Questo documento intende fare il punto sulla situazione in essere, a seguito della pandemia Covid19, a carico di 11 milioni di italiani che sono affetti dalle patologie di nostro interesse e cioè i pazienti oncologici, ematologici e cardiologici. Oltre a questi, altri 5-6 milioni che annualmente si sottopongono agli screening oncologici sono anche loro sfavorevolmente interessati dalle vicende che riguardano l’attuale emergenza pandemica.
Già nel novembre 2020, in occasione dell’incontro che FOCE ebbe con l’allora Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte e il Ministro della Salute Onorevole Speranza, avevamo elencato i numerosi danni che questi cittadini avevano subito durante la prima ondata della pandemia ed anche nel corso della seconda.
Tali danni sono consistiti in:
– Ritardi o cancellazioni di interventi chirurgici per tumore dovuti ad un affollamento fino
all’intasamento delle terapie intensive (1);
– Diminuzione dell’afflusso ai Pronto Soccorso e alle unità di terapie intensive cardiologiche di
pazienti con infarto del miocardio in fase acuta e riduzione degli interventi di impianto percutaneo
di valvole aortiche, di riparazione della valvola mitrale e di angioplastiche coronariche e ciò ha
portato, secondo i dati presentati dalla Società Italiana di Cardiologia, ad un raddoppiamento della
mortalità per questa patologia (2);
– Circa il 20-30 % dei trattamenti oncologici sono stati perlomeno ritardati, se non cancellati (3);
– Arresto o forte rallentamento degli screening oncologici per la prevenzione di importanti tumori (4)
(5);
– Quasi azzeramento dei controlli dei pazienti in follow up per patologie oncologiche,
oncoematologiche o cardiologiche (3).
Alcune di queste avversità sono tuttora riscontrabili a causa dell’attuale nuova crisi ospedaliera sui reparti di degenze e le terapie intensive. E’ doveroso constatare che su questi aspetti dopo un anno di emergenza non è stato operato nessun intervento né strutturale, né organizzativo atto a ridurre queste criticità. Infatti, moltissimi interventi chirurgici per tumore (come recentemente sottolineato dal Presidente dei chirurghi ospedalieri) e diverse Regioni proprio in questi giorni stanno destinando a Covid numerosi posti letto di medicina o chirurgia con conseguente sospensione delle attività chirurgiche in elezione fra i quali moltissimi interventi per patologie neoplastiche). Vengono quindi diffusi dati allarmanti sulla tardività delle diagnosi e quindi l’osservazione di tumori sempre più avanzati. Inoltre, permane la segnalazione dell’eliminazione di oltre 2 milioni di esami di screening e soprattutto l’assenza di dati recenti sullo stato di recupero di questi esami, che sembra assolutamente carente su quasi tutto il territorio nazionale. Ed inoltre la significativa contrazione dell’accesso alle nuove diagnosi ed ai nuovi trattamenti, come anche confermato dalla sensibile diminuzione della richiesta da parte degli specialisti di farmaci che
vengono utilizzati nelle grandi patologie non trasmissibili (6).
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