La mobilità degli studenti Erasmus, tra identità europea e nuova emigrazione (Rps 4/2017). di Augusto Cocorullo e Lucio Pisacane

Il programma di scambio studentesco Erasmus (European Region Action Scheme for the Mobility of University Students), così come la sua rinnovata veste denominata Erasmus+, sono divenuti parte fondante dell’esperienza educativa terziaria in molti paesi europei. Sin dalla sua nascita nel 1987 oltre tre milioni tra studenti, tirocinanti e docenti hanno partecipato al programma, che per molti aspetti può dirsi una delle politiche di integrazione e di cooperazione di maggior successo dell’Unione europea (Commissione europea, 2017).

In questo scenario l’Erasmus ha svolto un ruolo chiave come strumento di-retto di promozione della mobilità mentre il processo di Bologna ha creato le precondizioni per l’armonizzazione dei percorsi e dei titoli di studio a livello europeo. Recentemente la dimensione economica ha assunto un ruolo cruciale nel sostenere le politiche volte a istituire una forza lavoro mobile, educata a contesti internazionali e capace di comunicare e muoversi in ambienti culturali diversi … leggi tutto

Il testo è la sintesi dell’articolo pubblicato nella sezione Tema del n. 4 2017 di Rps e scaricabile dagli abbonati nella versione integrale al link RPS 4/2017

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