Il 22 ottobre 2020 l’Ufficio regionale europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha convocato una riunione virtuale di esperti e rappresentati di vari Paesi (tra cui l’Italia) per discutere sul ruolo dell’obesità in pazienti con COVID-19. Sono molti, infatti, gli studi che hanno evidenziato che la presenza di obesità (specie nei giovani adulti) aumenta il rischio di complicanze e morte in persone affette da COVID-19. L’obesità è di per sé associata a diversi problemi di salute che possono aumentare questo pericolo: disfunzioni respiratorie, livelli alti di infiammazione, alterata risposta immune a infezioni virali, presenza di altre patologie associate.
L’obesità è oggi sempre più considerata una malattia vera e propria e in quest’ottica si deve lavorare per prevenirla e garantire le cure appropriate quando è necessario. Negli ultimi 40 anni, in molti Paesi, si è osservato un aumento della prevalenza del sovrappeso e dell’obesità, sia nei bambini che negli adulti. Secondo i dati forniti dall’OMS, il numero di persone obese nel mondo è triplicato a partire dal 1975. Nel 2016, oltre 1,9 miliardi di adulti (età ≤18 anni) erano in sovrappeso e di questi, oltre 650 milioni erano obesi. Per quanto riguarda i più giovani, nel 2019 erano 38 milioni i bambini di età inferiore ai 5 anni in eccesso ponderale e nel 2016 oltre 340 milioni di bambini e adolescenti di età compresa tra 5 e 19 anni erano in sovrappeso o obesi.
L’OMS con questo meeting ha proposto di creare una piattaforma dove i Paesi membri possano condividere le proprie esperienze e i dati relativi a obesità, malattie non trasmissibili e complicanze in pazienti con COVID-19. Quello che emergerà potrà servire a stilare raccomandazioni specifiche su questi aspetti.
In Italia ci sono dei sistemi di sorveglianza, coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che raccolgono dati sullo stato ponderale della popolazione e sui fattori di rischio modificabili e che potranno fornire il proprio contributo alla piattaforma proposta dall’OMS. Tra questi: OKkio alla Salute, per i bambini da 6 a 10 anni; HBSC, per i ragazzi di 11, 13 e 15 anni; PASSI, per gli adulti 18-69 anni; PASSI d’Argento, per gli anziani over 65enni.
Non dobbiamo dimenticare che la pandemia di COVID-19 può peggiorare la situazione specialmente nelle possibili condizioni di lockdown in cui una limitazione dei movimenti delle persone potrebbe portare ad avere difficoltà di accesso a cibi salutari, a eccedere nelle porzioni, a non riuscire a fare sufficiente attività fisica e ad avere difficoltà ad accedere ai servizi per la cura.
In questo contesto, l’ISS, durante la prima fase pandemica ha proposto delle indicazioni e attività per migliorare la salute e il benessere. Si tratta di materiali pratici, pensati per essere di supporto agli operatori e, tramite loro, alle persone e alle famiglie.
Risorse utili
- Le fact sheet dell’OMS su Obesità e sovrappeso
- Il comunicato dell’OMS sull’expert meeting del 22 ottobre 2020: “Obesity significantly increases chances of severe outcomes for COVID-19 patients”
- I siti delle sorveglianze di popolazione: OKkio alla Salute; HBSC; PASSI; PASSI d’Argento
- La sezione di EpiCentro “COVID-19: Stili di vita sani anche nell’emergenza”
- Gli approfondimenti: “Patologie croniche nella popolazione residente in Italia secondo i dati PASSI e PASSI d’Argento” (pubblicato su EpiCentro il 15 maggio 2020) e “Il ruolo delle patologie croniche pregresse nella prognosi dei pazienti COVID-19” (pubblicato su EpiCentro l’11 giugno 2020)
- Il programma (pdf 813 kb) del webinar “Stili di vita e obesità nei bambini: i dati italiani di OKkio alla SALUTE e il confronto con l’Europa” previsto per il 10 novembre 2020. La giornata sarà l’occasione per parlare di obesità infantile in Europa, stili di vita e strategie di contrasto al fenomeno
- L’articolo “Nonrespiratory Complications and Obesity in Patients Dying with COVID-19 in Italy” pubblicato il 18 agosto 2020 su Obesity
fonte: EpiCentro