Da marzo a maggio 2020, con la chiusura delle scuole, un miliardo e mezzo di bambini e giovani in tutto il mondo sono stati costretti a casa, per ridurre le occasioni di contatto, la trasmissione di SARS-CoV-2 e il rischio di portare il virus in famiglia. Un anno dopo, l’efficacia della chiusura delle scuole per ridurre la trasmissione dell’infezione nella comunità, continua a non essere chiara, con studi di alta qualità che non evidenziano alcun effetto e studi di altrettanta qualità che sottolineano un effetto protettivo. Mentre, all’opposto, i danni di una chiusura scolastica prolungata nel tempo sono ben documentati: conseguenze sull’apprendimento, sulla salute fisica e mentale, ridotto supporto sociale, maggiore esposizione alla violenza domestica, esclusione dei bambini da interventi di sanità pubblica essenziali (per esempio le vaccinazioni e il supporto alimentare garantito dalle mense scolastiche), l’esclusione dei più vulnerabili dalle reti sociali. Questi danni sono più ingenti nelle famiglie deprivate e contribuiscono a peggiorare le disuguaglianze di salute ed educative.
Dors sintetizza i principali studi pubblicati e non pubblicati che hanno considerato gli aspetti inerenti la salute fisica e psicologia e l’ apprendimento di bambini e adolescenti coinvolti dalla chiusura scolastica. Seppure altrettanto importanti sono solo accennati invece i risvolti sociali ed economici a livello di famiglia e società.
Questo articolo, in allegato in formato pdf, verrà periodicamente aggiornato mano a mano che nuovi studi saranno disponibili, perchè in una situazione mutevole come quella attuale, la letteratura può contribuire a fare chiarezza e orientare i processi decisionali.
Fonte: DORS a cura di Paola Capra