A livello globale, meno del 50% dei Paesi ha una politica nazionale per l’attività fisica e meno del 40% di queste politiche è operativo. Solo il 30% dei Paesi possiede linee guida nazionali sull’attività fisica per tutte le classi di età.
Quasi tutti i Paesi riportano un sistema di monitoraggio dell’attività fisica nella popolazione adulta, ma solo il 75% rileva l’attività fisica praticata dai giovani e meno del 30% quella praticata dai bambini sotto i 5 anni di età.
Se si guarda alle politiche per facilitare il trasporto attivo e sostenibile, poco più del 40% dei Paesi si è dotato di politiche nazionali per incoraggiare gli spostamenti a piedi e in bicicletta.
Queste sono solo alcune delle informazioni che è possibile ritrovare all’interno del “Global status report on physical activity 2022”, pubblicato a ottobre 2022 e primo documento in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) illustra i progressi finora compiuti nel processo di attuazione delle raccomandazioni volte a incrementare l’attività fisica contenute nel “Global action plan on physical activity 2018–2030 (GAPPA)” a quattro anni dalla sua pubblicazione.
Per questa prima valutazione globale sono stati individuati 29 indicatori in linea con le azioni politiche raccomandate in ciascuna delle quattro aree strategiche del GAPPA: società attive, ambienti attivi, persone attive e sistemi attivi. Le principali fonti utilizzate sono state il documento “WHO Noncommunicable Disease Country Capacity Survey” e il rapporto “WHO Global status report on road safety”.
I dati provengono da 194 Paesi – per ognuno dei quali è disponibile online un country profile – e mostrano che i progressi sono complessivamente lenti e che è necessario accelerare lo sviluppo e l’attuazione di politiche volte ad aumentare i livelli di attività fisica nella popolazione, così da prevenire l’insorgenza di molte malattie e ridurre il peso che grava su sistemi sanitari già oberati. Emergono inoltre lacune significative nei dati globali per monitorare lo stato di avanzamento di azioni politiche importanti, quali la disponibilità di spazi aperti pubblici, la fornitura di infrastrutture per gli spostamenti a piedi e in bicicletta, l’offerta di sport e di educazione fisica nelle scuole.
Attraverso questo Rapporto, l’OMS mette in evidenza anche l’importante carico economico che deriva dall’inattività fisica e il costo per il trattamento dei nuovi casi di malattie non trasmissibili, che si stima raggiungerà quasi 300 miliardi di dollari entro il 2030 e circa 27 miliardi di dollari all’anno.
Il documento si rivolge a tutte le figure coinvolte nella promozione e realizzazione di politiche – a livello nazionale e locale – per favorire la pratica dell’attività fisica e raccomanda cinque azioni per aiutare i Paesi a potenziarne l’implementazione:
- rafforzare la responsabilità e la leadership politica di tutto il governo
- integrare l’attività fisica in tutte le politiche pertinenti e sostenere l’attuazione delle politiche attraverso strumenti pratici e indicazioni chiare
- sostenere le partnership, coinvolgere le comunità e costruire competenze (build-capacity) nelle persone
- rendere più forti i sistemi di dati, il monitoraggio e il trasferimento di conoscenze
- assicurare dei finanziamenti e allinearli agli impegni delle politiche nazionali.
Risorse utili
- Sul portale OMS, la notizia del lancio del “Global Status Report on Physical Activity 2022”
-> La sezione del portale dell’OMS dedicata al “Global Status Report on Physical Activity 2022”
- Il “Global status report on physical activity 2022” e il relativo Executive Summary
-> Il “Global action plan on physical activity monitoring framework, indicators and data dictionary”: un documento che descrive in dettaglio i 29 indicatori utilizzati
- Nella sezione del portale dell’OMS dedicata al Global Status Report on Physical Activity 2022, il profilo relativo all’Italia e la nota esplicativa dei country profile
-> Il “Global action plan on physical activity 2018–2030: more active people for a healthier world” (pdf 1,2 Mb)
- Il WHO Noncommunicable Disease Country Capacity Survey (2019 and 2022) e il WHO Global status report on road safety (2018)
FONTE: EpiCentro ISS – autrice: Ilaria Luzi