ELEZIONI, DA FORUM DROGHE APPELLO ALLA POLITICA: non c’è solo la cannabis

Con una lettera aperta Forum Droghe ha lanciato un appello alle forze politiche che hanno inserito forme di depenalizzazione e legalizzazione della cannabis nel loro programma, ringraziandole e chiedendo loro di declinare in modo più ampio la questione della riforma delle politiche sulle droghe.

Stefano Vecchio, Presidente Forum Droghe, Susanna Ronconi, Direttrice del Comitato Scientifico Forum Droghe e Leonardo Fiorentini, Direttore di Fuoriluogo hanno scritto alle segreterie di Partito Democratico, Sinistra Italiana e Europa Verde, + Europa, Movimento 5 Stelle e Unione Popolare ribadendo la necessita di “spostare la strategia politica e sociale verso le droghe dal penale e dalla deportazione in carcere, dal rischio diffuso determinato dall’illegalità del mercato e dai processi di stigmatizzazione diffusi, verso una prospettiva di governo politico e regolazione sociale centrata sui diritti civili, la tutela e promozione della salute e la garanzia delle cure quando necessarie, l’ampliamento del welfare.

In particolare Forum Droghe propone alle forze politiche di ampliare i propri programmi includendo la “depenalizzazione e decriminalizzazione di tutte le condotte legate all’uso di droghe con l’abrogazione dell’art 73 e 75 dell’attuale legge e la riscrittura di una nuova legge orientata al governo legale e regolazione sociale del fenomeno delle droghe, alla garanzia dei diritti civili, alla salute e alle cure nella prospettiva ampia e trasversale della Riduzione del Danno e Limitazione dei Rischi (attualmente un LEA non attuato).

Il tema è importante, anche perchè come conclude la lettera aperta “le organizzazioni politiche di destra che si riconoscono nel sistema penale e nella stigmatizzazione delle PUD, hanno acquisito una forza inedita che rischia di peggiorare ulteriormente le attuali politiche securitarie intensificando la repressione di massa, il ricorso al carcere e introducendo un sistema coercitivo di trattamento che determinerebbe limitazioni dei diritti sociali e alla salute e la diffusione di modelli stigmatizzanti verso milioni di cittadini.


Il testo della lettera aperta

Abbiamo accolto positivamente l’inserimento della legalizzazione della cannabis, nelle varie declinazioni, nel vostro programma elettorale.

Il movimento ampio e variegato per la riforma della legge sulle droghe sostiene da tempo, e con iniziative di ampio raggio, che sia necessario cambiare radicalmente le leggi in materia di droghe passando dal modello penale – proibizionistico e patologico-stigmatizzante a una prospettiva centrata sui diritti e sulla riduzione del danno e la promozione della salute, rivolta a governare e a regolare il fenomeno piuttosto che a reprimere le Persone che Usano Droghe.

Il sistema penale e proibizionistico, come è documentato da anni dal Libro Bianco sulle Droghe e ormai riconosciuto dalla stessa Relazione al Parlamento, ha determinato guasti ingenti nella società e nelle istituzioni stesse, basti pensare che un terzo dei detenuti complessivi in carcere e rappresentato da persone che scontano una pena ai sensi dell’articolo 73 della legge per reati legati all’uso o piccola  detenzione di droghe e che, invece, il numero dei detenuti per l’art 74, associazione a delinquere,  cioè i veri spacciatori, è assolutamente ridicolo.

Ai numeri della detenzione, che hanno creato in buona parte il sovraffollamento delle carceri, dobbiamo aggiungere un milione di sanzioni amministrative veri e propri dispositivi di restrizione della libertà.

Infine aggiungiamo le ampie realtà di migranti e senza dimora consumatori completamente abbandonati in circuiti di marginalità sociale e da un altro versante sociale le decine di migliaia di giovani PUD criminalizzate nei contesti del divertimento notturno.

Ogni in iniziativa di legge orientata a legalizzare la cannabis va nel senso di spostare la strategia politica e sociale verso le droghe dal penale e dalla deportazione in carcere, dal rischio diffuso determinato dall’illegalità del mercato e dai processi di stigmatizzazione diffusi, verso una prospettiva di governo politico e regolazione sociale centrata sui diritti civili, la tutela e promozione della salute e la garanzia delle cure quando necessarie, l’ampliamento del welfare.

È per questi motivi, sinteticamente espressi, che vi chiediamo di ampliare i vostri programmi elettorali inserendo anche la prospettiva della:

depenalizzazione e decriminalizzazione di tutte le condotte legate all’uso di droghe con l’abrogazione dell’art 73 e 75 dell’attuale legge e la riscrittura di una nuova legge orientata al governo legale e regolazione sociale del fenomeno delle droghe, alla garanzia dei diritti civili, alla salute e alle cure nella prospettiva ampia e trasversale della Riduzione del Danno e Limitazione dei Rischi (attualmente un LEA non attuato).

Riteniamo che In questa campagna elettorale sia particolarmente necessario che si ricrei una intesa trasversale tra le forze politiche che si riconoscono in questa prospettiva politica e culturale. Infatti le organizzazioni politiche di destra che si riconoscono nel sistema penale e nella stigmatizzazione delle PUD, hanno acquisito una forza inedita che rischia di peggiorare ulteriormente le attuali politiche securitarie intensificando la repressione di massa, il ricorso al carcere e introducendo un sistema coercitivo di trattamento che determinerebbe limitazioni dei diritti sociali e alla salute e la diffusione di modelli stigmatizzanti verso milioni di cittadini.

Vi chiediamo, in conclusione, di declinare questa prospettiva nei vostri programmi elettorali rimanendo disponibili a collaborare sia alla scrittura che alle iniziative che vorrete organizzare.

Leonardo Fiorentini Direttore di Fuoriluogo
Susanna Ronconi Direttrice Comitato Scientifico Forum Droghe
Stefano Vecchio Presidente Forum Droghe

pdf lettera fd droghe elezioni

fonte: Fuoriluogo

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