Nel mese di gennaio l’impennata dei contagi nella popolazione generale ha avuto un riflesso anche nelle Strutture residenziali per anziani (Rsa) , ma il tasso di ricoveri e decessi è rimasto a livelli molto bassi grazie all’ampia copertura vaccinale relativa anche al booster. Lo dimostrano i dati dell’aggiornamento del report sulle Rsa appena pubblicato dall’Iss.
Sono 843 le strutture residenziali che complessivamente hanno partecipato dal 28 dicembre 2020 al 23 gennaio 2022, per un totale di 31.042 posti letto disponibili. Questi i dati principali emersi dall’indagine:
• L’incidenza settimanale di casi SARS-CoV-2 positivi nelle strutture residenziali, ancora elevata all’inizio del periodo di osservazione (28 dicembre 2020) per via della seconda ondata epidemica, si è ridotta dopo l’inizio della campagna vaccinale, raggiungendo valori prossimi allo 0,01% di nuovi casi per settimana durante maggio e giugno 2021. Nei seguenti mesi del 2021 si osserva un lieve aumento nel numero di casi nelle strutture residenziali, sempre al di sotto dello 0,5% fino a fine novembre 2021, quando diventa evidente l’effetto della nuova ondata epidemica e il picco sale molto rapidamente fino a superare il 6% nelle strutture per anziani non autosufficienti e il 4% nel totale delle strutture residenziali (17 gennaio 2022).
• L’andamento del numero di strutture residenziali per le quali si è registrato almeno un nuovo caso positivo a SARS-CoV-2 tra i residenti rapportato al numero totale di strutture residenziali partecipanti alla sorveglianza, segue il profilo dell’incidenza dei contagi, con una riduzione progressiva per tutte le strutture residenziali nel corso del 2021, fino a raggiungere, nella settimana dal 21 al 27 giugno, valori inferiori allo 0,01% sia nelle strutture residenziali per anziani, sia in tutte le strutture residenziali. Dal dicembre 2021, analogamente a quanto visto per i contagi, la percentuale di strutture con almeno un caso aumenta fino a raggiungere, nel gennaio 2022, il 27% nelle strutture residenziali per anziani e il 20% in tutte le strutture.
• La percentuale di residenti SARS-CoV-2 positivi trasferiti settimanalmente in ospedale rispetto al totale dei residenti in struttura mostra invece, rispetto alla curva dei contagi, un minore impatto dell’ondata epidemica del dicembre 2021-gennaio 2022. Da dicembre 2020, infatti, il grafico mostra un decremento continuo dell’indicatore (seppure con alcune oscillazioni), fino a raggiungere valori inferiori allo 0,01% sia nelle strutture residenziali per anziani che in tutte le strutture residenziali durante il mese di giugno 2021. Questa percentuale aumenta nuovamente dopo l’estate, ma il picco osservato nel periodo dicembre 2021- gennaio 2022 si attesta sullo 0,35% nelle strutture per anziani e lo 0,25% in tutte le strutture.
• I decessi di pazienti SARS-CoV-2 positivi avvenuti nelle strutture residenziali in rapporto al totale dei residenti mostrano una sostanziale stabilità nel periodo di osservazione. Questo indicatore mostra infatti, sia per i soli residenti di strutture per anziani non autosufficienti che per i residenti di tutte le strutture, un picco intorno allo 0,4% a gennaio 2021, e un picco intorno allo 0,2% nella prima metà di aprile; dalla metà di aprile in poi, però, la percentuale di decessi scende a valori molto bassi sui quali si mantiene anche nel corso della nuova ondata del dicembre 2021-gennaio 2022, pur a fronte di un numero elevato di contagi.
• La copertura vaccinale nelle strutture è risultata molto alta: a settembre 2021 aveva ricevuto il ciclo completo di vaccino anti-SARS-CoV-2 il 94% dei residenti nelle strutture residenziali per anziani non autosufficienti ed il 93% dei residenti in tutte le strutture; a metà dicembre 2021, inoltre, l’80% dei residenti aveva ricevuto anche la dose vaccinale booster o addizionale.
Il sistema di sorveglianza specifico nelle strutture residenziali
Per monitorare la frequenza e l’impatto delle infezioni da SARS-CoV-2 nelle strutture residenziali e identificare le necessità rilevanti che, in caso di epidemia, richiedano un intervento di sanità pubblica urgente a livello locale/regionale/nazionale, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in collaborazione con il Ministero della Salute, ha ritenuto necessario lo sviluppo di un sistema di sorveglianza specifico.
La necessità è emersa anche alla luce di quanto riscontrato dall’ISS nella rilevazione svolta nel corso della prima ondata epidemica in collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, impiantata allo scopo di identificare le criticità e l’estensione del contagio nelle strutture residenziali.
La sorveglianza coinvolge l’ISS, il Ministero della Salute, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, le Regioni e Province Autonome e ha i seguenti obiettivi:
- censire i casi di COVID-19 nelle strutture residenziali
- monitorare le criticità relative all’emergenza COVID-19 nelle strutture residenziali
- monitorare la mortalità per tutte le cause nelle strutture residenziali
- segnalare tempestivamente le necessità rilevanti (per esempio personale sanitario di supporto, dispositivi di protezione individuale – DPI, spazio aggiuntivo per l’isolamento dei casi) in caso di epidemia di COVID-19.
Le strutture residenziali coinvolte nella sorveglianza sono:
- strutture residenziali per anziani non autosufficienti
- strutture residenziali per persone disabili giovani e adulte
- strutture residenziali per persone con patologie psichiatriche
- strutture residenziali ex art. 26 Legge n.833/78.
- Leggi il documento completo “Sorveglianza strutture residenziali socio-sanitarie nell’emergenza COVID-19. Report nazionale – Andamento temporale dell’epidemia di COVID-19 – 28 dicembre 2020 – 23 gennaio 2022” (pdf 1,6 Mb)
- Consulta il “Protocollo” (pdf 887 kb) della Sorveglianza strutture residenziali socio-sanitarie nell’emergenza COVID-19
fonte: EpiCentro ISS