La decima edizione de “I numeri del cancro in Italia” conferma la qualità del nostro Servizio Sanitario Nazionale: c’è ancora molto da fare, ma rispetto a 10 anni fa cresce notevolmente il numero di donne e uomini che sopravvivono alla diagnosi di tumore, aumenta il tasso di guarigioni e sempre più persone tornano ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale. I dati testimoniano, inoltre, l’efficacia dei programmi di screening e la necessità di adottare stili di vita corretti, sottolineando l’importanza della prevenzione che resta la cura più efficace per prevenire l’insorgenza del cancro.
La pandemia Covid-19 negli ultimi mesi ha costretto il Servizio Sanitario Nazionale a concentrare tutte le sue energie nel contrasto al virus e nell’assistenza ai malati di Covid-19, provocando inevitabili ritardi nell’erogazione delle cure ai pazienti oncologici. Ma i tumori, come sappiamo, non vanno in quarantena e ora dobbiamo recuperare il tempo perduto.
Per questo motivo abbiamo già fatto investimenti importanti per recuperare le analisi e le prestazioni rimandate e ridurre le liste d’attesa entro la fine dell’anno, consentendo alle Regioni e alle Province Autonome di ricorrere a strumenti straordinari (incremento delle ore e delle assunzioni, ricorso ai medici specializzandi, apertura dei servizi anche la sera e nel fine settimana e potenziamento della telemedicina) per un ritorno alle attività ordinarie.
L’emergenza sanitaria come ogni crisi può diventare un’opportunità di cambiamento che non dobbiamo sprecare. Oggi possiamo orgogliosamente affermare che la sanità pubblica, pur con alcune criticità, sta reggendo l’urto dell’epidemia, ma dobbiamo fare tesoro dell’esperienza appresa in questi mesi avviando con coraggio e determinazione un vero e proprio processo di riforma, che punti prioritariamente alla riorganizzazione e al potenziamento della medicina del territorio.
Rafforzare la sanità territoriale consentirà di dare risposte efficaci ai bisogni di salute di milioni di pazienti oncologici, di garantire in modo omogeneo in tutto il Paese terapie e prestazioni appropriate. Abbiamo bisogno di dotare il Paese di una rete di servizi territoriali, interconnessi e multidisciplinari, ponendoci come obiettivo il rafforzamento dell’assistenza domiciliare. La casa deve diventare il primo luogo di cura.
Solo in questo modo, è possibile realizzare la presa in carico globale della persona nei suoi bisogni sanitari, sociali e relazionali, attraverso l’integrazione dei vari attori istituzionali e non istituzionali, incluse le famiglie e le associazioni con la loro forte capacità di “prendersi cura”.
È, inoltre, particolarmente strategico investire nella prevenzione e nella ricerca, supportando la comunità scientifica nella lotta contro il cancro.
Per la prima volta, dopo stagioni di tagli alla sanità, disponiamo di risorse che ci consentiranno di tutelare il più prezioso bene pubblico di cui disponiamo: il Servizio Sanitario Nazionale ispirato ai principi indelebili dell’articolo 32 della nostra Costituzione.
L’articolo è la prefazione del Ministro della Salute Roberto Speranza al volume “I numeri del cancro in Italia – 2020”
Fonte: AIOM