Vogliamo continuare a vivere liberi, vogliamo poter passeggiare per le strade e viaggiare per incontrare gli amici e vedere nuovi luoghi, vogliamo poter lavorare e poter produrre, vogliamo studiare in santa pace, vogliamo divertirci, vogliamo star in salute, vogliamo … tante cose
E allora perché rinunciare a tutto questo solo perché ci piace credere che il virus se ne sia andato all’altro mondo … dove in effetti ahimè è arrivato facendo grossi guai ma non è che da noi sia partito definitivamente, anzi si sta nascondendo pronto a riprendere vita se non stiamo tutti ben attenti!
Basta poco per non permetter al virus di farci rovinare tutto ciò che noi vogliamo: tenere la mascherina, distanziarci quanto basta, evitare assembramenti inutili e tenere le mani ben lavate … non è troppo in confronto a tutto ciò cui potremmo dovere rinunciare ancora.
e per far chiarezza queste sono oggi alcune delle evidenze scientifiche:
- la fase pandemica attuale in Italia è sicuramente favorevole sia per la riduzione dei contagi sia per la minor gravità delle conseguenze
- sono ancora però presenti in Italia delle zone endemiche dove non si può dire che si sia riusciti a bloccare del tutto i contagi
- e si presentano ogni giorno dei nuovi focolai che per fortuna le misure di contenimento stanno riuscendo ad isolare evitandone l’espansione
- all’estero (USA, Brasile, India, ecc.) l’epidemia dilaga e continua a mietere numerose vittime e non ci sono i segni di una remissione
- tutto ciò conferma che il virus è tutt’altro che sparito dalla terra e percorre ancora le strade del nostro paese
- non è per nulla dimostrato che la diminuita virulenza sia dovuta ad una mutazione del virus che sembra sostanzialmente immutato
- non ci sono sinora certezze sui fattori che possono, almeno temporaneamente, aver fatto contenere la pericolosità. E’ probabile che l’estate e le conseguenti diverse modalità di vita abbiano il loro ruolo.
- di sicuro l’uso diffuso delle mascherine, le distanze di sicurezza per lo più rispettate, il contrasto degli assembramenti, la sanificazione degli ambienti, la diversa organizzazione dei reparti ospedalieri e degli ambulatori … tutto ciò ha sicuramente aiutato!
- Il rischio di una ripresa dell’epidemia è però un rischio reale: non c’è certezza ma sicuramente non si può escludere e molto dipende dal rispetto delle norme nei comportamenti da parte della popolazione
- Il lockdown ha risolto buona parte della ondata epidemica ma ha prodotto una grave crisi economica; se ci fosse una seconda ondata, anche se magari non più grave della prima, questa avrebbe delle conseguenze drammaticamente catastrofiche