INFEZIONE DA HIV: l’ultima Relazione al Parlamento

Trasmessa al Parlamento il 30 dicembre 2022, la Relazione illustra le attività svolte dal Ministero della Salute con riferimento ai settori della informazione, della prevenzione, della diagnosi, della terapia, dell’assistenza e dell’attuazione di progetti di ricerca.

Nel documento sono, inoltre, riportate le attività svolte dal Comitato tecnico sanitario (CTS): Sezione per la lotta contro l’AIDS (Sez. L) e Sezione del volontariato per la lotta contro l’AIDS (Sez. M). Per quanto riguarda l’attività svolta dall’Istituto superiore di sanità, la relazione riporta le iniziative svolte in tema di sorveglianza dell’infezione da HIV/AIDS, di ricerca, di formazione e di consulenza telefonica (Telefono Verde AIDS e IST).

Epidemiologia a livello nazionale

In Italia, i dati disponibili più recenti indicano che nel 2020, sono state segnalate 1.303 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a un’incidenza di 2,2 nuovi casi di infezione da HIV ogni 100.000 residenti. Si sottolinea che i dati relativi al 2020 hanno risentito dell’emergenza COVID-19 in modi e misure che potranno essere correttamente valutate solo verificando i dati dei prossimi anni.

L’Italia, in termini di incidenza delle nuove diagnosi HIV, nel 2020, si colloca al di sotto della media dei Paesi dell’Unione Europea (3,3 casi per 100.000 residenti). Nel 2020, le incidenze più alte sono state registrate in Valle d’Aosta, Liguria, Provincia Autonoma di Trento e Lazio. Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2020 erano maschi nel 79,9% dei casi. L’età mediana era di 40 anni sia per i maschi che per le femmine. L’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 25-29 anni (5,5 nuovi casi ogni 100.000 residenti) e di 30-39 anni (5,2 nuovi casi ogni 100.000 residenti); in queste fasce di età l’incidenza nei maschi è circa 4 volte superiore a quelle delle femmine.

Nel 2020, la maggior parte delle nuove diagnosi di infezione da HIV era attribuibile a rapporti sessuali non protetti da preservativo, che costituivano l’88,1% di tutte le segnalazioni. Diversamente dagli anni precedenti, in cui erano preponderanti le diagnosi associate a trasmissione eterosessuale, nel 2020, la quota di nuove diagnosi HIV attribuibili a maschi che fanno sesso con maschi (MSM) (45,7%) è maggiore a quella ascrivibile a rapporti eterosessuali (42,4%). I casi attribuibili a trasmissione eterosessuale erano costituiti per il 59,4% da maschi e per il 40,6% da femmine. Tra i maschi, il 57,3% delle nuove diagnosi era rappresentato da MSM. Il numero di nuove diagnosi di infezione da HIV in stranieri è in diminuzione dal 2017. Nel 2020, si osserva un lieve aumento della proporzione di persone con una nuova diagnosi di HIV con nazionalità straniera, passando dal 27,5% nel 2019 al 32,6% nel 2020 …leggi tutto il capitolo

La Relazione completa

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