- Rinforzare il welfare pubblico
Durante la pandemia, la sanità pubblica ha mostrato tutta la sua forza (grazie alla qualità e all’abnegazione dei suoi professionisti) ma anche tutta la sua debolezza (frutto di oltre un decennio di restrizioni e mancate programmazioni). Dobbiamo rafforzare la sanità pubblica e più in generale il welfare pubblico, con specifica attenzione ai territori più carenti e alle persone più emarginate.
- Sostenere il welfare territoriale, nei luoghi di vita e di lavoro delle persone
La pandemia ci ha ricordato che l’assistenza deve essere erogata nei luoghi di vita e di lavoro delle persone, nell’ambito del Distretto socio sanitario, privilegiando la domiciliarità (e non solo l’assistenza domiciliare), rinnovando profondamente le cure primarie e la medicina di famiglia, evitando ogni forma impropria di istituzionalizzazione e facendo concretamente lavorare insieme i servizi sociali e i servizi sanitari.
- I servizi sanitari hanno bisogno di personale
Il personale è la principale risorsa del Ssn, senza la quale l’assistenza non può essere erogata. Nello scorso decennio, le più volte denunciate politiche di riduzione della spesa per il personale dipendente e le negligenze nella programmazione della formazione di infermieri e medici hanno messo in ginocchio la sanità pubblica. È l’ora di superare i vincoli alle assunzioni e incentivare il rientro dalle troppe esternalizzazioni.
- Investimenti ordinari, non solo emergenziali e straordinari (pur importanti)
I fondi del PNRR sono fondamentali, ma il SSN deve essere strutturato in via ordinaria e stabile, con personale, luoghi di cura accoglienti, sicuri, riconoscibili e “amici” dei più fragili. Il PNRR non basta.
- Recuperare rapidamente chi è rimasto indietro
Durante la pandemia gran parte dei servizi sono stati ridotti o addirittura sospesi, con ricadute negative sulla salute delle persone, in particolare fra i più fragili. La ripresa delle attività fatica ora a vedersi, e i pazienti si stanno abituando a evitare le strutture pubbliche, per lo più in ristrutturazione, e a ricorrere al privato che al contrario, avendo partecipato solo marginalmente alle attività emergenziali, non ha bisogno di grandi riorganizzazioni. Il SSN deve ricostituire rapidamente l’intera gamma di offerta, a favore di chi è rimasto indietro nella pandemia e di chi era indietro già prima della pandemia.
- Contrastare la strisciante privatizzazione dell’offerta sanitaria
La china scivolosa della privatizzazione, fortemente voluta dai produttori profit e troppo poco contrastata da Regioni e Governi, rischia di impoverire il Paese, produrre iniquità, favorire posizioni dominanti, svilire i principi alla base della tutela della salute, compreso quello della appropriatezza delle cure e dell’indipendenza dei comportamenti dagli interessi privati.
Intervento a nome di ReteSWT e Associazione Salute Diritto Fondamentale
La RETE Salute Welfare Territorio è promossa dalle associazioni: Salute Diritto Fondamentale; saluteinternazionale.info; CoPerSaMM (Conferenza Basaglia); Sos Sanità; Lisbon Institute of Global Mental Health; Campagna PHC now or never.
Sono oltre cento le organizzazioni sindacali e sociali che hanno aderito ai due Appelli promossi dalla Rete,