I Centri antiviolenza ai tempi del Coronavirus. di Pietro Demurtas, Caterina Peroni e Alice Mauri

La limitazione della mobilità e le altre misure di contenimento relative alla pandemia di Covid-19 hanno allertato le istituzioni e le organizzazioni internazionali e nazionali attive nella prevenzione e nel contrasto alla violenza sulle donne rispetto ai maggiori pericoli dovuti da un lato alla convivenza forzata con i partner violenti e dall’altro alle limitazioni nell’operatività dei servizi specializzati [1] .

Al fine di esplorare gli effetti prodotti dal lockdown sulle attività dei Centri antiviolenza (Cav) e sulle richieste ad essi rivolte dalle donne, il Cnr-Irpps ha realizzato un’indagine online, iniziata l’8 aprile e conclusasi il 4 maggio 2020, in concomitanza con la fine della cosiddetta Fase 1.

Sono stati invitati a partecipare all’indagine online i 335 Cav che avevano già risposto alle survey promosse parallelamente da Istat e Cnr-Irpps nel 2018 [2] ed è stato registrato un tasso di risposta pari al 70%. Di seguito verranno discussi alcuni dei principali risultati emersi, comprensivi dell’analisi delle risposte alle domande aperte del questionario.

La riorganizzazione delle modalità operative La mutata situazione contestuale ha imposto alla maggior parte dei centri una rivisitazione delle consuete modalità operative: solo l’11% ha consentito l’accesso ai locali con le stesse modalità previste prima dell’emergenza, fermo restando che, tra questi, il 6% ha dichiarato di aver ridotto orari e/o personale. Tra i restanti, il 32% ha lavorato esclusivamente in remoto e il 57% ha lavorato prevalentemente in remoto, permettendo l’accesso solo in casi particolari … LEGGI TUTTO L’ARTICOLO SU RPS

[1]  Per un’aggiornata rassegna di report, articoli e indagini sul tema della violenza contro le donne ai tempi di Covid-19 si veda: https://viva.cnr.it/covid19/ (26/5/2020).

[2] In particolare, dei 335 Cav che hanno risposto alle indagini del 2018, 253 erano stati rilevati da Istat in quanto accreditati
dalle regioni e 82 erano stati identificati dal Cnr-Irpps. Sulle indagini del 2018 si veda Policy Brief 1 – I centri antiviolenza. Le rilevazioni Istat e Cnr, pubblicato al link https://viva.cnr.it/wp-content/uploads/2019/11/pb-centri-antiviolenza-rilevazioniistat-cnr.pdf. Il tasso di risposta nella presente indagine è pari al 72% per i primi e al 65% per i secondi.

 

FONTE:

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