Ridicolo Annuncio Insidioso. Premetto subito che tutti possiamo sbagliare e io certamente ho sbagliato molte volte sia nella vita privata sia in quella professionale. Ma lo sbaglio nei processi comunicativi è uno sbaglio insidioso perché si riverbera su tutti coloro che lo ricevono e talvolta può indurre a comportamenti del tutto inopportuni. Ed è per questo che i media dovrebbero sempre diffondere notizie verificate e controllate per evitare errori che possono sempre verificarsi.
Il Televideo Rai è uno dei media che la mia generazione usa molto anche se forse i giovani lo leggono molto di meno. Infatti per noi “anziani” è stato il primo mezzo che diffondeva messaggi scritti non su carta ed io ancora lo uso molto come prima fonte tempestiva di notizie. È per questo che sabato 12 novembre leggendo la pagina 143 sono trasecolato: diceva che l’epidemia era diminuita del 27% dalla settimana precedente mentre io avevo elaborato i dati del Ministero pubblicati sul sito della Protezione Civile ed avevo diffuso la notizia che i contagi erano cresciuti quasi del 10%, e così molti mi hanno chiesto come mai avessi così sbagliato a fare i conti!
Innanzi tutto mi pare che una settimana duri 7 giorni mentre “dal 3 al 10 novembre” i giorni sono otto, ma questa è una svista banale.
Si dice poi che i contagi della settimana (dal 4 al 10) siano stati 181.181 ma sommando quelli pubblicati dalla Protezione Civile ne ho contati 181.197. Anche questa però è una piccola differenza che può dipendere da tanti fattori e comunque non determina una diversità di messaggio.
La frase incriminata è invece quella che dice che “in 7 giorni diminuiscono i casi del 27.68% e i decessi del 25,28” in totale difformità dei miei calcoli che, pur limitandosi ad una cifra decimale, dava invece un incremento dei contagi del 9,2% e dei decessi del 10,7%. I due messaggi sono profondamente antitetici: il primo dice: “tranquilli l’epidemia si sta esaurendo”, il secondo invece dice “ahimè, l’epidemia non è finita, anzi sembra che si stia nuovamente ampliando”.
Guardando i dati pubblicati può sorprendere il valore di 38.996 contagi notificati il 3 novembre, ma come succede sempre nei giorni festivi si fanno meno temponi ovvero si omette di trasmettere tempestivamente i dati raccolti e quindi il 3 di novembre raccoglieva anche parte dei dati di domenica 31, del giorno 1° novembre, festa di Tutti i Santi, e del 2 novembre, festa della Commemorazione dei Morti.
Il Ministero nel suo bollettino dichiarava di pubblicare “dati settimanali” e però elencava tabelle giornaliere, così che lo “sprovveduto redattore di Televideo” scambiava i dati del 3 e del 10 novembre come fossero dati complessivi settimanali e non come dati giornalieri, ed infatti faceva questi conti:
per i contagi (38.996-28.200)/28.200=0,2768
per i decessi (87-65)/87=0,2528
che sono esattamente quelli che Televideo ha pubblicato! le operazioni davano i risultati giusti ma i dati di partenza erano grossolanamente quelli sbagliati!
Se fossimo stati all’Università un tale errore avrebbe portato lo studente ad avere un secco 15 costringendolo a ritornare alla successiva sessione d’esame, ma il suo errore avrebbe rovinato solo lui e nessun altro! Ed invece sabato 12 novembre tutti i lettori di Televideo sono stati rassicurati insidiosamente che l’epidemia stava diminuendo di un bel 27% a settimana e quindi erano portati a pensare che si sarebbe probabilmente di li a poco del tutto esaurita!
Perché ci permettiamo di descrivere questo strafalcione? certo non per fare del facile ma inutile Gossip e neppure per inferire sul povero redattore, magari un giovane di primo pelo, che non era addestrato a capire quali dati dovesse usare (però le operazioni le ha fatte senza errori, per lo meno …). Lo riportiamo solo per denunciare la cattiva politica di comunicazione sul tema dell’epidemia da Covid. Di sicuro l’errore nasce dall’aspettarsi dei dati settimanali e dal ritrovare invece dati giornalieri, ma chiunque abbia minimamente consuetudine con i dati dell’epidemia non poteva sbagliare e se si fosse sbagliato si sarebbe subito accorto. Ma forse ancor più grave è la mancanza di controllo redazionale su Televideo. Informazioni così rilevanti e distorcenti non possono essere pubblicate, e potenzialmente lette, da milioni di persone senza un minimo di verifica.
Questo ci dice innanzitutto che non si deve improvvisare un giornalismo epidemiologico senza una sufficiente, seppur elementare, preparazione e forse l’AIE dovrebbe “offrire” qualche occasione di formazione per operatori dell’informazione.
E poi ci dice che non ha senso non pubblicare dati, giornalieri o settimanali, senza corredarli di analisi che permettano realmente di capire l’andamento della circolazione virale, come nell’esempio seguente che mostra come sia meglio mostrare delle medie “mobili” degli ultimi sette giorni piuttosto che solo dati giornalieri o dati settimanali. I tre grafici seguenti mostrano appunto tre modi per presentare i dati dei contagi diagnosticati dall’inizio di ottobre al 10 novembre:
I dati giornalieri, che ricordiamo presentano le diagnosi del giorno precedente, sono troppo influenzati dal ciclo settimanale che crea dei minimi nelle giornate post festive e conseguentemente un massimo nella giornata successiva. La media settimanale invece impedisce di individuare tempestivamente le variazioni di andamento e, nell’esempio, sembra infatti che i contagi siano sino ad oggi in continuo decremento. Se invece si calcolano le medie degli ultimi sette giorni viene eliminata la ciclicità e rimane la sensibilità alle variazioni di trend e ci si accorge che i contagi hanno smesso di diminuire e forse stanno riprendendo a crescere. Questo è solo un esempio di come tre rappresentazioni, di per sé “aritmeticamente” corrette, offrano informazioni con differenti livelli di comprensibilità.
Auspichiamo quindi che i media si preoccupino maggiormente di comunicare informazioni corrette e leggibili e che il Ministero sappia presto finalmente recepire anche alcuni dei suggerimenti che costantemente la comunità scientifica si permette di fornire, ed innanzitutto permetta a chi di mestiere fa delle analisi epidemiologiche di poter accedere ai dati giornalieri in modo tempestivo e non solo al termine della settimana.
fonte: E&P