Con il presente parere, il CNB intende offrire una cornice di riferimento bioetico alle molte questioni che sia la pandemia da COVID-19 che le misure di contrasto sollevano. Il CNB prende atto della eccezionalità della minaccia alla salute dell’individuo e della collettività rappresentata dal COVID-19, che richiama a una rinnovata riflessione:
a) sulla salute, nelle sue molteplici dimensioni (fisica, psichica, sociale);
b) sul rapporto fra salute individuale e salute pubblica;
c) sul rapporto fra il principio di libertà e autonomia dell’individuo nella gestione della propria salute e il principio di solidarietà.
Nel considerare la dialettica fra questi principi, il CNB ritiene fondamentale distinguere fra interventi “straordinari” (lockdown e limitazione di libertà dei cittadini), adottati nella fase più acuta della pandemia e giustificati dalla gravità della minaccia alla salute pubblica e interventi “ordinari”, in linea con le politiche correnti di sanità (che di regola non contrastano con l’autonomia individuale, poiché fanno leva sulla consapevolezza dei cittadini/e).
La riflessione del CNB è particolarmente utile oggi, quando gli sforzi sono rivolti alla ripresa della “normalità” di vita del paese, senza però escludere un nuovo ricorso a misure eccezionali in corrispondenza di un possibile riacutizzarsi della curva pandemica. Occorre notare come tutta la riflessione si svolga in un clima di generale incertezza, per le ancora scarse conoscenze scientifiche sul virus e le ancora limitate esperienze di interventi di contrasto a una pandemia di tale gravità.
Per governare l’incertezza, abbiamo bisogno di un dialogo fra i diversi saperi e l’esperienza sociale, così come di una collaborazione a livello. Il parere tiene presente l’esperienza accumulata nei primi mesi della pandemia, nella duplice direzione di:
1) un bilancio degli insegnamenti appresi (con riferimento alla preparazione e agli squilibri del SSN);
2) di una ricognizione delle sfide che ancora ci stanno di fronte (valutazione dell’impatto delle misure pubbliche di contenimento sui diritti fondamentali, sulle disuguaglianze fra cittadini/e, per verificare che non si accentuino quelle già esistenti, o non se ne creino di nuove, oppure che le differenze non si traducano in disuguaglianze). In questo ambito, un’attenzione particolare è riservata ai gruppi particolarmente vulnerabili (dai bambini, alle persone con disabilità, agli anziani, ai detenuti e altri). Le strategie pubbliche di contenimento del contagio spaziano da azioni che rientrano nell’ambito delle ordinarie politiche di sanità pubblica fino alla limitazione di alcune libertà fondamentali (in ragione della loro eccezionalità, secondo i criteri di proporzionalità, di efficacia, di limitazione temporale).
Il CNB auspica:
a) che vi sia un ripensamento complessivo del nostro sistema di welfare, ed un suo potenziamento dopo anni di tagli;
b) che si tenga conto del fatto, risalente, che l’alterazione degli ecosistemi ha favorito e favorisce il diffondersi di patogeni prima sconosciuti;
c) che, nel pianificare le misure di prevenzione per le fasi successive al lockdown, ritornino in primo piano le politiche “ordinarie” di salute pubblica, le quali si basano sulla consapevolezza dei cittadini e delle cittadine come elemento fondamentale per la tutela della salute