In questa Giornata Mondiale dei Migranti, riflettiamo su un anno nel quale, a causa del COVID-19, milioni di persone hanno sperimentato il dolore della separazione da amici e famiglie, la precarietà lavorativa e la necessità di adattarsi a una nuova, sconosciuta realtà.
Sono le sensazioni che i migranti provano ogni giorno in tutto il mondo.
Nel corso di quest’anno difficile, abbiamo imparato ad apprezzare la nostra dipendenza da quanti sono troppo spesso invisibili nelle nostre comunità. I migranti hanno giocato un ruolo enorme sulla linea del fronte della risposta alla crisi – dal prendersi cura di anziani e malati al garantire il mantenimento delle catene di fornitura alimentare durante i periodi di chiusura totale – evidenziando in tal modo il loro piu’ vasto contributo alle società in tutto il mondo.
Come i migranti sono parte integrante delle nostre società, cosi’ essi dovrebbero restare centrali durante la ripresa.
Occorre garantire che i migranti, indipendentemente dal loro status legale, siano inclusi in tutti i piani nazionali di risposta alla pandemia, in particolare nella programmazione sanitaria e nella somministrazione dei vaccini. Dobbiamo respingere i discorsi di odio e gli atti di xenofobia e trovare soluzioni per quei migranti che sono stati lasciati abbandonati, privi di reddito, di status legale, di mezzi per tornare a casa.
In questa Giornata, cogliamo l’opportunità della ripresa dalla pandemia per dare attuazione al Global Compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare, reimmaginare la mobilità umana, permettere ai migranti di far ripartire le economie, domestiche e estere, e costruire società che siano più inclusive e resilienti.
Fonte: ONU Unric
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