Health at a glance 2022, appena pubblicato, conferma quanto anticipato nel rapporto UE “Italia: Profilo della sanità 2021”, dove la Commissione Europea aveva segnalato gravi problemi dovuti all’impatto della pandemia con l’interruzione di assistenza per malattie croniche (cancro), all’acuirsi dei fattori di rischio, alla carenza di personale, alla spesa sanitaria nettamente inferiore alla media UE.
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Il grafico che segue, tratto da Health at a glance 2022, conferma i dati sulla spesa sanitaria:
Questi i risultati principali sintetizzati nel documento della Commissione UE riferiti all’Italia, che anticipava “Health at a glance 2022”
- Nel 2020 in Italia l’aspettativa di vita è stata una delle più elevate dell’UE, nonostante il forte calo, di oltre un anno, dovuto all’epidemia COVID-19. Le disparità geografiche nell’aspettativa di vita sono significative: prima della pandemia nelle regioni settentrionali l’aspettativa di vita era di quasi tre anni superiore rispetto alle regioni meridionali. Nel 2020 si prevede una diminuzione almeno temporanea di tale divario geografico a causa del maggiore impatto dell’epidemia COVID-19 nelle regioni settentrionali.
- In Italia l’impatto del cancro è notevole: oltre 180 000 persone sono morte di tumore nel 2018, ossia più del doppio del numero di decessi dovuti al COVID-19 registrati nel 2020 (poco più di 75 000). I tassi di screening per il tumore al seno, per il carcinoma del collo uterino e per il tumore del colon-retto sono diminuiti di circa il 40-45 % nel 2020 a causa dell’interruzione dei servizi o della paura di contrarre il virus. I ritardi registrati negli screening possono comportare una diagnosi e un trattamento tardivi.
- I fattori di rischio per la salute, in particolare il tabagismo, un’alimentazione inadeguata, l’inattività fisica e l’obesità, sono le principali cause di malattia e mortalità in Italia. Resta molto elevato il tasso di fumatori tra gli adolescenti. Nel 2018 quasi il 30 % dei quindicenni ha dichiarato di aver fumato nell’ultimo mese, una delle percentuali più elevate nell’UE. Anche la percentuale di bambini e adolescenti in sovrappeso od obesi è maggiore rispetto alla media UE. Nel 2019 tre bambini su 10 di età compresa tra gli 8 e i 9 anni erano in sovrappeso od obesi. Tassi maggiori di sovrappeso e obesità sono stati registrati nelle regioni meridionali e nelle famiglie in condizioni socioeconomiche svantaggiate.
- Nel 2019 la spesa sanitaria pro capite in Italia è stata di 2 525 EUR, pari all’8,7 % del PIL, un tasso inferiore rispetto alla media UE, pari al 9,9 %. Negli ultimi anni una quota sempre più elevata della spesa sanitaria è stata a carico delle famiglie. Tuttavia la spesa pubblica per la sanità è aumentata drasticamente nel 2020 in risposta all’epidemia COVID-19.
- L’Italia è stato il primo paese europeo ad essere colpito dalla pandemia. Nonostante la presenza di un sistema sanitario ben sviluppato nelle regioni più colpite, il paese non è stato in grado di appiattire la curva delle infezioni con sufficiente tempestività, il che ha portato alla saturazione degli ospedali e al drastico incremento dei decessi. Durante la prima ondata della pandemia, tra marzo e maggio 2020, l’Italia ha registrato uno dei tassi più elevati di mortalità dovuta al COVID-19. Durante la seconda ondata, nell’autunno del 2020, molti altri paesi dell’UE hanno registrato tassi di mortalità più elevati; tuttavia il numero di decessi in Italia da ottobre a dicembre 2020 è stato maggiore rispetto alla prima ondata. Il numero di vittime è continuato ad aumentare da gennaio ad aprile 2021, prima di stabilizzarsi nell’estate del 2021. Alla fine di agosto 2021 il tasso di mortalità cumulativo in Italia dovuto al COVID-19 era di circa il 35 % superiore alla media UE.
- Sin dall’inizio della pandemia, sono state messe in atto una serie di misure per cercare di ridurre la trasmissione del virus, quali l’imposizione di lockdown generalizzati, il rafforzamento delle capacità di test dei laboratori e l’istituzione di un sistema di sorveglianza integrata COVID-19. Tuttavia le misure di restrizione non sono state sufficienti a prevenire una seconda ondata della pandemia nell’autunno del 2020, durata fino all’estate del 2021. Un aumento dei posti letto, inizialmente non sufficienti, nelle unità di terapia intensiva e la mobilitazione di un numero maggiore di operatori sanitari hanno contribuito a far fronte alla pressione che ha caratterizzato i picchi della pandemia.
- La campagna vaccinale contro il COVID-19 è iniziata alla fine di dicembre 2020. Alla fine di agosto 2021 il 60 % della popolazione era completamente vaccinato dopo la somministrazione di due dosi o con vaccino monodose, un tasso più elevato rispetto alla media UE.
Leggi il testo integrale UE “Italia: Profilo della sanità 2021”