Questo numero di Studi Zancan è particolare perché interamente dedicato a don Giovanni Nervo e a don Giuseppe Benvegnù-Pasini, che insieme hanno fondato e guidato la Fondazione Zancan per 50 anni. Esce il 21 di marzo, l’anniversario della morte di don Giovanni (il 21 marzo 2013) e di don Giuseppe (il 21 marzo 2015). Hanno vissuto insieme la loro vita e ci hanno lasciati il primo giorno di primavera. È il simbolo di una vita dedicata alla speranza e alle gemme del cambiamento sociale.
Studi Zancan li ricorda in modo semplice con testi organizzati in tre parti. La prima contiene la relazione sulle attività culturali e di ricerca che la Fondazione Zancan ha realizzato nel 2017. Idealmente sono l’ultimo raccolto di quanto hanno seminato, che continua in vari modi a fruttificare nel tempo.
Nella seconda parte monsignor Paolo Doni ne parla sottolineando quanto la teologia della carità abbia orientato la loro vita. Gli fanno eco due testi: il ricordo molto bello che don Giuseppe ha scritto per i 90anni di don Giovanni e l’editoriale che ha introdotto il numero 6/2015 dedicato alla vita di don Giuseppe.
La terza parte è una composizione di ricordi di don Giovanni. Erano stati raccolti per la sua biografia, ma poi la scelta di una storia sobria, essenziale, costruita con le sue parole, è diventata il volume Gemme di carità e giustizia: il racconto di una vita (ed. Dehoniane 2017). Per questo abbiamo pensato di continuare il «racconto di una vita» proponendo in questo numero una selezione di testimonianze e ricordi molto intensi e belli a cent’anni dalla sua nascita.
L’editoriale che apre questo numero di Studi Zancan chiede una costituente per il welfare «ma non per cambiare parti della Costituzione e invece capire come realizzarla, con tutta la speranza necessaria per farlo». È quello che oggi insieme don Giovanni e don Giuseppe chiederebbero al nuovo Parlamento, per affrontare le grandi criticità del welfare attuale, per fare strada alle gemme del cambiamento sociale e ridare speranza alle nuove generazioni.
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