Medicina Generale e Cure Primarie. di Gavino Maciocco

Un libro meraviglioso, quello curato da Viviana Forte e Cristina Vito, scritto per mostrare che esiste una quota di Medici e Mediche di Medicina Generale che ha alt(r)e aspettative per la professione, alt(r)e esigenze formative, assistenziali, sociali e di ricerca.

Quando, circa un anno fa, Viviana Forte mi chiese di fare il peer-reviewer di un capitolo di un libro di Medicina generale che stava scrivendo con la collega Cristina Vito, risposi subito di si. Conoscevo Viviana come una medica di famiglia molto impegnata nel rinnovamento della professione: era, tra l’altro, uno degli autori di un capitolo (“La formazione dei medici di famiglia”) del volume “Cure primarie e servizi territoriali”[1].

L’altro giorno, quando mi è stato recapitato un pacco alquanto pesante, sono rimasto sorpreso nel trovarmi di fronte all’opera di Viviana e Cristina composta di ben tre volumi, per un totale di oltre duemila pagine.  Quando lessi e commentai le bozze del primo capitolo “Le fondamenta del SSN: le Cure Primarie e la Medicina Generale” non immaginavo che questo facesse parte di un’opera così complessa e così completa, frutto della collaborazione di un’ampia rete di competenze che le autrici hanno coordinato.  Hanno contribuito al testo giovani MMG che si sono dedicati al progetto con passione e generosità per venire incontro alle esigenze pratiche di ogni medico, suggerendo un metodo sistematico ma anche facilmente fruibile e definendo i confini disciplinari della MG.

Si tratta di un Manuale (“Guida teorico-pratica per MMG”) interamente a colori, ricco di tabelle, illustrazioni, schemi, rimandi interni e riferimenti bibliografici, suddiviso in tre tomi e articolato in tre parti.

  • Le Cure Primarie e la Medicina Generale (tomo 1). Si descrive l’inquadramento di sistema, illustrando i principi delle politiche sanitarie del SSN e dei servizi nelle cure primarie e di medicina generale; i principi che ispirano la formazione degli operatori e la loro attività di ricerca; lo studio di Medicina Generale e la sua gestione pratica; la relazione e la comunicazione nella consultazione di Medicina Generale; gli aspetti pratici e normativi legati alla prescrizione e alla certificazione.
  • Promozione e prevenzione della salute in Medicina Generale (tomo 1). Si descrive l’inquadramento di popolazione, analizzando l’influenza dei sistemi complessi – contesti sociali e ambientali – sulle dinamiche di salute-malattia e passando in rassegna le principali pratiche di promozione e prevenzione.
  • La clinica in Medicina Generale(tomi 2 e 3). Si descrive l’inquadramento clinico, attraverso una disamina puntuale e aggiornata delle principali problematiche di presentazione delle patologie e di gestione delle consulenze e delle terapie  specifiche, farmacologiche e non: nelle cure domiciliari, nelle cronicità, in situazioni d’emergenza, dall’età pediatrica a quella anziana, comprese le cure palliative primarie.

Prendiamo ad esempio le neoplasie del colon-retto e mettiamo in fila i paragrafi: Epidemiologia, Classificazione, FdR (largo uso delle abbreviazioni, in questo caso Fattori di Rischio), Valutazione iniziale del rischio di k del colon-retto, Screening k colon-retto (trattazione ampia e dettagliata), Codice esenzione, Presentazione clinica, Quando sospettare un k colon-retto, Punto esclamativo e testo a colori: k colon-retto: segni-sintomi di allarme, Iter diagnostico, Diagnosi e stadiazione, Prognosi, Terapia e Follow-up.

Sfoglia l’indice completo del manuale

Com’è nata l’idea (dall’Introduzione di Viviana Forte e Cristina Vito)

“L’idea nasce da un incontro casuale: alcune pause caffè, tra un seminario e l’altro del corso di formazione in medicina generale. Spunta insomma da quel tempo – apparentemente ozioso ed inoperoso – a cui nessuno dà particolare importanza: di fronte alle macchinette automatiche, là dove “i medici corsisti” si raccontano episodi, preoccupazioni, difficoltà, dubbi, scoperte, storie di persone assistite, di desideri e aspettative…   Le nostre prime riflessioni nacquero proprio da quel sorseggio di storie di formazione e di sostituzioni, che emergevano però purtroppo in una cornice di assenza: di senso, di motivazione, di orientamento. Ed emergevano varie domande, segnate spesso da frustrazione e incerte aspettative: a quale medicina generale si formano i/le futuri medici e mediche? E quindi, quale medicina generale praticheranno? E quali ricerche condurranno? E con quali metodi e orientamenti? Con quali premesse, e con quale grado di consapevolezza rispetto ad esse?

Ci rendiamo conto ora, a cose fatte, che in fondo abbiamo voluto scrivere questo manuale soprattutto per contrastare l’adattamento ad una narrazione sciatta e anacronistica della figura del/della MMG, ovvero per mostrare che esiste una quota di Medici e Mediche di Medicina Generale che ha alt(r)e aspettative per la professione, alt(r)e esigenze formatve, assistenziali, sociali e di ricerca. Infatti, come già ampiamente riconosciuto altrove nel mondo, la medicina generale è una disciplina che esercita un sapere specifico delimitabile (per quanto transdisciplinare e contesto-dipendente), apprendibile, indagabile e sempre aperto a nuove, possibili evoluzioni. Un sapere che non è, come spesso erroneamente ancora si ritiene, una risultante dalla mera sommatoria delle competenze “di base” di ogni branca specialistica, ma che – al contrario – necessita di un coacervo di competenze altamente specifiche e caratteristiche, a nostro parere, richiedono di essere dapprima svelate, per poter poi colmare quel vuoto conoscitivo e formativo che ne è causa (e conseguenza).

Abbiamo quindi voluto assumere il futuro come un fatto culturale, immaginando che una nuova cultura della medicina generale – quella che desideriamo apprendere e praticare per la salute collettiva e pubblica della popolazione – avesse bisogno di una mappa (intesa come tecnologia di conoscenza ed orientamento): un manuale, che speriamo possa essere da guida nell’esplorare criticamente i determinanti del continuum salute-malattia, con un occhio sempre attento alle persone che incontriamo e incontreremo nelle comunità e nei territori. Per questo abbiamo cercato di scriverlo pensando alle colleghe e ai colleghi che vogliano formarsi ad una medicina generale orientata ad un ethos sociale e pubblico, eticamente posizionata, profondamente umana, clinicamente preparata, scientificamente rigorosa. Con l’augurio per tutti e tutte noi di poter vivere una quotidianità di buone pratiche e buone cure: quella che si realizza nella giustezza dell’agire, sostenuto dalla chiarezza del pensare e dalla purezza del sentire”.

Si può immaginare un corso di specializzazione senza disponibilità di libri su cui studiare? (Dalla Prefazione di Massimo Tombesi)

“L’Università non ha mai preparato, almeno in Italia, i laureati in medicina ad affrontare le peculiari complessità organizzative e professionali della medicina del territorio: al massimo, ben che vada, solo quelle cliniche del singolo paziente che si presenta come “caso clinico”, cioè qualcosa che di fatto nella medicina del territorio, “fuori dalle mura”, descrive una minima parte dell’attività professionale, che si gioca, anche sul piano strettamente medico-clinico, molto più sui due versanti (agli opposti estremi) della prevenzione e della cronicità, pur senza dimenticare la componente, rilevante anche in termini quantitativi, dell’acuzie a basso rischio. Non sono pochi, infatti, coloro che appena iniziano l’attività si sentono (e sono) quasi sopraffatti dall’impegno, tanto più che oggi è frequente trovarsi, in tempi brevissimi, con un carico di assistiti in crescita fino al massimale consentito, data la carenza di medici/che, insufficienti per rimpiazzare i pensionati. E così si scopre, a proprie spese, che l’attività professionale deve poggiare su una chiara consapevolezza di ruolo, su competenze cliniche molto vaste, e su una solidissima impalcatura organizzativa, indispensabile per fronteggiare persino la semplice routine quotidiana. Servono la conoscenza di una quantità spropositata di normative, procedure burocratiche e certificative in perenne evoluzione (vedi Covid-19 e vaccinazioni); efficienti canali comunicativi con gli assistiti; la capacità di costruire processi di cura clinicamente appropriati, ma anche condivisi con i pazienti e, non ultimo, molteplici abilità pratiche, non più limitate alla semplice semeiotica clinica, per fornire prestazioni che possono e dovrebbero essere disponibili nello studio medico.

Sono queste le competenze che, almeno in teoria, dovrebbe dare la Formazione Specifica per la Medicina Generale, che tuttavia non incontra affatto un giudizio positivo da parte di medici e mediche, perché, salve le solite lodevoli eccezioni, molto probabilmente è inadeguata. Colpa della frammentazione e spesso del disinteresse regionale, dell’estrema variabilità qualitativa dei corsi stessi, oltre che, almeno in parte, della qualità dei tutor (non solo medici/che di medicina generale, ma anche ospedalieri), sostanzialmente privi di riconoscimento, competenze didattiche, coordinamento e spesso persino di programmi. Ma non è certo insignificante la scarsità di testi per la formazione specifica: come si può immaginare un corso di specializzazione senza disponibilità di libri su cui studiare?”.

Ecco, ora il libro su cui studiare c’è. Indispensabile per i medici in Formazione specifica ma utilissimo per tutti i MMG.

Un libro che esce nel momento più opportuno, quando con i finanziamenti e i progetti (vedi Case della Comunità) del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) si dovrebbe aprire una stagione di rafforzamento e di rinnovamento delle cure primarie e dei servizi territoriali. Una stagione in cui  si chiede alla Medicina Generale un deciso cambio di passo nella formazione, nell’organizzazione e nei contenuti professionali. E in cui c’è assoluto bisogno di Medici e Mediche di Medicina Generale con alte aspettative per la professione, alte esigenze formative, assistenziali, sociali e di ricerca.

[1] Cicognani A, Fiou E, Forte V, Francini C, Marini G, Rubatto E, Maciocco G, La Formazione dei medici di famiglia, in Maciocco G (a cura di), Cure primarie e servizi territoriali, Carocci Faber, Roma 2019.

fonte: saluteinternazionale.info

Print Friendly, PDF & Email