All’inizio della pandemia da SARS-CoV-2, le donne in gravidanza e puerperio e quelle che programmavano una gravidanza hanno ricevuto messaggi contrastanti circa l’opportunità di vaccinarsi e, ancora oggi, l’esitazione vaccinale in questa popolazione è forte.
È questo il tema del commento “Severe COVID-19 in pregnancy is almost exclusively limited to unvaccinated women – time for policies to change” pubblicato su The Lancet Regional Health – Europe a gennaio 2022.
Il testo, al quale ha contribuito anche il gruppo dell’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) dell’Istituto Superiore di Sanità coordinato da Serena Donati, segnala che durante il periodo della variante Delta, i Paesi dotati di sistemi di sorveglianza che partecipano all’International Network of Obstetric Survey Systems (INOSS) hanno rilevato un aumento dei casi gravi di malattia da SARS-CoV-2 in gravidanza e puerperio e hanno dimostrato che la maggioranza delle donne ricoverate in terapia intensiva non era vaccinata.
Nonostante i Paesi aderenti al network INOSS abbiano adottato politiche non uniformi circa i criteri di priorità per l’offerta vaccinale e presentino tassi variabili di accettazione del vaccino in gravidanza, i dati sugli esiti materni dimostrano chiaramente come la vaccinazione protegga dalle forme gravi della malattia da COVID-19.
I professionisti sanitari dovrebbero pertanto promuovere la vaccinazione e i governi dovrebbero dare priorità all’offerta vaccinale in gravidanza e puerperio.
Leggi il testo completo, pubblicato il 26 gennaio 2022.
fonte: EpiCentro