Gentile direttore,
la grave situazione dei pronto soccorso e dei servizi dell’emergenza-urgenza è la manifestazione più eclatante e drammatica della crisi del SSN. I cittadini, non trovando nel territorio risposte adeguate ai loro bisogni di salute, individuano il PS come unica porta di accesso alla diagnosi e alla cura. E’ la conseguenza di politiche miopi che hanno reso negli anni gli ospedali l’unico avamposto dei servizi pubblici, desertificando il territorio, depotenziando la prevenzione e trascurando in modo colpevole i fabbisogni formativi e di personale.
Tutto il peso di queste scelte sbagliate ricade inevitabilmente e sempre di più sugli operatori ormai “in estinzione”, stremati da turni infiniti, frustrati, subissati da richieste sanitarie e da burocrazia, vittime di aggressioni che sono il segnale di una conflittualità fra cittadini ed operatori artatamente favorita, sintomo di un concreto rischio di scollamento sociale sollecitato dalle campagne mediatiche di delegittimazione dei lavoratori pubblici. Le cause sono sicuramente da rintracciare nelle scellerate scelte politiche che, nel peggiore dei perimetri economici neoliberisti, negli anni hanno deliberatamente definanziato e smantellato il pubblico per favorire il privato nella mistificazione che, dai partiti di destra e sinistra, propone l’illusione di una impossibile collaborazione tra servizi pubblici, che producono salute, con quelli privati, che cercano profitto.
Le politiche che stanno mettendo in campo Governo e Regioni in questi mesi non prefigurano soluzioni strutturali e non vanno al di là di qualche misura emergenziale estiva. Considerata la gravità e la complessità della situazione riteniamo necessaria l’apertura di una grande riflessione comune, di un confronto costruttivo che a partire dal riconoscimento del valore delle relazioni sindacali, come proposto anche nella piattaforma contrattuale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, lavori alla ricerca di soluzioni condivise che siano di emergenza e di immediata applicazione, ma inserite in un contesto di riforma strutturale di lungo respiro.
Necessario sarà agire su più livelli che si intersechino in una prospettiva di intervento di sistema, dall’organizzazione di servizi integrati del territorio con l’ospedale a processi snelli di reclutamento del personale nell’ambito di un vero piano assunzionale straordinario, fino alla riforma dei percorsi formativi e dei rapporti di lavoro in un’ottica di uniformita’ e governabilita’ dei servizi, anche con il superamento delle convenzioni dei medici di medicina generale e degli specialisti ambulatoriali e con la reinternalizzazione dei servizi esternalizzati.
Anche il DM 77 sull’assistenza territoriale non da alcuna risposta in tal senso, condizionato sul nascere dai molteplici interessi corporativi degli ordini professionali ed imbrigliato nelle trame di un’intelaiatura incentrata sulle strutture, sull’edilizia e la digitalizzazione, ma priva di risorse per il personale e di modelli gestionali costruiti con le parti sociali nell’interesse della salute pubblica e della partecipazione dei cittadini. Fermiamo l’indecente mercanteggiare che ricade sui professionisti dei PS: tra indennita’ economiche e riconoscimento di lavoro usurante stiamo perdendo di vista la complessita’ del sistema a vantaggio di risposte parziali e superficiali. E’ necessario agire in modo strutturale sull’iperafflusso di richieste, sulle liste d’attesa, sulla mancaza dei posti letto come causa del bording ospedaliero, sul potenziamento della prevenzione e dei servizi territoriali e naturalmente sulla valorizzazione professionale, contrattuale ed economica di tutti gli operatori che dal terrirorio all’ospedale stanno soccombendo sotto al peso della crisi dell’emergenza urgenza.
Non esistono scorciatoie facili e non esistono misure miracolose. Noi sentiamo forte il senso di responsabilità e l’esigenza di serietà e competenze. Confidiamo sia possibile sederci tutti intorno a un tavolo nello sforzo comune di individuare le soluzioni migliori ad una crisi serissima che rischia di compromettere la tenuta sociale del paese e la sopravvivenza stessa del Servizio Sanitario Nazionale Pubblico, Universale e Statale.
Gli Autori: Francesco Palmeggiani e Virgilio De Blasis: Esecutivo Nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN
fonte: lettere al direttore QS