Alluvione e sanità. Stanno tornando alla normalità i servizi sanitari in quasi tutte le zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione. Riattivata l’energia elettrica all’ospedale di Forlì, tornata alla normalità anche l’attività chirurgica in tutta la Romagna, tranne che in provincia di Ravenna, dove si registrano disdette limitate ai casi non urgenti. Nessuna chiamata inevasa per la rete di emergenza-urgenza.
Per quanto riguarda la Romagna, all’ospedale di Forlì è stata totalmente ripristinata l’energia elettrica e anche le sale operatorie sono pienamente operative. Sono stati rinviati 30 interventi chirurgici, ma sono garantite tutte le urgenze. L’unica criticità riscontrata è la difficoltà dei dipendenti che abitano nelle zone colpite da allagamento o frane a raggiungere il posto di lavoro. Non si registra nessun particolare contraccolpo anche sull’attività specialistica.
È stata completata l’evacuazione della clinica privata Villa Maria Cecilia di Cotignola (Ra): tutti i circa cento pazienti ricoverati sono stati ricollocati in gran parte nella rete delle loro strutture, gli altri in ospedali del servizio sanitario regionale.
Per quanto riguarda i pazienti ospitati nelle strutture residenziali del lughese e ravennate sono già stati tutti ricollocati in altre strutture posizionate fuori dalle zone interessate dal maltempo.
È tornata alla normalità in tutta la Romagna anche l’attività chirurgica, tranne per l’ambito della provincia di Ravenna, con disdette limitate solo ai casi non urgenti. Nel dettaglio, 40 interventi rinviati a Forlì, 4 a Ravenna, 8 a Lugo e 16 a Faenza.
Per l’ambito provinciale di Ravenna, su cui persiste forte criticità idrogeologica e importanti problemi di viabilità, fino a mercoledì 24 maggio compreso, saranno garantite le attività chirurgiche in urgenza ed emergenza. Per quanto riguarda la specialistica ambulatoriale e le attività di prelievi, saranno garantite solo quelle urgenti e legate al percorso di Fast Track: le persone saranno contattate e avvisate del rinvio tramite SMS a cura del servizio CUP Aziendale.
I nuovi pazienti che devono essere sottoposti a un intervento di cardiochirurgia sono stati dirottati direttamente al Policlinico Sant’Orsola di Bologna.
Da oggi è attivato in tutti i centri di accoglienza degli sfollati il servizio di assistenza psicologica, che nei prossimi giorni sarà esteso a tutta la popolazione.
La rete di emergenza-urgenza non ha registrato particolari criticità. A supporto del servizio sono arrivate dalle altre aziende sanitarie altre 20 automediche.
Ancora chiuso il punto di primo intervento di Cervia, così come quello di Lugo: in questo caso il servizio di pronto soccorso è stato reindirizzato su Ravenna.
E’ operativa anche la collaborazione con i medici di base, che prestano la loro attività nei centri di accoglienza, così come con i medici di continuità assistenziale.
L’attività dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” (IRCSS) di Meldola da lunedì torna a regime, fatta eccezione per le prestazioni di diagnostica con risonanza magnetica e trattamenti radioterapici, entrambe confermate solo a seguito di telefonata dell’operatore.
Si segnalano danni al cantiere della nuova farmacia, pertanto i tempi di realizzazione slitteranno inevitabilmente in avanti.
Nel territorio dell’Ausl di Imola sono tornate alla normalità l’attività chirurgica e le visite specialistiche, ma 1.500 visite sono state riprogrammate entro le prossime due-quattro settimane.
Alle 120 persone alloggiate temporaneamente nei centri di accoglienza viene garantito anche il supporto psicologico.
Nell’imolese si è risentito del blocco dell’attività di Villa Maria Cecilia, in particolare per l’emodinamica, ma già dalla notte scorsa le emergenze, ad esempio le angioplastiche, vengono dirottate sull’ospedale Sant’Orsola di Bologna.
L’attività sanitaria a Bologna è garantita normalmente. Per quanto riguarda le prestazioni sanitarie rimandate, ammontano 1500 le visite specialistiche non effettuate. Alcuni cittadini autonomamente hanno riprogrammato la visita, altri l’hanno concordata con i clinici. 140 persone che avevano prenotato non si sono presentate e verranno ricontattate, mentre altre 400 saranno ricontattati per rimodulare la data.
L’ospedale di Loiano rimane accessibile con qualche difficoltà logistica, ma la funzionalità è assicurata. Al centro di accoglienza realizzato a Molinella, è garantito anche il supporto psicologico.
Il servizio 118 non è mai stato interrotto, mentre in Appennino è stata rinforzata la rete dei mezzi di soccorso.
Anche l’elicottero con verricello che fa base a Bologna al Maggiore non ha subito problemi di operatività.
All’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli si lavorerà intensamente per recuperare la quota di interventi chirurgici rimandata a causa del temporaneo stop dell’attività della clinica Villalba, che però da lunedì tornerà al regime normale di funzionamento.
fonte: Regione Emilia Romagna
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