Alla memoria del Dr Ekrem Karakaya, ucciso dal familiare di un paziente durante il suo turno in ospedale, e dedicato a tutti quegli operatori sanitari che ricevono minacce e subiscono violenza durante il loro lavoro, e a tutti quelli che sono stati costretti ad andarsene all’estero proprio a causa delle violenze subite.
I medici stanno lasciando la Turchia. Secondo la Turkish Medical Association, nei primi cinque mesi del 2022, 936 medici hanno fatto domanda per il “Good Standing Certificate”, un documento che viene richiesto quando si vuole lavorare all’estero. Più di metà (52%), delle domande appartengono a medici specialisti, in particolare medici di famiglia, specialisti in emergenza-urgenza, anestesisti, internisti e psichiatri. Il segretario generale della Turkish Medical Association, il Professor Vedat Bulut, ha affermato, che se questo processo dovesse continuare, il numero atteso di richieste entro la fine del 2022 sarebbe di circa 2500. Il Professor Bulut ha anche sottolineato come il maggior numero di domande venga da specialità mediche e chirurgiche fondamentali e con bassi numeri di specialisti nel paese (Figura 1).1
Figura 1. Numero di domande per “Good Standing Certificate” diviso per specialità in maggio 20221
La migrazione dei professionisti della salute non è un fenomeno nuovo. In passato Cos, Pergamo, Roma e Alessandria sono stati punti di riferimento per medici, in cui potevano avere accesso alle conoscenze più all’avanguardia nel loro tempo. Tuttavia, gli spostamenti non erano generalmente permanente e i professionisti ritornavano alle loro città natali per mettere in pratica quanto appreso dai loro viaggi. In questo contesto, viaggiare era un modo per diffondere conoscenza e raggiungere gli stessi standard di cura ovunque 2. Oggi, al contrario, la migrazione dei professionisti della salute determina un aumento delle diseguaglianze di salute tra i diversi paesi, poiché proprio gli stati con maggiori necessità risultano quelli con numeri ridotti di specialisti, anche a causa della forte migrazione degli stessi verso altri paesi che offrono più opportunità 3. Nel quadro attuale, il futuro del sistema sanitario turco desta forte preoccupazione poiché si trova già in una crisi di lunga durata, ulteriormente peggiorata dall’avvento della pandemia.
Nonostante la complessità dei motivi alla base delle migrazioni, le forze determinanti gli spostamenti possono essere categorizzate in due grandi classi: “fattori di spinta” e “fattori attrattivi”.
- I fattori di spinta sono i determinanti che iniziano, accelerano o supportano il processo decisionale che ruota intorno all’espatrio nei professionisti della salute 4 e sono largamente basati sulle condizioni socioeconomiche del paese. Guerre e conflitti, povertà, bassi salari, scarsa sicurezza pensionistica, qualità dell’educazione medica e assenza di opportunità professionali, nepotismo, clima politico, condizioni lavorative inappropriate o instabili rientrano tutti tra i fattori di spinta3.
- I fattori attrattivi possono essere descritti come i fattori che invogliano I professionisti a recarsi in un determinato paese. I fattori attrattivi sono generalmente il contrario dei fattori di spinta. Questi fattori interagiscono inoltre tra loro e con le condizioni che facilitano il movimento o fanno da barriera agli spostamenti. Le procedure di richiesta del Visto, I regolamenti e le leggi per lavorare come medico sono le barriere più frequentemente vengono citate come barriere, mentre le reti sociali possono essere viste come facilitatori agli spostamenti 4,5,6,7,8.
Dallo scorso decennio le richieste per “Good Standing Certificate” sono aumentate in numero, mentre le richieste per gli stessi documenti erano ferme a 1 o 2 all’anno nei primi anni 2000. Il Presidente della Turkish Medical Association, Sebnem Korur Fidanci, afferma che la maggior parte dei medici che hanno fatto domanda hanno tra i 26 e i 35 anni (Figura 2).
Figura 2. Domande per “Good Standing Certificate” divise per anno 10,11
Basandosi su questi dati, il numero di richieste appare ridotto dall’avvento della pandemia da COVID-19 nel 2020, se messo a confronto con il 2019; tuttavia il numero di richieste è comunque maggiore degli anni precedenti e torna a salire vertiginosamente nel 2021. Inoltre, il numero di richieste nel 2021 è maggiore del numero totale di studenti che in media inizia il percorso di studi in Medicina in 7 università 10. Considerando il tempo, gli sforzi e i costi richiesti dall’educazione medica, la migrazione non solo significa perdita di forza lavoro e intellettuale, si tratta anche di una perdita economica per il paese.
Le ragioni per andarsene
La violenza contro i medici
La violenza nei confronti dei professionisti della salute sta crescendo in maniera allarmante, con aumenti importanti negli ultimi due anni. Questa tendenza può essere facilmente misurata con il fortissimo aumento di codici bianchi (in Turchia i codici bianchi in pronto soccorso significano “qualsiasi tipo di violenza contro operatore sanitario”) che vengono riportati quando un operatore sanitario è minacciato verbalmente o fisicamente (Figura 3).
I numeri hanno continuato ad aumentare anche durante la pandemia. Nel 2020, il numero di codici bianchi è aumentato del 56% paragonato al 2019. I casi coinvolgono generalmente medici e professionisti sanitari di sesso femminile. Il Pronto Soccorso è il luogo dove più frequentemente questi eventi si verificano 15. Tuttavia, non sempre è possibile prevedere dove si scatenerà un episodio violento. Il 27 maggio 2021, un medico che esercitava la professione in ambulatorio è stato accoltellato alla schiena e alla mano ad Ankara, nello stesso giorno tre specializzandi sono stati attaccati in un ospedale di Istanbul e una persona ha portato a termine un attacco armato in un ospedale a Izmir, durante il quale anche i componenti del personale di sicurezza sono stati colpiti 16. I professionisti sanitari lavorano sotto minaccia, sono esposti alla violenza e talvolta addirittura muoiono mentre si prendono cura di altre persone. Inoltre, non tutti i codici bianchi riportati finiscono in un processo giudiziario e molti casi sono chiusi prima che il processo vero e proprio inizi10. Anche quando viene intrapreso un processo giudiziario, la durata della pena potrebbe essere ridotta, come nel caso di un processo istruito ai danni di un paziente che aveva ferito un medico al collo con un rasoio, e per il quale la pena è stata fortemente ridotta in appello.16
La violenza è un problema complesso con diverse sfaccettature che riflette lo status psicologico e sociale della comunità, in cui giocano un ruolo importante la scarsità delle risorse destinate alla sanità e i bisogni insoddisfatti della popolazione che vede nei medici l’interfaccia del potere. Inoltre esiste un vero problema di linguaggio usato dai media, che individuano sempre di più gli assistiti come “clienti che hanno sempre ragione”, dando l’idea che l’assistito possa, rispetto al sistema e all’operatore, avere solo diritti e nessun dovere.
La violenza contro i medici è dunque un importante problema di salute pubblica che dovrebbe essere affrontato con urgenza. Gli ospedali dovrebbero essere luoghi in cui nessuno si sente minacciato e in cui le persone dovrebbero ottenere le cure di cui hanno bisogno e che gli spettano di diritto. La carenza di sicurezza mette in pericolo anche gli stessi pazienti in alcune circostanze 17. Il parlamento ha peraltro proposto una nuova legge che prevede l’aggravamento di alcune misure, ma una proposta che davvero segua le raccomandazioni della Turkish Medical Association non è ancora stata fatta18.
Figura 3. Numero di codici Bianchi divisi per anno 10,12,13,14
Lunghi turni lavorativi, appuntamenti di 5-10 minuti e bassi salari
23 Ottobre 2021 – La Dr.ssa Rumeysa Sen muore tornando da lavoro dopo un turno di 36 ore dopo essere andata a sbattere con la sua macchina contro un camion.
I turni di 36 ore sono la normalità in molti ospedali universitari e vengono imposti ai medici. Dopo la triste perdita della Dr.ssa Rumeysa Sen, sono iniziate proteste in diverse parti della città. I medici sono la categoria che soffre di più dei bassi salari e allo stesso tempo sono anche la categoria che porta sulle proprie spalle il maggior carico di lavoro 19. Sono praticamente obbligati a rinunciare al giorno di riposo – che spetterebbe loro di diritto dopo un turno di notte – a causa delle possibili ripercussioni sul salario, e subiscono inoltre pressioni esercitate dalle direzioni sanitarie e frequenti episodi di mobbing sul posto di lavoro 19. I membri della Turkish Medical Association hanno organizzato diversi scioperi richiedendo un aumento dei salari e migliori condizioni lavorative 20. A causa della congiuntura economica e dell’inflazione gli aumenti di stipendio ottenuti a gennaio sono diventanti insufficienti in giugno e i salari dei professionisti sanitari sono ora al limite o addirittura sotto la soglia di povertà21 (nota: l‘inflazione in Turchia si attesta al 78,6% all’ anno, al giugno 2022. Si tratta del dato più alto dal settembre del 1998). Si ricordi inoltre che ad aggravare la carenza di personale concorrono le migliaia di licenziamenti nel periodo successivo al tentativo di Colpo di Stato del 15 Luglio 2016, in cui più di 3.000 medici furono licenziati a causa delle leggi speciali10, a seguito delle quali centinaia di giovani medici non hanno potuto intraprendere la professione per le investigazioni in corso 10.
In questo momento, in un sistema che premia molto la quantità rispetto alla qualità e in cui stanno venendo meno non solo il personale, ma anche i meccanismi di controllo della qualità dei servizi erogati, sta emergendo sempre di più la crisi del servizio sanitario e la conseguente incapacità del sistema di rispondere ai bisogni di salute. I pazienti si accumulano nei Pronto Soccorso, aumentando la pressione sui lavoratori del settore e riducendo la qualità delle cure prestate nelle unità di emergenza. Il Governo ha risposto alla crisi (economica e pandemica) con un Sistema centralizzato che consente solo 10 minuti (e in alcuni casi 5) per ogni appuntamento, e appaltando sempre più funzioni al settore privato, con gravi conseguenze sulla qualità dei servizi offerti.
Conclusioni
La discussione sulle ragioni per cui sempre più medici decidono di lasciare la Turchia può essere ulteriormente approfondita con un esame più dettagliato del clima politico, dell’educazione medica e delle differenze di genere. Attualmente la ricerca sta provando a definire le forze che causano questo flusso di migrazioni.
È di vitale importanza analizzare a fondo la situazione per agire immediatamente e fermare questa profonda crisi di salute pubblica.
İrem Şevik, Public Health Department of Ege University School of Medicine
Bibliografia
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fonte: saluteinternazionale.info