Dopo l’Appello al Capo dello Stato perchè la burocrazia non renda vana l’incredibile partecipazione popolare e il digiuno a sostegno della lotta per la garanzia dei diritti dei cittadini, il Governo ha approvato il decreto legge (3/2021) che proroga di un mese i termini in scadenza per i referendum.
Articolo 3 del DL 132/2021 (Proroga di termini in materia di referendum)
Referendum Cannabis, giustizia è fatta. Ora lo sciopero della fame termina
L’Appello al Presidente Mattarella dei Promotori:
Una delegazione dei promotori del Referendum Cannabis Legale composta da Antonella Soldo, Marco Perduca e Franco Corleone ha consegnato un appello al Presidente della Repubblica relativo alla discriminazione che il quesito sulla foglia proibita sta subendo.
“Ci rivolgiamo a Lei, garante dei diritti fondamentali della Costituzione, perché sia impedita una violazione della volontà di 600.000 cittadine e cittadini che hanno sottoscritto una richiesta di referendum per cancellare alcune norme della legge antidroga 309/90”. “In conseguenza dello stato di emergenza sanitaria è stato previsto uno slittamento dei termini della procedura al 31 ottobre. Una interpretazione capziosa ritiene non applicabile questa previsione a chi, come noi, ha depositato la richiesta in Cassazione nel mese di settembre. La nostra colpa consisterebbe nella adesione massiccia e straordinaria per la legalizzazione del consumo di cannabis e il paradosso inaccettabile si realizzerebbe dando un mese in più a chi ha avuto a disposizione tre mesi per la raccolta e non a chi ha avuto un solo mese”. Il Comitato, che nella giornata di sabato ha diffidato 1400 amministrazioni comunali che non hanno risposto alle richieste di certificati elettorali via PEC conclude scrivendo: “La discriminazione è palese e accecante. Il Parlamento e il Governo si rifiutano di dare una interpretazione limpida della nuova norma. Avendo raccolto legittimamente il numero sufficiente di adesioni possiamo presentare il quesito nei termini previsti di fine settembre se i comuni rispettassero il dettato imperativo di consegnare la certificazione elettorale entro 48 ore dalla richiesta […] Mancano quattro giorni all’assassinio della democrazia. Ci rivolgiamo a Lei, perché richiami con severità e autorevolezza il Governo a rispettare la legge, senza odiose discriminazioni, e a consentire alle supreme Corti di compiere con serenità gli esami di ammissibilità”.
fonte: FUORILUOGO