Si celebra il 7 aprile la giornata mondiale della salute (World Health Day) 2018 dedicata quest’anno al tema della copertura sanitaria universale (“Universal health coverage: everyone, everywhere”).
Per richiamare i decisori di tutto il mondo al raggiungimento di questo obiettivo entro il 2030, in linea con i Sustainable Development Goals (2015), l’Oms ha messo online un micro-sito ricco di materiali informativi per gli operatori sanitari e divulgativi per la popolazione generale.
Tra questi, la fact sheet che sintetizza in pochi numeri le ragioni per cui la copertura sanitaria universale è una priorità assoluta: almeno la metà della popolazione mondiale non fruisce di una copertura per le prestazioni sanitarie essenziali, circa 100 milioni di persone cadono in una condizione di “povertà estrema” (vivono con ≤1,90 dollari al giorno) per aver dovuto pagare per l’assistenza sanitaria, il 12% della popolazione nel mondo impiega almeno il 10% della sua disponibilità economica per spese sanitarie.
È interessante il rapporto “Tracking Universal Health Coverage: 2017 Global Monitoring Report” a cura di Oms e Banca mondiale.
Per quanto riguarda i dati nazionali, espressi da 3 indicatori particolarmente significativi, l’Italia appare in una buona posizione: 80 punti (su una scala da 0 a 100) dell’indice messo a punto da Oms, Banca mondiale e altri partner per quantificare i progressi verso la copertura sanitaria universale; 93% dei bambini che ricevono nel primo anno di vita 3 dosi di vaccino anti difterite-tetano-pertosse; 79% delle persone con tubercolosi trattate con esiti favorevoli.
Si segnalano infine i materiali della campagna “Health for all” (“Salute per tutti”).
Vale la pena di sottolineare che la scelta di questo tema assume nel nostro Paese un significato particolare data la ricorrenza dei 40 anni del Servizio sanitario nazionale, istituito con la legge 833 del 23 dicembre 1978.
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Fonte: EPICENTRO