I diritti del bambino: La Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in data 20 novembre 1989 e ratificata come Legge 27 maggio 1991, n° 176 dal Parlamento italiano stabilisce che il bambino, fin dalla nascita, ha il diritto di essere accudito, non separato dai propri genitori e di godere del miglior stato di salute possibile (art. 24), documentatamente collegato anche all’allattamento. La separazione fra madre e bambino ed il non allattamento possono portare alla perdita di benefici in particolare connessi allo sviluppo fisico e psicologico del bambino, che sono tanto più preziosi, quanto più questi risulti vulnerabile da un punto di vista fisico, psichico e sociofamiliare. Da questa premessa prende origine il documento “La continuità del rapporto madre-bambino e il mantenimento dell’allattamento in caso di ricovero ospedaliero – 2021”, a cura di Gruppo di Lavoro multi-professionale 2020-2021.
Raccomandazioni sull’alimentazione infantile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (https://www.who.int/healthtopics/breastfeeding#tab=tab_1), il Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/portale/allattamento/homeAllattamento.jsp) e le Società scientifiche pediatriche (Accademia Americana di Pediatria ; Gruppo di Lavoro delle Società scientifiche pediatriche sull’Allattamento) raccomandano l’allattamento esclusivo fino a 6 mesi di età compiuti, la sua prosecuzione anche in corso di alimentazione complementare e, in base al desiderio di mamma/bambino, anche fino a 2 anni di vita ed oltre. Si tratta di un forte richiamo in particolare ai policy makers (decisori) ed agli operatori sanitari a promuovere le buone pratiche per l’allattamento negli ospedali e nelle strutture socio-sanitarie territoriali, prendendo coerenti decisioni organizzative e implementando pratiche cliniche e protocolli assistenziali basati sulle evidenze scientifiche e condivisi dal personale in servizio. Un riferimento internazionale per le buone pratiche del Percorso Nascita è fornito dall’Iniziativa Ospedale e Comunità Amici delle Bambine e dei Bambini dell’WHO-UNICEF.
La relazione genitori-bambino. Molti studi hanno evidenziato come nei bambini piccoli, privati o separati per motivi diversi dalla madre, possa manifestarsi a breve e a lungo termine una serie di conseguenze non solo emotive, ma anche di natura biologica. Anche le Indicazioni ad interim dell’Istituto Superiore della Sanità su gravidanza, parto ed allattamento, pur prodotte e finalizzate all’assistenza nei Punti Nascita in periodo di pandemia da COVID-19, ribadiscono l’importanza della tutela della relazione genitore-bambino . Tutelare la relazione genitore-figlio è funzionale ad evitare lo stress prodotto dalla separazione che, nei primi anni di vita, potrebbe determinare ripercussioni importanti, tanto da essere definito da alcuni autori come “stress tossico”. Inoltre, impedire che il genitore stia assieme al figlio ammalato complica la gestione dell’assistenza nei confronti di un bambino ospedalizzato (necessità di somministrare i pasti, di fornire igiene e pulizia, di affrontare l’irrequietezza/agitazione del bambino).
Obiettivo del presente documento Il presente documento ha l’obiettivo di permettere alla madre che allatta di poter stare con il proprio bambino in caso di ospedalizzazione, riducendo così il rischio di interruzione dell’allattamento.
…leggi il documento integrale: La continuità del rapporto madre-bambino e il mantenimento dell’allattamento in caso di ricovero ospedaliero – 2021
fonte: Ministero della Salute