Così già nell’aprile 2020 ho presentato un provvedimento che impegnava il Governo a utilizzare lo strumento della licenza obbligatoria per migliorare l’approvvigionamento dei farmaci anti Covid-19. Ho però da subito notato che qualora il Governo avesse deciso di utilizzare tale strumento, lo stesso esecutivo avrebbe dovuto modificare il codice della proprietà industriale, prevedendo la licenza obbligatoria per farmaci e dispositivi medici in caso di crisi sanitarie nazionali. L’Italia, infatti, non aveva una disciplina compiuta in materia di licenze obbligatorie per farmaci e bisognava quindi colmare questo vuoto normativo.
Da queste considerazioni è nata l’idea della presentazione, nel marzo scorso, della proposta di legge “Introduzione dell’articolo 70-bis del codice della proprietà industriale, di cui al decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30, in materia di concessione di licenza obbligatoria per la produzione di medicinali o dispositivi medici in caso di emergenza sanitaria nazionale” (A.C. 2980), propedeutica al risultato raggiunto in questi giorni nelle commissioni Ambiente e Affari Costituzionali della Camera in seno alla discussione sulla conversione in legge del Decreto Semplificazioni.
Dunque, una volta che il Parlamento avrà votato le modifiche al Decreto, l’implementazione dell’istituto sulle licenze obbligatorie sarà possibile anche nel nostro Paese. La norma prevede in caso di riconoscimento di situazione di emergenza sanitaria da parte dello Stato, la possibilità di emanare un decreto per l’utilizzo dei brevetti da parte dei ministeri competenti – salute e sviluppo economico – con un parere dell’Aifa o dell’Agenas secondo l’oggetto della licenza obbligatoria, ovvero, farmaci o dispositivi medici. A tutto ciò si aggiunge la necessità di trovare un accordo con l’azienda detentrice del brevetto per il riconoscimento di un’adeguata remunerazione dell’attività che ha portato al brevetto tenendo conto del valore economico dell’autorizzazione.
La norma che il Parlamento si appresta a votare credo sia il frutto di un buon lavoro che contempera l’esigenza di salute della popolazione del nostro Paese – e non solo – con il riconoscere un equo compenso per il lavoro svolto dalle aziende del mondo farmaceutico e dei dispositivi medici.
In questi giorni stiamo assistendo a un rapido incremento dei contagi che minacciano non solo noi ma mondo intero. Non c’è più tempo da perdere e vanno messi in campo tutti gli strumenti a disposizione per sconfiggere questa pandemia. Tra questi anche le licenze obbligatorie.
* deputata, già ministro della Salute
fonte: Sanità24 ilsole24ORE
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