Nella XI edizione (2023) del Progetto l’Expert panel conta 105 componenti afferenti a 5 categorie di stakeholder, affiancati da due supervisor: Industria medicale, Istituzioni, Professioni sanitarie, Management aziendale e Utenti.
Il progetto “Le Performance Regionali”, promosso da C.R.E.A. Sanità, sin dal 2012 si è proposto di fornire un contributo alla definizione delle politiche sanitarie e sociali, con la finalità ultima di promuovere miglioramenti nelle opportunità di tutela socio-sanitaria (intesa in senso lato) offerte nei diversi luoghi di residenza regionale.
A tal fine è stata predisposta, e affinata negli anni, una metodologia fondata sul riconoscimento della natura multidimensionale della Performance, nonché sulle diverse prospettive di cui sono portatori i diversi stakeholder del sistema socio-sanitario.
L’affinamento della metodologia, come anche il sistema di valutazione è supportato da un Expert Panel multistakeholder (Istituzioni, Management Aziendale, Professioni sanitarie, Utenti e Industria medicale) a cui, nel 2023, hanno aderito oltre 100 componenti.
L’indice unico di Performance viene determinato sulla base della metodologia sviluppata da C.R.E.A. Sanità, descritta per esteso nel report; la suddetta metodologia assegna un ruolo centrale al Panel, chiamato a:
- Individuare le aree “qualificanti” nella valutazione dei servizi socio-sanitari
- Individuare le Dimensioni di Performance (ad oggi Equità, Esiti, Appropriatezza, Innovazione, Esiti e Sociale)
- Individuare gli indicatori che le rappresentano
- Esprimere (mediante un processo di elicitazione) le proprie preferenze (ovvero i “pesi” attribuiti ai singoli indicatori e Dimensioni di valutazione, nonché le possibilità di “scambio” fra di essi).
Nella edizione 2023 (XI) il Panel si è anche interrogato sulla possibilità in futuro di estendere la metodologia ai fini di monitorare gli effetti dei processi di eventuale implementazione di forme di autonomia differenziata in Sanità.
In tale ottica, si sono individuate alcune integrazioni metodologiche da implementare nelle prossime edizioni della ricerca, e sono stati proposti tre indicatori utili a quantificare dimensione il “verso” degli effetti dell’autonomia differenziata, e di identificare eventuali aree che necessiteranno di interventi specifici nei diversi “livelli” di governance: nazionale, regionale e locale.
La valutazione 2023 delle Performance regionali, in tema di tutela socio-sanitaria offerta ai propri cittadini residenti, oscilla da un massimo del 59% (fatto 100% il risultato massimo raggiungibile) ad un minimo del 30%: il risultato migliore lo ottiene il Veneto ed il peggiore la Calabria.
Dalle valutazioni, quindi, si evince come, a parere del Panel, le Performance regionali risultino ancora significativamente distanti da una Performance ottimale.
Il divario del ranking fra la prima e l’ultima Regione è rilevante: quasi un terzo delle Regioni non arriva ad un livello pari al 30% del massimo ottenibile.
Tre Regioni (verde nella mappa), tutte del Nord-Est, sembrano avere livelli complessivi di tutela significativamente migliori dalle altre: Veneto, P.A. di Trento e P.A. di Bolzano superano la soglia del 50% (rispettivamente 59%, 55% e 52%).
Nel secondo gruppo (verde chiaro), troviamo cinque Regioni, con livelli dell’indice di Performance compresi tra il 47% e il 49%: Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Marche.
Nel terzo gruppo (arancione) troviamo Liguria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Umbria, 4
Molise, Valle d’Aosta e Abruzzo, con livelli di Performance abbastanza omogenei, ma inferiori, compresi nel range 37-43%.
Infine, 6 Regioni (rosso), Sicilia, Puglia, Sardegna, Campania, Basilicata e Calabria, hanno livelli di Performance che risultano inferiori al 32%.
Osserviamo come la composizione del gruppo delle Regioni che si situano nell’area dell’”eccellenza”, come anche quella del gruppo, numericamente rilevante, delle Regioni (tutte meridionali) che purtroppo rimangono nell’area intermedia e critica, rimane pressoché costante negli anni.
Si rimanda al report di presentazione dei risultati per l’analisi delle diversità di valutazione delle diverse categorie di stakeholder.
Analizzando i risultati per Dimensione, osserviamo come le tre Dimensioni Appropriatezza, Equità e Sociale contribuiscano per oltre il 60% alla Performance: 24,9%, 22,6% e 15,6% rispettivamente; segue la Dimensione Esiti (13,9%); le Dimensioni Economico-finanziaria ed Innovazione, contribuiscono rispettivamente per il 12,1% e l’11,5%.
Sebbene con alcune apprezzabili differenze quantitative, l’Equità e l’Appropriatezza (quest’ultima con l’eccezione dei rappresentanti delle Istituzioni) sono nelle prime tre posizioni per tutte le categorie di stakeholder; la Dimensione Sociale anche, ad eccezione dei rappresentanti dell’Industria Medicale.
Anno 2023 A cura di Federico Spandonaro, Daniela d’Angela, Barbara Polistena
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