Celebrare oggi Gianni Rodari riveste un significato profondo.
Non solo perché cadono il centenario della nascita e il cinquantennale dal Premio Andersen internazionale, bensì perché attraverso la sua opera, tradotta in tutto il mondo, la letteratura per ragazzi non è più stata la stessa.
Rodari è stato il più grande scrittore di filastrocche del Novecento, un fine intellettuale che ha travasato nei propri libri i cambiamenti in atto nella società. Maestro, giornalista, traduttore, violinista, pedagogista. Rodari ha incarnato l’uomo attento al mondo dell’infanzia e ai suoi bisogni in un tempo in cui i bambini e le bambine erano considerati una massa informe, indistinta, non soggetti che hanno diritti. Attraverso il suo sguardo abbiamo imparato a sorridere e ad avere fiducia negli altri, a contrastare la prepotenza quando va a discapito del bene comune. L’esperienza della Resistenza a cui ha preso parte ne ha fatto uno spirito libero, per cui rispetto e dignità sono valori imprescindibili. Coi suoi studi confluiti ne La grammatica della fantasia ha permesso a insegnanti ed educatori di avvalersi di strumenti operativi per sperimentare nuovi percorsi pedagogici, attingendo alle scoperte della quotidianità, dell’arte, della musica, della Natura. Le sue ricerche spaziano dalla linguistica alla semiologia, dalla poesia alla filosofia, senza mai tralasciare i giochi linguistici che nascono dalla frequentazione assidua di classi di bambini con cui ha intrattenuto rapporti di collaborazione e da cui ha imparato molto.
Gianni Rodari è stato un costruttore di ponti e di Speranza, un poeta scientista alla Jules Verne, figlio di un ottimismo della volontà in cui il cooperare umano si risolve nel Noi, nel gioco di squadra, dove imperfezione ed errore danno un volto umano alla vita a cui ciascuno può contribuire come meglio sa. Ha trasformato la complessità in semplicità, dando una visione del mondo dove al centro c’è l’uomo, la sua realizzazione come individuo, traducendo la Costituzione in esperienza letteraria.
Ecco perché oggi è importante celebrare Gianni Rodari. Perché la sua idea di libertà si nutre di pratiche concrete e di coerenza. All’insegna della vita, della gentilezza, della convivenza pacifica. E del potere visionario dell’utopia.
Massimo Trombi, libraio di Binaria