Le analisi indipendenti della Fondazione GIMBE nell’ambito della campagna #SalviamoSSN documentano, sin dal marzo 2013, la progressiva crisi di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), identificando “patologie” e “fattori ambientali” che ne compromettono lo “stato di salute”: l’imponente definanziamento pubblico, l’incompiuta dei nuovi LEA, sprechi e inefficienze, l’espansione incontrollata del secondo pilastro, l’inadeguata governance Stato-Regioni, le aspettative irrealistiche di cittadini e pazienti.
Nell’ottobre 2022, il 5° Rapporto GIMBE ha dimostrato che la pandemia ha ulteriormente indebolito il SSN, in particolare per il depauperamento e la demotivazione professionale del personale sanitario, che oggi rappresenta il tallone d’Achille della sanità pubblica. Un indebolimento ulteriormente aggravato dalla crisi energetica e poi dall’inflazione.
A fronte di una sanità pubblica sull’orlo del collasso, la Fondazione GIMBE ha presentato il Piano di Rilancio del SSN, mettendo nero su bianco le coraggiose riforme e le azioni indispensabili a garantire il diritto costituzionale alla tutela della salute a tutte le persone. Perché oggi, purtroppo, sono stati traditi i princìpi fondamentali su cui si basa il SSN, universalità, uguaglianza, equità, con inevitabili conseguenze sanitarie, economiche e sociali che condizionano la vita quotidiana delle persone: infiniti tempi di attesa, aumento della spesa privata, diseguaglianze di accesso, inaccessibilità alle innovazioni, migrazione sanitaria, rinuncia alle cure, sino alla riduzione dell’aspettativa di vita. Si spiana così la strada ad una sanità basata sul libero mercato, in cui l’accesso a tecnologie diagnostiche e terapie innovative sarà limitato a chi potrà pagare di tasca propria o disporrà di costose assicurazioni sanitarie, penalizzando le fasce più deboli della popolazione e mettendo una pietra tombale sull’articolo 32 della Costituzione.
Il 6° Rapporto GIMBE sul SSN analizza le grandi criticità di sistema – finanziamento pubblico, spesa sanitaria, livelli essenziali di assistenza, governance Stato-Regioni, attuazione del PNRR – al fine di sensibilizzare da un lato la politica a rimettere la sanità pubblica al centro dell’agenda, dall’altro tutti gli stakeholder della sanità a diventare attori protagonisti per consolidare il valore sociale del SSN, rinunciando ai privilegi acquisiti per rilanciare il bene comune.
Ma soprattutto, il Rapporto rileva l’inderogabile necessità di scelte politiche coraggiose per risolvere la grave crisi di sostenibilità della sanità pubblica che, lentamente ma inesorabilmente, sta erodendo il diritto costituzionale alla tutela della salute che si sta trasformando in un privilegio per pochi. Scelte politiche che impongono una chiara visione sul modello di sanità da lasciare in eredità alle future generazioni, che condizionerà sia l’entità delle risorse pubbliche da investire per la salute e il benessere delle persone, sia le riforme di rottura da attuare per condurre il SSN nella direzione voluta. Ma ancor prima, la politica deve rinsaldare un patto sociale che, prescindendo da ideologie partitiche e avvicendamenti di Governi, riconosca nel SSN un pilastro della nostra democrazia, una conquista sociale irrinunciabile e una grande leva per lo sviluppo economico del Paese.
Perché se la Costituzione tutela la SALUTE DI TUTTI, la SANITÀ deve essere PER TUTTI.
fonte: Gimbe