Nelle osservazioni finali rese note ieri sera, il Comitato per i diritti economici, sociali e culturali dell’ONU (CESCR), con sede a Ginevra, ha espresso “preoccupazione per l’approccio punitivo al consumo di droghe e per l’insufficiente disponibilità di programmi di riduzione e del danno” e ha raccomandato “che lo Stato riveda le politiche e le leggi sulle droghe per allinearle alle norme internazionali sui diritti umani e alle migliori pratiche, e che migliori la disponibilità, l’accessibilità e la qualità degli interventi di riduzione del danno”.
La Società della Ragione è stata fra le associazioni che, insieme a Forum Droghe, Harm Reduction International, LILA e Itanpud, hanno partecipato alla fase di revisione del nostro paese da parte del CESCR con un documento che sottolineava come le politiche sulle droghe applicate in Italia violassero i diritti umani sotto numerosi aspetti.
Franco Corleone, Presidente del Comitato scientifico della SdR, ha dichiarato:
“Il Comitato dei diritti civili, economici e sociali dell’Onu nella sua riunione a Ginevra ha stigmatizzato le conseguenze della legge proibizionista sulle droghe dell’Italia per le conseguenze punitive contro i consumatori e per le ridotte pratiche di riduzione del danno.
Gli effetti collaterali sulla giustizia e sul carcere sono stati denunciati nelle tredici edizioni del Libro Bianco, ora è molto significativo che un organismo internazionale confermi le nostre analisi. È importante che questo documento sia reso pubblico alla vigilia della costituzione di un governo le cui pulsioni sono dirette alla repressione.
Il partito della Meloni è stato autore della legge Fini-Giovanardi che per anni aggravò l’impianto della legge del 1990 che è ora tornata in vigore, con la legge Fini-Giovanardi fondata sull’assioma che la droga è droga, senza differenze tra le sostanze. Solo grazie alla Corte Costituzionale quell’obbrobrio fu cancellato.
Occorrerà vigilare.”