Contro la commercializzazione della salute. di Chiara Bodini

In Italia, le azioni sono coordinate dalla campagna Dico32! Salute per tutte e tutti!, lanciata alla fine del 2017 da oltre 100 realtà nazionali, regionali e locali che condividono l’obiettivo della promozione e tutela della salute come diritto e non come merce. Il nome “Dico32!” rimanda sia alla Costituzione italiana, che all’Art. 32 definisce la salute “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, sia al ribaltamento del “dica 33” medico. Le iniziative di Milano, Bologna e Napoli.


In tutta Europa, milioni di persone hanno sperimentato e sperimentano difficoltà sempre maggiori nell’accesso alle cure, una riduzione nella qualità delle cure, la chiusura e la privatizzazione dei servizi sanitari, il deterioramento delle condizioni di lavoro per gli operatori e le operatrici della salute, un aumento dei prezzi dei farmaci… nel frattempo, gli operatori commerciali in campo sanitario aumentano i loro margini di profitto. Queste politiche hanno e avranno effetti catastrofici sulla salute delle persone!”, avverte Sarah Melsens, coordinatrice della Rete europea contro la commercializzazione di salute.

Ogni anno, diverse reti di sindacati, gruppi, organizzazioni non governative e movimenti sociali organizzano una serie di azioni in varie città europee per la Giornata Mondiale della Salute (sabato, 7 aprile 2018). Anche quest’anno ci saranno mobilitazioni a Madrid, Barcellona, Parigi, Lille, Nizza, Bruxelles, Milano, Napoli, Bologna e molte altre città in tutta Europa, come nel resto del mondo (vedi mappa delle iniziative qui).

Nella settimana del 7 aprile, la Rete europea contro la commercializzazione e la privatizzazione della salute e della protezione sociale lancia la campagna “Un anno per dire no alla commercializzazione della salute, per tutte e tutti”, in vista delle elezioni europee del maggio 2019. L’Europa impone politiche di austerità ai Paesi membri che causano un disinvestimento pubblico nella sanità e nella protezione sociale. Così, il ruolo del mercato diventa sempre più preponderante in diversi settori della sanità, creando disparità di accesso a cure di qualità. Questo è il motivo per cui la rete europea richiede maggiori investimenti in un’assistenza sanitaria di qualità, accessibile a tutta la popolazione, senza l’ingresso di operatori commerciali.

Il messaggio per le istituzioni europee e agli Stati membri è chiaro, e mette in evidenza:

  • le conseguenze negative di una austerità prolungata sulla qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari;
  • le politiche interne, fiscali e commerciali, che favoriscono la crescita delle assicurazioni private e dei servizi commerciali nel settore della sanità, con peggioramento delle diseguaglianze in salute;
  • la politica dei brevetti e degli accordi segreti tra Stati membri e industria farmaceutica, che fanno esplodere i prezzi dei farmaci.

La richiesta è che queste politiche vengano fermate, per le conseguenze estremamente negative sulla salute della popolazione. Più di 35 azioni e iniziative sono previste in Europa e nel mondo, per esprimere una crescente preoccupazione e l’unità di intenti delle organizzazioni sociali contro la commercializzazione della salute.

In Italia, le azioni sono coordinate dalla campagna Dico32! Salute per tutte e tutti!, lanciata alla fine del 2017 da oltre 100 realtà nazionali, regionali e locali che condividono l’obiettivo della promozione e tutela della salute come diritto e non come merce. Il nome “Dico32!” rimanda sia alla Costituzione italiana, che all’Art. 32 definisce la salute “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, sia al ribaltamento del “dica 33” medico. In questa campagna, infatti, sono al centro le persone, a prescindere dal ruolo o dalla professione. Solo se tutte e tutti prendiamo parola, potremo cambiare i rapporti di forza che ora segnano un interesse sulla salute come fonte di profitto.

Il 7 aprile ci saranno iniziative nelle maggiori città italiane, tra cui Milano, Bologna, Napoli e Roma, e in molte città più piccole. A Milano, la mattina ci sarà una mobilitazione in Piazza della Scala per denunciare i pericoli delle politiche di privatizzazione della sanità e la mercificazione della salute, e ribadire che la salute non è un ambito da cui estrarre profitto e che la sanità deve fondarsi su prevenzione primaria (salute in tutte le politiche) e promozione della salute. Nel pomeriggio, ci sarà un incontro pubblico sull’impatto privatizzatore nella medicina di base delle delibere della regione Lombardia sulla gestione dei cronici e potenziale destrutturazione del servizio sanitario nazionale (Acquario Civico, Via Gadio 2). A Bologna, ci saranno attività nella centrale Piazza Re Enzo a partire dalle ore 11.00. Una Biblioteca Vivente e una mappa interattiva permetteranno alle persone di entrare in contatto con gli spazi e le realtà che, in città, fanno salute “dal basso”, e di aggiungere la propria storia. Alle 15.00 ci sarà un’assemblea sul tema ambiente e salute, animata dai comitati cittadini che si battono per tutelare ambiente e territorio dalla speculazione commerciale; alle 17.00, un’assemblea pubblica per parlare di sanità, di privatizzazione e smantellamento del servizio sanitario, e di come le iniziative della cittadinanza possono rappresentare un argine e un motore di trasformazione, in positivo, dell’esistente. A Napoli, dalle 16.00 attività in Piazza Dante, organizzate dalle realtà impegnate nella lotta in difesa e per la promozione della salute individuale e collettiva. Alle ore 18 assemblea popolare per discutere dei problemi e delle proposte in tema di salute.

Maggiori informazioni:

Fonte: http://www.saluteinternazionale.info/2018/04/7-aprile-2018-giornata-europea-di-azione-contro-la-commercializzazione-della-salute/

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