrivati presentano infezioni e lesioni traumatiche, ipertensione e diabete incontrollati, disidratazione, cancro, gravidanze ad alto rischio e problemi di salute mentale, tutti esacerbati dallo stress della migrazione. In Messico, dove le tendopoli non regolamentate sono cresciute al di fuori delle città di confine, le poche strutture gestite dal governo hanno registrato epidemie di malattie infettive e mantengono servizi medici limitati. Questa situazione insostenibile richiede un intervento urgente del governo.
L’ordinanza Titolo 42, (introdotta da Trump, ndr) ampiamente contestata, ha negato ai migranti il diritto di chiedere asilo sul suolo statunitense durante l’emergenza sanitaria pubblica COVID-19 e ha ordinato alle agenzie di frontiera di deportare immediatamente le persone arrestate mentre attraversavano illegalmente il confine. L’amministrazione Biden non ha difeso il Titolo 42 durante il contenzioso che ha posto fine al programma nel maggio 2023, tuttavia ha emesso la propria versione di “Remain in Mexico”, denominata Circumvention of Legal Pathways rule.
Questa norma continua a negare il diritto di chiedere asilo a coloro che vengono sorpresi ad attraversare illegalmente il confine e criminalizza i tentativi ripetuti. Il percorso legale alternativo richiede un’applicazione mobile che è stata criticata per la sua scarsa accessibilità e connettività incoerente, e spesso si traduce in tempi di attesa di mesi che lasciano le persone abbandonate a pochi metri dall’accesso alle cure, di cui potrebbero aver disperatamente bisogno. L’amministrazione Biden ha recentemente annunciato misure per sostenere centinaia di migliaia di venezuelani già presenti negli Stati Uniti, ma mantiene le politiche che penalizzano i migranti alla frontiera e all’estero. La polarizzazione politica sull’immigrazione sta oscurando la sofferenza umana.
L’amministrazione Biden ha bisogno di un sistema sanitario pronto ad accogliere coloro che fuggono dalla violenza, dalla fame e dallo sfruttamento. Le elezioni del 2024 rappresentano un’opportunità per gli Stati Uniti per dare finalmente priorità alle persone piuttosto che ai confini e affrontare questa esplosiva crisi umanitaria.
(1) The Lancet, Editoriale del 30 settembre 2023, Immigration reform in the USA- health must come first, Vol. 402, p. 1107. La traduzione è nos (NDR: saluteinternazionale.info) tra, come il titolo, il sottotitolo, i grassetti e le immagini.
fonte: https://www.saluteinternazionale.info/2023/10/migrazioni-la-salute-delle-persone-viene-prima/