L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sostiene che vada superato, in questo tempo di pandemia, il concetto di “distanziamento sociale” a favore del concetto di “distanziamento fisico”.
Il pensiero sotteso è che l’espressione “distanziamento sociale” possa creare equivoci. Quello che va mantenuto, per contrastare il Covid-19, è il “distanziamento fisico”. Il virus può infatti diffondersi tramite goccioline respiratorie, piccole quantità di liquido che potrebbero fuoriuscire quando una persona affetta da questa patologia starnutisce o tossisce. Limitando i contatti con gli altri e mantenendo il distanziamento fisico di almeno un metro, si riducono le probabilità di contrarre il virus e di trasmetterlo a qualcun altro.
Va invece incentivato il più possibile il rafforzamento dei legami sociali, promuovendo al contempo la socialità come concetto positivo in grado di mantenere e aumentare il benessere psicofisico. Gli esperti affermano che il contatto sociale è vitale per la salute mentale. La sua mancanza può generare ansia e sentimenti di solitudine privando le persone delle sostanze scatenate dal contatto fisico, quali endorfine e serotonina, che aiutano a tenere sotto controllo stress e paura.
Il cambiamento di lessico non è cosa di poco conto perché aiuterà a non associare il termine “sociale” a un concetto negativo. Miriadi di studi scientifici vanno nella direzione dell’influenza positiva delle relazioni sociali per coadiuvare la cura e la guarigione dalle malattie.
Grazie alla tecnologia possiamo rimanere in contatto in diversi modi e le persone, pur non essendo nello stesso edificio o nello stesso spazio aperto, possono rimanere connesse e non interrompere il contatto con i familiari e con le persone care. Questo, in sintesi, quanto ha dichiarato l’epidemiologa dell’OMS Maria Van Kerkhove durante la conferenza stampa del 20 marzo. Ha concluso il suo discorso affermando che la salute mentale è tanto importante quanto la salute fisica.
La richiesta di transizione all’uso del termine “distanziamento fisico” per fare riferimento alle istruzioni per la sicurezza è stata accolta e caldeggiata da più parti del mondo scientifico e culturale. Gli esperti sostengono che l’uso inappropriato dell’aggettivo “sociale” potrebbe danneggiare la salute mentale di molte persone.
È possibile adottare una serie di misure per aumentare lo spazio fisico tra le persone.
Includono stare a casa più spesso, lavorare da casa se possibile, mettersi in contatto con i propri cari online anziché di persona, limitare rigorosamente il numero di visitatori a casa, evitare grandi raduni pubblici o trasporti pubblici e stare lontano da altre persone quando si è in uno spazio pubblico.
“Il distanziamento sociale fa sembrare che le persone dovrebbero smettere di comunicare tra loro, mentre invece dovremmo preservare quanto più possibile il concetto di ‘essere comunità’ anche mentre manteniamo le distanze fisiche gli uni dagli altri”: sono le convincenti parole di Jeremy Freese, professore di sociologia alla Stanford University negli Stati Uniti.
La differenza tra i termini “distanziamento fisico” e “distanziamento sociale” è stata ben spiegata da Martin W. Bauer, professore di psicologia sociale e metodologia della ricerca presso la London School of Economics.
“La distanza fisica è misurata in metri o centimetri. È la distanza geografica dalla persona A alla persona B, mentre la “distanza sociale” è una misura della distanza attraverso i confini sociali”.
In un’intervista al Washington Post, Daniel Aldrich, professore di Scienze Politiche alla Northeastern University di Boston, ha affermato che gli sforzi compiuti per rallentare la diffusione del coronavirus dovrebbero incoraggiare il rafforzamento dei legami sociali mantenendo la distanza fisica. In un tweet, ha lodato i giovani che fanno commissioni per anziani vicini di casa, per aver praticato la “connessione sociale” mantenendo la “distanza fisica”. Secondo lo studioso, il mantenimento delle connessioni sociali durante le catastrofi è di fondamentale importanza poiché la ricerca ha dimostrato che più i legami sociali sono forti in una comunità, meglio questa sarà in grado di resistere. Ha sottolineato che tempi disastrosi e spaventosi come quelli che stiamo vivendo dovrebbero essere usati come opportunità per raggiungere e sostenere i vicini, ad esempio facendo la spesa per gli anziani, così come per le persone della comunità che sono malate o messe in quarantena. Questo concetto è stato ulteriormente rafforzato dal professore di Pianificazione urbana all’Università dell’Illinois Robert Olshansky, il quale ha sottolineato come la storia abbia insegnato che le comunità collaborative, in cui vi è supporto reciproco, sono quelle che dimostrano una migliore ripresa sostenibile dai grandi disastri.
Specialmente nella cosiddetta “Fase 2” è quanto mai importante che la richiesta dell’OMS giunga, oltre ai rappresentanti del Governo, ai media, carta stampata e programmi televisivi in primis, che, com’è noto, sono decisivi nell’influenzare e veicolare il linguaggio. Se si analizza quanto è avvenuto negli ultimi mesi, si può notare che mai come in questo periodo vi sia stato un avvicinamento sociale molto forte: persone che socializzavano da un balcone all’altro cantando, applaudendo e ringraziando il personale sanitario, lanciando auguri e canti in occasione delle festività e delle celebrazioni, alla Festa di Liberazione del 25 Aprile, così come alla Festa dei Lavoratori del 1° Maggio, ma anche manifestando dolore per le vittime del Covid-19. E mai come in questo periodo i messaggi si sono moltiplicati tra parenti e amici, per accertarsi dello stato di salute, ma anche tra persone che prima comunicavano pochissimo.
Sono stati inoltre promossi, a livello lavorativo ma anche a livello politico – sociale, innumerevoli dibattiti, approfondimenti, momenti di condivisione attraverso piattaforme dedicate, via telefono e via computer. Sono state fatte anche svariate iniziative ludiche per intrattenere i bambini con giochi, recitazione, musiche e letture e mai i genitori, come in questo periodo, sono stati vicini e attenti alle esigenze dei loro bambini e delle loro bambine.
È dunque importante, nella “Fase 2”, cercare di andare oltre questo equivoco semantico, partendo dalla narrazione di eventi e dagli stili di vita che stanno cambiando la nostra quotidianità, che favoriscano l’inclusione sociale delle persone più fragili e vulnerabili, più povere sia economicamente sia culturalmente. Teniamo inoltre conto che le conseguenze peggiori della pandemia ricadono proprio su queste persone evidenziando disuguaglianze di vita e di salute, aumentando il divario tra privilegiati ed esclusi. È più che mai necessario investire nei settori del sociale, nell’istruzione, nella ricerca e nella sanità pubblica perché aiutino a colmare tale divario.
Mi pare che sia una degna chiusura la frase contenuta nell’ultima intervista (consegnata a RaiNews24 e raccolta da Fausto Pellegrini), rilasciata dal musicista e compositore Ezio Bosso due giorni prima di morire, una dichiarazione d’amore per gli esseri umani e per la vita, una lezione per tutte e tutti noi: “Io sto cercando di fare le mie solite battaglie sorridenti con un cambio di lessico: un conto è il distanziamento di sicurezza, ma il distanziamento sociale è una brutta espressione. È pericoloso parlare di distanziamento sociale perché poi porta all’isolamento sociale e fa perdere l’umanità. Una delle nostre funzioni di uomini che si occupano degli altri è quella di dare sì delle regole, ma di ricordare a tutti che siamo nati per stare insieme, con i nostri dovuti momenti di solitudine”.
Le parole hanno un peso e un significato, “le parole sono importanti” si diceva in un celebre film e Carlo Levi scriveva “Le parole sono pietre”. Impariamo a usarle con appropriatezza, ricordandoci che il distanziamento che dobbiamo rispettare è soltanto di tipo fisico. Lavoriamo e vigiliamo affinché non diventi sociale.
SITOGRAFIA
WHO emergencies coronavirus press conference 20.03.2020;
It’s not ‘social distancing’ it’s ‘physical distancing’;
Why ‘physical distancing’ is better than ‘social distancing’;
Is ‘social distancing’ the wrong term? Expert prefers ‘physical distancing,’ and the WHO agrees;
Tendenze scientifiche: superiamo il distanziamento sociale, è il momento del distanziamento fisico;
Il peso dell’isolamento sulla nostra salute fisica e mentale;
Ilio Stella: distanziamento sociale o distanziamento fisico?