La preoccupazione di sottoporsi a una vaccinazione in gravidanza e allattamento, in assenza di dati di sicurezza ed efficacia dei vaccini contro COVID-19 per questo target di popolazione, è oggetto di dibattito a livello nazionale e internazionale. Le indicazioni dei diversi Paesi prevedono l’offerta vaccinale per queste donne subordinata a una valutazione individuale del profilo rischio/beneficio, facilitata da un colloquio informativo con i professionisti sanitari.
In Italia, l’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) prende in esame le indicazioni ad interim, assunte a livello internazionale e nazionale, e le evidenze scientifiche sul tema, producendo documenti condivisi e sottoscritti dalle principali società scientifiche del settore (la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, SIGO, l’Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani, AOGOI, l’Associazione Ginecologi Universitari Italiani, AGUI, l’Associazione Ginecologi Territoriali, AGITE, la Federazione Nazionale Collegi Ostetriche, FNOPO, la Società Italiana di Neonatologia, SIN, la Società Italiana di Medicina Perinatale, SIMP ,la Società Italiana di Pediatria, SIP, l’Associazione Culturale Pediatri, ACP, la Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, SIAARTI). Il primo documento, pubblicato il 9 gennaio 2021, viene sostituito dall’aggiornamento al 31 gennaio, in cui si fa il punto sulla autorizzazione dell’EMA all’immissione in commercio del vaccino AstraZeneca in Europa per i soggetti al di sopra dei 18 anni di età; sulle raccomandazioni ad interim per l’uso del vaccino COVID-19 Moderna mRNA-1273 pubblicate dallo Strategic Advisory Group of Experts on Immunization (SAGE) dell’OMS e sulla conferma da parte della Società di Ostetricia e Ginecologia Canadese (SOGC) dello statement di consenso all’uso dei vaccini contro il COVID in gravidanza e allattamento.
L’obiettivo delle indicazioni ISS è quello di sostenere i professionisti sanitari e le donne in gravidanza e allattamento nel percorso decisionale durante la pandemia di COVID-19.
Tra le indicazioni ad interim italiane relative al vaccino Pfizer-BioNtech mRNA (Comirnaty), il vaccino Moderna e quello AstraZeneca in gravidanza e allattamento vengono analizzate: la sicurezza del vaccino per madri e neonati; i rischi potenziali della malattia da COVID-19 nella madre, inclusi i possibili effetti sul feto/neonato; il rischio individuale di contrarre l’infezione in considerazione delle possibili comorbidità; il livello di attività della pandemia nella comunità di riferimento e sul posto di lavoro della donna.
Queste le indicazioni ad interim al 31 gennaio 2021:
- le donne in gravidanza e allattamento non sono state incluse nei trial di valutazione dei vaccini Pfizer-BioNtech mRNA (Comirnaty), Moderna e AstraZeneca per cui non disponiamo di dati di sicurezza ed efficacia relativi a queste persone
- gli studi condotti finora non hanno evidenziato né suggerito meccanismi biologici che possano associare i vaccini a mRNA ad effetti avversi in gravidanza e le evidenze di laboratorio su animali suggeriscono l’assenza di rischio da vaccinazione
- al momento le donne in gravidanza e allattamento non sono un target prioritario dell’offerta di vaccinazione contro il COVID-19 che, ad oggi, non è raccomandata di routine per queste persone
- dai dati dello studio ItOSS – relativi alla prima ondata pandemica in Italia – emerge che le donne in gravidanza presentano un rischio basso di gravi esiti materni e perinatali e che le comorbidità pregresse (ipertensione, obesità) e la cittadinanza non italiana sono significativamente associate a un maggior rischio di complicanze gravi da COVID-19.
- la vaccinazione dovrebbe essere presa in considerazione per le donne in gravidanza che sono ad alto rischio di complicazioni gravi da COVID19. Le donne in queste condizioni devono valutare, con i sanitari che le assistono, i potenziali benefici e rischi e la scelta deve essere fatta caso per caso
- se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza subito dopo la vaccinazione, non c’è evidenza in favore dell’interruzione della gravidanza
- se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può rimandare la seconda dose dopo la conclusione della gravidanza, eccezion fatta per i soggetti ad altro rischio
- le donne che allattano possono essere incluse nell’offerta vaccinale senza necessità di interrompere l’allattamento.
- Leggi e consulta il documento completo “Indicazioni ad interim su “Vaccinazione contro il COVID – 19 in gravidanza e allattamento – 31.01.2021” (pdf 154 kb) e la versione inglese (pdf 161 kb) – Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) – Istituto Superiore di Sanità
- Il comunicato stampa sul sito ISS
- L’approfondimento di EpiCentro dedicato ai vaccini contro il COVID-19.
fonte: EpiCentro