Presentate al Ministro Orlando le richieste di modifica al RdC dopo i primi risultati della ricerca: “Il RdC deve essere aggiornato per rispondere alle vecchie e nuove povertà”. Le proposte dell’Alleanza: ampliare la platea dei beneficiari; investire nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa; superare la trappola della povertà
Com’è cambiata la povertà dopo l’inizio della Pandemia e qual è stato il ruolo del Reddito di Cittadinanza per tamponare l’emergenza? L’Alleanza Contro la Povertà ha pubblicato e presentato oggi al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando e alla professoressa Chiara Saraceno, che presiede il comitato scientifico per la valutazione del Reddito di Cittadinanza, i primi risultati di una ricerca, condotta da esperti e docenti universitari, sull’evoluzione della povertà in Italia a seguito della pandemia di Covid-19 e le conseguenti proposte di policy.
«In questi mesi il Reddito di cittadinanza (RdC) ha costituito un importante argine al diffondersi della povertà», dichiara l’Alleanza Contro la Povertà. «Secondo i più recenti dati diffusi dall’INPS ha infatti raggiunto 3,6 milioni di persone. Anche il Reddito di Emergenza (Rem), grazie ad alcuni requisiti meno stringenti, ha avuto un ruolo di copertura per un’importante fascia di popolazione: oltre 1 milione di persone».
«La ricerca che l’Alleanza sta svolgendo ci permette di offrire proposte concrete per superare le criticità originarie e adeguare il RdC alla situazione attuale, aggravata dal Covid-19», aggiunge Roberto Rossini, portavoce dell’Alleanza Contro la Povertà. «Il RdC però va aggiornato, se vuole essere realmente efficiente ed efficace. Il nostro è un contributo costruttivo e operativo».
Nel lavoro presentato (versione integrale in allegato), si dà conto dei primi risultati della ricerca (che sarà ultimata il prossimo autunno ndr), insieme alle richieste che riguardano elementi sia di natura quantitativa che qualitativa del RdC.
Efficacia del RdC ed equità orizzontali, ampliare la platea, superando penalizzazioni per le famiglie numerose con figli minori e quelle composte da stranieri
- Sostituire l’attuale scala di equivalenza penalizzante per i minori con quella dell’Isee, eliminando l’attuale tetto che sfavorisce le famiglie numerose.
- Eliminare il discriminatorio vincolo di residenza di 10 anni, riportandolo sul livello di due anni previsto dalla precedente misura di sostegno minimo al reddito.
- Allentare il vincolo aggiuntivo sul patrimonio mobiliare
- L’AUUF (assegno unico e universale per i figli) non deve entrare nel reddito ai fini Isee necessario per la determinazione del RdC. Le due misure dovrebbero restare separate e l’importo del nuovo assegno dovrebbe aggiungersi al RdC.
L’implementazione dei percorsi d’inclusione sociale attraverso l’analisi preliminare per la presa in carico multidimensionale dei beneficiari
- Reintrodurre i punti unici di accesso previsti per il REI e l’analisi preliminare del nucleo beneficiario
- Rendere volontari i PUC secondo una logica basata sull’empowerment e Capacitazione dei soggetti più̀ fragili
- Rafforzare la governance multilivello del RdC
Rafforzare i percorsi di inclusione lavorativa del Rdc per affrontare l’impatto della pandemia sui lavoratori
- Rafforzare il percorso di inclusione sociale e lavorativa con il potenziamento dei percorsi formativi e di aggiornamento delle competenze agendo sulla componente passiva per evitare la trappola della povertà
Evitare la trappola di povertà nel Reddito di Cittadinanza
- Favorire un adeguato sostegno economico che permetta di fuoriuscire da una condizione di povertà con la progressiva emancipazione per chi ha redditi bassi e irregolari
- Garantire nel medio periodo il cumulo tra reddito da lavoro e beneficio di RdC
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fonte: Alleanza contro la Povertà