Il titolo è rubato allo scrittore Kent Haruf, ma mi sembra un buon incipit per parlare in modo svagato e diffuso dei miei vissuti e delle mie esperienze: infatti ho leggermente modificato la scrittura del titolo del bellissimo romanzo dello scrittore americano, pubblicato postumo, aggiungendo tre puntini di sospensione, che, forse, possono creare un’attesa, un’inquietudine, una eventualità per introdurre un discorso ulteriore, personale e urgente.
Riesco a vivere giornate serene, attive, ricche di interessi, ma al crepuscolo, al momento dell’imbrunire serale, tutto si sfuma e si ferma. A quell’ora desidero essere a casa mia, per raccogliermi nella mia solitudine e per godermi un riposo meritato e rilassato. Sto con me stessa, ma in quel momento vorrei essere con la mia famiglia lontana, con le persone che amo, per condividere affetto e parole. Sento più forte il distacco, la nostalgia di legami che cerco continuamente di rinnovare, di rinsaldare, per paura che non si sfilaccino, non si impoveriscano.
Allora scrivo messaggi beneauguranti oppure addirittura chiamo al telefono i miei figli, rompendo il tabù del tanto lavoro che impedisce colloqui più frequenti. Molte volte loro si negano, e io capisco che sono presi da interessi, impegni, relazioni personali. Non hanno tempo per me, sono persone adulte, giovani uomini nel pieno della maturità lavorativa ed esistenziale.
E così, da sola, mi inoltro nel finire del giorno, spesso inquieta, in attesa…
Le nostre anime di notte sentono di più. Ogni sensazione è esaltata. Muta la percezione delle cose. La sensibilità esasperata delle esperienze quotidiane si riflette sulle esperienze serali, dai contorni sfumati, piene di ombre e di misteri, di rumori e di suoni, che parlano nel silenzio fitto e denso. A volte ho paura. Una paura fisica e mentale mi attanaglia e mi fa soffrire. Tutto si fa difficile. Sento forte l’isolamento e la solitudine, ma anche l’importanza di stare ben salda sulle mie gambe, ben radicata nella realtà della mia vita.
Le nostre anime di notte partono per viaggi incantati, verso luoghi ignoti, per vivere sogni corposi, storie ricche di sensazioni, spesso incubi terrificanti, immagini che si imprimono vivaci nella mia mente, sequenze fantastiche come film. Tutto ritorna. I vissuti lontani. Le persone mancate. I traumi non più superati. Le fratture rimosse.
Le nostre anime di notte sono pronte per voli infiniti, privi di ogni limite nello spazio e nel tempo. Mi sveglio con un senso di stanchezza, ma anche, a volte, di felicità.
IMMAGINE da: Daniel Zender
fonte: FSM