Il 16 giugno, in occasione della riunione plenaria dell’Osservatorio dedicato alla medicina di Genere, sono stati approvati tre documenti prodotti dai Gruppi di Lavoro (GdL). A partire dall’insediamento dell’Osservatorio ad aprile 2021 presso l’Istituto Superiore di Sanità, sono stati definiti al suo interno sei GdL: percorsi clinici; ricerca e innovazione; formazione universitaria e aggiornamento professionale del personale sanitario; comunicazione e informazione; farmacologia di genere; diseguaglianze di salute legate al genere.
Proprio questi ultimi tre GdL hanno prodotto tre documenti nei loro ambiti di pertinenza:
1 – il primo, comunicazione e informazione ha elaborato un glossario di medicina di genere utile a comprendere il significato di termini che possono risultare poco chiari a chi si avvicina alla Medicina di Genere, contribuendo alla definizione di “linguaggio comune”. Uno strumento indirizzato non solo ad operatori sanitari ma a chiunque desideri informarsi.
2 – Il secondo documento, invece, è stato prodotto dal GdL farmacologia di genere a proposito dell’ appropriatezza terapeutica delle persone transgender; al suo interno, alla luce di tutte modalità di espressione di genere possibili, viene espressa la necessità di formulare delle terapie ormonali personalizzate per le persone transgender nel rispetto della loro volontà di auto-affermazione. Diventa fondamentale conoscere in modo completo le numerose declinazioni dell’identità di genere e acquisire consapevolezza circa i possibili interventi di affermazione di genere in modo che siano aderenti alle aspettative della persona.
3 – Infine, il terzo documento, prodotto dal GdL diseguaglianze di salute legate al genere, è un’analisi descrittiva della salute delle persone migranti in ottica di genere; sono diverse, infatti, le difficoltà affrontate dalle persone migranti residenti in Italia: dall’accesso al Sistema Sanitario Nazionale dovuto a barriere linguistiche, scogli burocratici e sfiducia in un sistema diverso che non viene riconosciuto come proprio assieme alle difficoltà di stabilire un rapporto con gli operatori. È necessario considerare anche le differenze legate al genere proprio nell’accesso e nell’utilizzo dei servizi dovute a motivi culturali e religiosi che possono costruire un ulteriore ostacolo. Il documento, che fornisce raccomandazioni utili e concrete per favorire l’inclusione delle persone migranti, non solo analizza la popolazione straniera fornendo un quadro generale, fornisce anche una descrizione delle principali problematiche relative alla medicina territoriale, è inoltre presente un paragrafo dedicato alle caratteristiche dell’immigrazione femminile e alla minoranze con particolare attenzione alla comunità Rom e Sinti.
I documenti sono scaricabili anche dalla pagina del sito dell’Osservatorio.
Fonte: ISS